Continua l’emergenza in Emilia Romagna, dove gli ultimi aggiornamenti parlano di 14 morti e un disperso.
I soccorritori sono a lavoro da giorni nelle zone alluvionate, per il maltempo che incessante continua ad abbattersi in diverse città, in particolar modo nell’entroterra ravennate. Le prossimo ore non fanno ben sperare, infatti si parla di altra pioggia, quella che non ha cessato un attimo di scendere in queste ore tranne alcune brevi pause. La Protezione Civile ha diramato l’allerta rossa su molti settori della regione e le precipitazioni potrebbero far innalzare ancora il livello dei fiumi già molto alto. A questa tragedia se ne aggiunge un’altra avvenuta ieri e correlata alle attività di soccorso, infatti un elicottero è precipitato a Lugo provocando 4 feriti di cui due gravi.
Un’emergenza importante quella che sta vivendo in questi giorni l’Emilia Romagna, dove in questi giorni il maltempo che stiamo vivendo un po’ in tutta Italia in una tendenza decisamente non in linea con la stagione in corso, ha provocato inondazioni impressionanti. Guardando le immagini dall’alto di città come Bologna, Forlì, Cesena, Ravenna e Faenza, ci accorgiamo che le strade non esistono più e tutto il territorio è una distesa di acqua che ha ricoperto le auto, causato frane come un tratto dell’A14 che praticamente non c’è più, allagato case.
Quelle case che molti dolorosamente sono stati costretti a lasciare, portati in salvo dai tetti e dalle finestre a causa di piani terra inagibili. Ci si muove con i gommoni in queste zone e a farlo solo quasi 2.000 volontari della Protezione Civile e non solo. In tutta l’Emilia Romagna ci sono 36mila evacuati.
Giorgia Meloni, in costante contatto con Bonaccini, parlerà di questo al prossimo Consiglio dei Ministri, per studiare un piano per stanziare i soldi necessari agli interventi. Si calcolano danni da miliardi di euro e anche se i primi pacchetti non saranno così ingenti, pian piano si arriverà a ricostruire quella normalità.
Quotidianità che al momento sembra così lontana in questi luoghi perché ovunque si guardi è tutta una distesa di acqua che ha danneggiato case, distrutto aziende, ucciso capi di bestiame e causato danni incalcolabili non solo dal punto di vista economico. I residenti sono molto provati e non tutti hanno avuto la fortuna di poter contare sull’alloggio temporaneo a casa di amici o parenti, infatti tanti sono stati accolti in strutture pubbliche laddove la situazione è sicura. Per loro sono stati sospesi i pagamenti rateali del mutuo, le bollette, i processi in corso e tutte quelle spese che al momento di certo non sono la priorità e non potranno essere corrisposte per forza di cose.
Il maltempo ha fatto scattare l’allerta anche in altre Regioni, in particolare un ciclone proveniente dalla Tunisia ha portato l’attenzione in Calabria, dove già c’è stata una vittima travolta da un albero. Oggi invece è prevista allerta rossa sempre sull’Emilia Romagna e sulla Sicilia, in Piemonte invece è arancione.
Scuole chiuse, cibo che scarseggia e tanta paura, questo il quadro generale di una regione messa in ginocchio dalle abbondanti precipitazioni di queste settimane, che hanno fatto esondare i fiumi al punto tale che ormai chi deve muoversi in questi luoghi ha bisogno di gommoni e piccole imbarcazioni. Continua incessante il lavoro dei soccorritori, che ieri hanno identificato il corpo della 14esima vittima, rinvenuta a Faenza. Si tratta di un anziano di 79 anni il cui corpo è stato avvistato dai suoi vicini di casa, che dopo essere stati allontanati dalle abitazioni allagate, stavano rincasando quando le acque hanno iniziato a ritirarsi.
La salma galleggiava in giardino ricoperta di fango, questo delinea una tragedia parallela, infatti nonostante le difficoltà tante persone non vogliono lasciare le proprie residenze, in un ultimo briciolo di dignità e more verso la propria casa e la propria quotidianità.
Protagonisti di queste vicende sono i fiumi e i torrenti, straripanti e tutti con gli argini rotti, ad esempio il torrente Idice, il Quaderna, lo Zena, il Ravone, il Sillaro, il Santerno, il Senio, il Lamone, il Montone, il Ronco e il Rabbi. Sono solo alcuni, infatti stando a quanto comunicato dall’Arpae sul proprio sito ufficiale, si sono registrati 58 allagamenti in 43 comuni e 290 frane sul territorio. Sono 23 i fiumi esondati ad oggi e 13 i corsi d’acqua sopra il livello di massimo allarme.
Per sua conformazione naturale, il territorio si presta ad essere una grande piscina in casi come questi e l’acqua fatica a defluire, ci vorrebbe una tregua dalle piogge molto più lunga rispetto alle poche ore che in alcuni casi si sono verificate.
