Tra Croazia e Spagna vince la tattica, il centrocampo e il talento, ma vincono soprattutto le Furie Rosse. Dopo una partita in cui regna l’equilibrio e non ci sono gol nei tempi regolamentari e in quelli supplementari, dagli undici metri sono decisivi gli errori di Majer e Petkovic, ma soprattutto il gran gol di Carvajal che batte Livakovic con uno scavetto degno della sua qualità. Menzione d’onore per Unai Simon, capace di neutralizzare due rigore e dimostrando capacità fuori dal comune.
La Spagna, dopo aver fatto fuori l’Italia, con tante difficoltà e dopo una partita molto equilibrata, batte anche la Croazia e vince la Nations League. Nei tempi regolamentari la situazione non si sblocca ed è lo stesso anche in quelli supplementari: i rigori, dopo una tradizione recente decisamente negativa, stavolta sorridono ai ragazzi di De La Fuente che sbagliano meno e portano a casa un trofeo comunque importante per il futuro, soprattutto per dare stabilità al progetto delle Furie Rosse, ora in festa.
Siamo all’atto finale della Nations League, quindi, e solo una tra Spagna e Croazia porterà a casa un trofeo che non ha ancora un grande appeal, ma in realtà è molto utile per ridurre le amichevoli e poi dà anche importanti vantaggi in vista di Mondiali ed Europei. La federazione vincitrice, infatti, si porta a casa il l’auto bottino di 6 milioni di euro e ha un importante balzo in avanti nel ranking fino a essere testa di serie nei sorteggi. Insomma, vincere aiuta a vincere e dal prossimo vantaggio dovrebbe essere ancora più vantaggioso laurearsi campione.
A prescindere dai dati pratici, si tratta comunque di appuntamenti con la storia con la Spagna che vuole continuare ad aggiornare la bacheca e la Croazia che vuole portare a casa il suo primo grande trofeo internazionale. Fin dai primi scampoli di partita, anzi già da prima, ci si rende conto come la Croazia sia praticamente in casa e abbia il tifo in larga parte per lei. Probabilmente incide anche il destino di Luka Modric, uno che la storia l’ha scritta con la maglia della sua Nazionale indosso e ancora di più con quella del Real Madrid, ma che potrebbe anche essere al suo ultimo atto con la divisa a scacchi. Già agli inni nazionali l’emozione sul suo volto e su quello degli altri ventuno non si può nascondere. Esattamente come la bellezza della coreografia scelta in avvicinamento all’evento. Poi, però, parla anche il campo e parlano le scelte dei due allenatori.
Tra i croati sono sicuramente di più gli italiani o ex italiani in campo: da Mateo Kovacic a Ivan Perisic e soprattutto Marcelo Brozovic, in tanti fanno rima con il nerazzurro dell’Inter, ma poi c’è anche quello di Mario Pasalic che ancora bazzica dalle parti di Bergamo. Nella Spagna, invece, occhio al solito Alvaro Morata che alla Juventus ha scritto la storia e che è amato dagli allenatori per tutto il lavoro che riesce a fare lì davanti. E ci sono anche Jesus Navas e Rodri che hanno deciso, in maniera differente, le finali di Europa e Champions League che Roma e Inter stanno ancora piangendo. Menzione d’onore anche a Fabian Ruiz che, prima di cedere alla corte del PSG, ha stupito con la maglia del Napoli.
Con le squadre già schierate sul terreno di gioco, le telecamere pescano subito proprio Morata, criticato e atteso (come sempre), anche perché contro l’Italia il gol decisivo l’ha marcato Joselu e in tanti stasera se l’aspettavano titolare. I primi secondi di partita vedono subito avanti la Spagna: le furie rosse conducono sulla destra per poi offendere a sinistra. Il tiro di Jordi Alba, però, è innocuo e viene bloccato senza problemi dalla difesa croata. In attacco, però, resta ancora la Spagna che punta sulla palla dritta verso Morata per poi scatenare il suo potenziale offensivo. Al terzo minuto, però, la Croazia dà prova di voler provare ad attaccare e conduce la manovra con la qualità dei suoi centrocampisti, su tutti Modric. A prevalere, però, sono i rossi di De La Fuente, finora capaci di controllare senza problemi gli attaccanti di Dalic. La prima sortita offensiva vera e propria della Croazia arriva con Juranovic sulla fascia destra: il laterale arriva a un buon cross che, però, il portiere spagnolo blocca in uscita senza problemi.
