La sedia a rotelle tech a tre ruote per superare ogni barriera architettonica

Sedia handicap pendente

La sedia a rotelle in grado di superare ogni barriera architettonica si chiama NTVNTW, acronimo di Narrow Tilting Vehicle with Non-Tilting Wheels e può davvero rivoluzionare un settore che già sta beneficiando dei modelli più recenti, dotati di giroscopio per un maggiore comfort e per la predisposizione alla propulsione elettrica. Con tre ruote, prende spunto dallo stile di guida dei motociclisti per poter andare a offrire la possibilità di piegarsi fino a formare un angolo di 52 gradi senza perdere in aderenza. Scopriamone di più anche dando un’occhiata ad alcune immagini esemplificative.

Le sedie a rotelle sono la salvezza per milioni di disabili che altrimenti non sarebbero autosufficienti. La loro tecnologia è migliorata nel tempo grazie all’impiego di materiali più leggeri e strutture più facilmente trainabili. Poi, sono arrivati i motori che hanno permesso anche ai quadriplegici di poterle utilizzare oltre che migliorare comfort e velocità. L’uso di propulsori elettrici ha dato un’ulteriore accelerata e si arriva ai giorni nostri con modelli che addirittura si autobilanciano facendo a meno delle ruotine senza dimenticare prototipi che “agganciano” le gambe e sollevando il paziente fino a livello “umano”. Ma non è sufficiente.

Slip traffic

Che fare contro le barriere architettoniche che rendono inutile ogni sedia anche la più futuristica? Semplice, serve un modello in grado davvero di superare ogni terreno. Per questo motivo è stato creato Narrow Tilting Vehicle with Non-Tilting Wheels che si ispira ai motociclisti che – su pista – si piegano fino a raggiungere angoli impossibili da sostenere per qualsiasi altro mezzo. Come fare? Con una terza ruota che stabilizza e con un sistema che evita di perdere aderenza e che migliora, in generale, la presa sulla strada. Questo progetto arriva da Ridge Manor, in Florida e prevede anche una configurazione a quattro ruote.

Brevetto

NTVNTW può piegarsi fino a 52 gradi con tutta la sua struttura senza però andare a coinvolgere la cabina che infatti rimane verticale. Così facendo si può superare l’insuperabile ostacolo di gradini, pendenze estreme e inconvenienti sul percorso. Non male, speriamo arrivi in commercio in tempi non biblici.

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