La pandemia ha inciso negativamente sulla vita di ognuno di noi e in ogni settore, a risentirne sono anche i bambini italiani che a scuola seppur leggano correttamente mostrano un rallentamento.
Secondo quanto riscontrato dai risultati c’è stato un forte impatto dovuto all’effetto Covid che ha riportato un divario sulle capacità di lettura tra il Nord del Paese e il Sud, divario che si manifesta anche tra femmine e maschi.
Secondo un’indagine eseguita da Iea Pirls 2021 la scuola italiana elementare funziona bene. I bambini italiani nella fascia di età 9 anni sono in grado di leggere correttamente un testo e di comprenderne il senso.
Secondo i dati riscontrati gli alunni di quarta elementare che frequentano un istituto italiano ottengono un punteggio superiore rispetto a quello medio internazionale, che include tutti i Paesi partecipanti.
I bambini italiani riescono ad ottenere un punteggio superiore anche rispetto alla media dei Paesi UE. Ciò che però viene riportato nell’indagine è che la Pandemia da Covid ha inciso negativamente sul panorama scolastico riportando i risultati degli alunni agli stessi di 20 anni.
Dai dati emerge che la capacità di lettura presenta un divario importante tra il Nord del Paese e il Sud, divario che si manifesta anche tra i bambini maschi e le bambine.
Gli studenti italiani nel 2021 hanno ottenuto un punteggio medio inferiore di ben 11 punti rispetto ai risultati ottenuti 5 anni fa. Ciò significa che i risultati sono gli stessi che venivano ottenuti circa 20 anni fa.
Dall’indagine traspare che dei 32 Paesi che dispongono dei dati sia del 2016 che del 2021 21 di loro ha registrato un calo dei risultati nel 2021 rispetto al 2016, 8 Paesi invece non hanno subito alcuna variazione, e i restanti tre hanno invece superato i risultati medi.
In Italia i bambini di quarta elementare nel 2021 hanno ottenuto un punteggio medio pari a 537, punteggio superiore alla media internazionale di tutti i Paesi che hanno partecipato.
Tra tutti i Paesi europei che hanno preso parte all’indagine solamente tre hanno riportato punteggi superiori, la Svezia ha totalizzato 544, la Polonia e la Finlandia 549 punti.
Uno dei dati positivi riscontrati dalle indagini è che gli studenti italiani registrano una differenza di punteggio, tra i due estremi di distribuzione, di soli 219 punti ciò vuol dire che è relativamente contenuta rispetto a ciò che si vede in altre nazioni.
Lo stesso vale per Bulgheria, Norvegia, Repubblica Ceca e Danimarca che ottengono dei risultati vicini a quelli italiani. Ciò dimostra che l’Italia ha una maggiore equità di risultati nella scuola primaria.
Un dato che acquisisce maggiore importanza considerando che gli studenti italiani sono di un’età più giovane rispetto agli altri. Infatti nelle altre nazioni sono più grandi anagraficamente di quasi un anno, ed ottengono gli stessi risultati in lettura.
L’indagine messa a punto da Pirls 2021 ha portato alla luce anche altre problematiche oltre al calo dei risultati. Infatti ha mostrato che tra Nord e Sud d’Italia c’è un divario che è quasi triplicato.
Negli ultimi 15 anni il divario che c’è tra Nord e Sud è triplicato sempre prendendo in considerazione le competenze di lettura dei bambini di 9 anni.
Secondo lo studio nella zona Nord Ovest e centrale dell’Italia i dati sono molto più alti rispetto al Nord Est e al Sud. In particolare il Sud Isole ha ottenuto un punteggio medio molto inferiore rispetto alla media nazionale.
Il risultato migliore viene ottenuto a Nord Ovest mentre quello inferiore a Sud Isole con un divario triplicato con ben 36 punti nel 2021 contro i 12 punti di differenza che c’erano nel 2006.
Altro divario si manifesta tra bambine e bambini. Secondo le stime le bambine di 9 anni sono molto più abili nella lettura rispetto ai maschi, la differenza è di 7 punti, ed è tra le più basse tra le nazioni che hanno partecipato.
Inoltre le bambine italiane hanno mostrato un’abilità di lettura superiore in quasi tutti i Paesi partecipanti, con una differenza anche di 16 punti.
Da quanto emerge da questi dati perciò la scuola elementare italiana funziona bene e al di sopra della media internazionale, anche se il Covid ha portato un calo dei risultati rispetto a quelli ottenuti negli anni precedenti.
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