A comandare il gioco al quinto minuto è la Croazia, ma la Spagna si chiude bene ed è brava a ripulire palloni, soprattutto con Rodri e Fabian Ruiz. All’ottavo minuto arriva la risposta della Spagna: dalla difesa arriva un lancio preciso a premiare l’inserimento di Gavi, ma il centrocampista non controlla il passaggio. La sensazione è che la vera e propria battaglia tra le due squadre sia a centrocampo, sicuramente i reparti più pericolosi di entrambe. All’ottavo minuto Fabian Ruiz semina il panico in dribbling, ma lo fa soprattutto Livakovic che perde un pallone semplice e regala un’occasione a Morata, poi chiuso dallo stesso estremo difensore. In realtà, l’ex Juventus era anche in fuorigioco, ma i brividi hanno comunque attraversato la schiena dei tifosi croati.
In questa fase di partita, funziona meglio il pressing della Spagna, ma poi gli iberici non sono così bravi a verticalizzare con precisione per premiare gli inserimenti di esterni e centrocampisti. Pochi istanti dopo, i rossi hanno la grande opportunità di passare in vantaggio: la Spagna ruba alto il pallone e Gavi va subito al tiro, facendo la barba al palo. La Croazia cerca di scrollarsi di dosso i pericoli e avanza con Ivan Perisic: l’ex Inter mette al centro un pallone molto importante ma i centrali sono attenti e liberano. Al 14esimo è bravo ancora il laterale del Tottenham a trovare Pasalic in profondità, ma l’atalantino è in fuorigioco. Ancora la Croazia è in attacco: Modric scucchiaia per Juranovic che passa a Kramaric. L’attaccante, però, non va al tiro e l’azione si perde nel nulla.
La Spagna risponde rallentando l’azione e imponendo il suo ritmo, privilegiando l’impostazione con Laporte e le discese di Jesus Navas a destra. Le furie rosse, però, sembrano avere qualche difficoltà in uscita mentre i ragazzi in maglia blu si basano soprattutto sulla fisicità di Perisic e sulla qualità dei tre centrocampisti. Al 19esimo, però, la Spagna supera la prima linea di pressing e arriva a Morata che, però, viene ben chiuso da un attento Erlic. Il calcio d’angolo che ne consegue è pericoloso: il piede di Asensio genera magie, ma la difesa croata è brava a liberare, chiudere e ripartire, conquistando anche un fallo. Le furie rosse, in realtà, protestano per un tocco di mano in area di rigore di Ivanusec, ma l’arbitro dopo controllo Var lascia proseguire.
Al 22esimo, il pubblico si infiamma per una grande giocata di Modric in mezzo a due avversari, ma il lancio per Kramaric viene controllato dalla difesa. Ora la Spagna, però, inizia a farsi vedere con continuità e Jesus Navas riesce a salire sull’esterno destro. I suoi cross, però, per il momento, non giungono a destinazione. La Croazia, in ogni caso, si rende pericolosa sulla profondità prima con Kramaric e poi con Pasalic che però viene chiuso all’ultimo momento da Le Normand. La partita continua su binari decisamente equilibrati senza che nessuna delle due riesca davvero a prevalere dal punto di vista del gioco e delle occasioni. Come è giusto che sia in una finale. Al 26esimo, si accende anche Fabian Ruiz: l’ex Napoli si fa vedere tra le linee e tenta la giocata con l’esterno, ma il suo tiro viene deviato dalla schiena dell’avversario.
La Spagna ora serra i ranghi e cerca il gol del vantaggio: Jordi Alba va al cross dalla sinistra e Morata anticipa di testa, ma i centrali chiudono in corner. Sull’azione che ne consegue ci prova Rodri, ma senza essere pericoloso. Al 30esimo riesce un’altra giocata tipica della Croazia: cross dalla destra e Perisic, da terzino atipico, svetta sul secondo palo. È bravo, però, il portiere a estendersi sul suo lato destro e salvare il gol. In avanti, un minuto dopo c’è anche Kovacic con una delle sue tipiche serpentine che, però, non arriva al tiro in porta. L’arma del cross viene usata dagli uomini di Dalic anche al 34esimo, quando ci prova Kramaric a prendere il tempo agli avversari. Il suo tentativo termina ampiamente sul fondo ma dà ancora una volta la cifra dei pericoli potenzialmente creati dai suoi in questa fase di gara.