Come dicevamo, i danni hanno colpito anche il trasporto, infatti molti tratti dove passano i binari del treno sono franati lasciando le rotaie a penzolare nel vuoto. Ancora, diverse strade sono state distrutte, come un tratto dell’A14 Bologna -Taranto che però è stato riaperto ieri mattina. Parliamo dell’area fra Faenza e Forlì, dove la task force di Aspi ha lavorato per ripristinare i danni e ha reso disponibili due corsie in entrambe le direzioni.
Dati alla mano, il 16% del territorio del Comune di Ravenna è stato evacuato, parliamo di oltre 27mila persone, poi ce ne sono 2.000 a Faenza e 1.250 a Bagnocavallo, seguono poi gli altri Comuni. Gli sfollati sono stati accolti negli hub della Protezione Civile e nelle strutture che fungono da prima accoglienza, come alberghi ma non solo. Abbiamo visto ad esempio come siano stati utilizzati anche dei cinema per fornire riparo temporaneo a queste persone. Nel frattempo si sta lavorando per ripristinare i servizi essenziali come l’elettricità, l’acqua e la linea telefonica.
Proprio l’elicottero di soccorsi precipitato a Lugo, in provincia di Ravenna, era impegnato nel ripristino della rete elettrica e avrebbe tentato un atterraggio di emergenza finito male. Quattro i feriti.
Una quantità d’acqua immensa che il Presidente Bonaccini ha definito al pari di 6 mesi di pioggia, con la differenza che in Emilia Romagna l’acqua si è accumulata in 36 ore senza lasciare il tempo materiale per agire concretamente. Una cora contro il tempo per salvare queste persone e una situazione importante che farà rientrare Giorgia Meloni dal G7 a Hiroshima, prima del previsto. Infatti per oggi è prevista la sua visita nelle zone alluvionate.
Con lei Bonaccini è stato sempre in contatto e in queste ore il governatore della regione ha rilasciato alcune interviste parlando di evento senza precedenti e attaccando chi fa polemica sul fatto che la legge sul consumo di suolo a saldo zero, abbia aggravato il problema.
“ci sono persone da salvare e non ho tempo di rincorrere polemiche e bufale. per sapere se la regione ha fatto quanto nelle sue possibilità suggerisco di leggere i report dei ministeri su risorse programmate e spese per la difesa del suolo e l’utilizzo dei fondi europei o quello sui fondi di sviluppo e coesione”.
Le immagini dell’alluvione in Italia hanno raggiunto anche altri Paesi, ad esempio il primo ministro canadese Trudeau, anche lui al G7, ha espresso condoglianze alla popolazione colpita parlando di immagini atroci e strazianti. Anche Kishida lo ha fatto, anzi l’emergenza in Emilia Romagna è stato il primo argomento che ha proposto alla Meloni, esprimendo cordoglio per le vittime. A lui ha fatto eco anche Biden.
Un’istantanea che circola in queste ore è quella di una signora anziana che si copre il volto con la mano mentre piange, a bordo di un gommone dei soccorritori, con in braccio il suo cagnolino. È stata salvata dalla sua casa che ormai è impraticabile e sullo sfondo possiamo vedere una distesa di acqua scura che sovrasta ogni cosa. Un’immagine decisamente espressiva che causa una fitta al cuore a tutti, unendoci in un senso di solidarietà molto grande. Possiamo tutti dare una mano partecipando alla raccolta fondi della Croce Rossa direttamente dal sito ufficiale. Un’altra è stata indetta dalla Giunta regionale e una terza dall’Anpi.
Tanti anche gli appelli per quanto riguarda la salvaguardia degli animali, vittime secondarie dell’alluvione, si cercano posti per accoglierli in sicurezza, in effetti queste aree sono ricche di allevamenti. Ieri una violenta frana nel Bolognese ha travolto un maneggio ma miracolosamente i 40 cavalli si sono salvati ma il paesaggio continua a cambiare e la terra a muoversi.
Al momento la pioggia è debole in Emilia Romagna ma il pericolo non è ancora passato del tutto e nelle prossime ore il bilancio die morti potrebbe aumentare perché la tregua consente ai soccorritori di addentrarsi anche in zone che fino a poco fa erano inaccessibili. Loro non si sono mai fermati e sul loro operato sta lavorando la Procura di Ravenna, che ha aperto un fascicolo per verificare se le chiamate di soccorso sono state ascoltate oppure si poteva agire prima e quindi salvare più vite. Momentaneamente non risultano falle nel sistema e gli unici ritardi sono stati causati a problemi nelle linee telefoniche.
Oltre 3.000 gli interventi dei Vigili del fuoco in tutta la regione. Oggi prosegue l’allerta rossa nella regione e i volontari sul territorio sono così tanti che addirittura a Cesena ci sono problemi di viabilità per le tante persone accorse per questa maratona che sta unendo tutta la nazione.
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