Stato di crisi dichiarato dal presidente Schifani, dopo la serie di incendi che hanno colpito l’Isola: più di 200 milioni di danni solo all’agricoltura.
La Sicilia brucia, la Regione prova a correre ai ripari. Roghi sulle colline di Palermo, fiamme anche in città. L’aeroporto di Catania ancora in tilt a causa di un incendio, pare partito da un cavo elettrico. Sono tre le vittime, dopo i due corpi carbonizzati trovati ieri a Cinisi oggi una donna è morta dopo essere rimasta chiusa in ascensore a Palermo. Il Presidente di Regione Schifani chiede lo stato di emergenza, mentre Mattarella dice di essere pronta ad aiutare la Sicilia: le richieste della Regione e la prima conta dei danni.
Strade avvolte dalle fiamme, aziende agricole distrutte, case e auto in fiamme, aeroporti in tilt, vittime e feriti. Il caldo in Sicilia e gli incendi continuano a tenere in ostaggio l’Isola, da Palermo a Catania. Sono centinaia le testimonianze, migliaia le chiamate ai vigili del fuoco – a detta dei residenti delle zone più colpite, chiamare i pompieri è ormai praticamente inutile visto il numero estremamente alto di richieste di aiuto -. E quando arrivano, come racconta una donna che a Palermo ha perso la sua abitazione, l’acqua non c’è: “Sono arrivati i vigili e per 40 minuti ho visto la mia casa bruciare, ho perso tutto”. La gente intanto nel capoluogo siciliano ha rispolverato le mascherine, a causa dell’aria completamente irrespirabile.
In Sicilia arrivano anche le prime vittime; due anziani sono stati trovati carbonizzati nei pressi di Cinisi – paese accanto all’aeroporto Falcone Borsellino – si tratta di un uomo di 77 anni e di una donna di 75. Una donna di 61 anni è morta a Palermo a causa del black out che ha interessato la città, rimanendo bloccata in ascensore. Il Giornale di Sicilia ha riferito pochi minuti fa che a trovare la donna rimasta chiusa per ore, senza vita, sono stati i vigili del fuoco. Due forestali sono stati ricoverati nel centro ustioni di Palermo, Enzo Guzzetta primario del Civico ha dichiarato: “Le loro condizioni sono serie e sono tenuti sotto stretta osservazione”.
In provincia di Catania evacuati tantissimi cittadini dalle loro abitazioni, nel capoluogo da ieri non si respira e l’aeroporto è sotto scacco. Le fiamme sono arrivate anche nella zona della discarica di Bellolampo e si rischia anche il danno ambientale.
Ecco perché il presidente della Regione ha deciso di per lo stato di crisi per l’Isola. Schifani ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e ne ha richiesto al governo il riconoscimento per i danni provocati dagli incendi e l’ondata di caldo. In queste ore Sergio Mattarella ha detto di essere pronto a intervenire in Sicilia. Il Presidente della Repubblica ha sentito telefonicamente sia il governatore che il sindaco di Catania.
Il governatore Schifani ha fatto il quadro di tutti gli interventi messi in atto fino a questo momento in Sicilia, dal Corpo forestale alla Protezione civile, mentre Mattarella ha espresso solidarietà al popolo siciliano dicendosi pronto a intervenire anche in prima persona se necessario.
Lo stato di crisi è stato dichiarato da Schifani nella giornata di oggi, con la Regione che ne ha richiesto al governo il riconoscimento dopo i gravi incendi che hanno colpito duramente l’Isola in queste ore, tramite una riunione straordinaria tenutasi a Palazzo d’Orleans nel primo pomeriggio di oggi.
La protezione civile intanto ha messo sul tavolo una prima stima dei danni dei roghi degli ultimi due giorni. Coinvolti oltre 100 comuni, dove le temperature hanno raggiunto i 47 gradi e hanno causato 60 milioni di euro di danni. A questi vanno ad aggiungersi 200 milioni di euro, secondo il report degli ispettori provinciali dell’Agricoltura a causa del caldo, più altri danni che sono ancora in fase di quantificazione dopo i recenti incendi.
Il corpo forestale ha parlato di 338 incendi complessivi, dove sono stati impiegati 4.855 donne e uomini tra personale e forestali, con a disposizione 748 mezzi antincendio. Gli interventi dal cielo sono stati 26, mentre 53 quelli con elicotteri della Regione per un totale di 1.300 lanci. In questo momento – come scrive Il Giornale di Sicilia – sono stati 693 gli ettari di bosco distrutti dagli incendi, mentre l’area non boschiva interessa arriva a 3mila ettari. Gli operai messi in campo dal reparto dello Sviluppo rurale per la pulizia dei boschi e dalla forestale sono stati 18mila.
I volontari invece, coordinati dalla protezione civile, sono stati 800 con 200 mezzi messi a disposizione. I vigili del fuoco ha domato 650 incendi in città, con l’utilizzo di 2.500 uomini. Altre 14 squadre di pompieri sono state attivate dalla Regione mentre si attende l’arrivo di altri vigili del fuoco da tutta Italia.
Gli edifici distrutti sono centinaia, così come gli impianti elettrici, rifiuti, telefonici. Ci sono poi migliaia di persone che sono state evacuate dalle loro abitazioni, anche solo in via precauzionale, ma circa 100 persone al momento sono senza casa e necessitano di una sistemazione temporanea. Risultano ancora attivi 40 roghi circa nel Palermitano, nella provincia di Catania e in quella di Messina anche se pare che la situazione stia leggermente migliorando nel tardo pomeriggio di oggi, anche grazie a una lieve diminuzione della temperature e del vento.
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