Al 37esimo è ancora la Croazia a creare pericoli. Brozovic si stacca dalla linea dei centrocampisti e attacca la profondità. Il tentativo dell’interista, marcato da Gavi, però, è un cross che sfila sul fondo senza che nessun attaccante possa intervenire. Al 39esimo, gli uomini di Dalic confermano il loro dominio sul campo, almeno dal 30esimo in poi: Perisic ci prova ancora inserendosi di testa ma il portiere salva senza troppi problemi. La Spagna mantiene a zero la conta dei gol subiti, ma poi riesce anche a reagire. Prima ci prova Gavi, senza riuscire a impensierire più di tanto Livakovic. Poi anche Morata di testa: anche questo tentativo, però, non è nitido e anzi finisce fuori bersaglio. L’arbitro, dopo una partita piuttosto scorrevole e corretta, concede solo mezzo minuto di recupero e poi manda tutti negli spogliatoi con il punteggio bloccato sullo 0-0.
Nella ripresa, la Spagna vuole subito imprimere alla partita un piglio diverso e conquista immediatamente un calcio di punizione che però sfuma subito nel nulla. La trama degli uomini di De La Fuente è più veloce e più avvolgente, ma la Croazia non è da meno abbassandosi bene in fase difensiva, creando densità e chiudendo tutti gli spazi a disposizione delle furie rosse. Al 49esimo si fa vedere in attacco anche Yeremy Pino, ma Juranovic è bravo a chiudere alle spalle. Gli uomini di Dalic reagiscono immediatamente e conducono alla grande il pallone da sinistra a destra per poi arrivare al cross. Unai Simon, però, dà sicurezza al reparto e chiude. Al 51esimo c’è l’occasione più grande della partita: Perisic punta Jesus Navas nell’uno contro uno e lo salta. Il cross è molto pericoloso con Unai Simon che buca l’uscita, ma Pasalic non trova il pallone. Poi la sfera arriva a Juranovic che con il destro non trova la porta. Il laterale ex Inter carica il suo pubblico comprendendo che è il momento decisivo della partita per passare in vantaggio.
I ritmi comunque non si alzano ed è colpa soprattutto di due centrocampi che si stanno essenzialmente annullando. La sensazione, però, è che qualcosa di importante possa accadere da un momento all’altro. Al 53esimo, Brozovic è protagonista di un bel break che poi termina in un nulla di fatto. Gavi, però, ha subito una manata dal regista dell’Inter e rimane a terra beccandosi i fischi ingiusti dello stadio. Al 55esimo, Jordi Alba prova a dare la scossa ai suoi, ma il suo cross termina sul fondo. Al 56esimo, Perisic sfonda ancora sulla fascia sinistra, ma Navas recupera stavolta e non gli permette di arrivare al cross.
Al 57esimo, la Spagna ha un’altra chance per passare in vantaggio. È ancora lo svincolato Alba ad arrivare al traversone dalla sinistra e Asensio spunta al centro dell’area. Il suo tentativo di testa finisce sulla parte alta della rete: la sensazione è che potesse fare meglio come indica la disperazione sul suo volto. Al 59esimo, la verticalizzazione di Kovacic sembra pericolosa, ma nessuno riesce ad agganciare il pallone. Al 60esimo, la Croazia perde una grande occasione da gol: gli uomini di Dalic conducono dalla sinistra e poi a destra, da lì assist centrale per uno tra Modric e Kramaric. I due, però, si ostacolano e nessuno riesce ad arrivare al tiro, scatenando la frustrazione nel calciatore del Real Madrid che aveva il pallone sul suo piede preferito. Il primo cambio della partita è della Croazia: Pasalic esce dal campo ed entra Petkovic, più fisico e in grado di garantire la presenza che fino a quel momento è mancata in area di rigore. Nell’azione prima della sostituzione il centrocampista dell’Atalanta aveva colpito bene di testa, ma il suo tentativo è finito sull’esterno della rete. Al 63esimo, Modric dà spettacolo con una bella palla verticale ma la difesa spagnola chiude in extremis su Kramaric, sventando la possibile chance da gol. Due minuti dopo, le furie rosse vanno ancora vicini alla rete: Asensio si fa vedere tra le linee, ma perde l’ultimo contrasto decisivo per andare a tu per tu con Livakovic. Poi ci pensa Rodri con una sassata dalla distanza che finisce a pochi centimetri dal palo. Arrivano anche i cambi di De La Fuente che mette in campo Joselu e Ansu Fati al posto di Morata e Yeremy Pino, un po’ in ombra in questo match.
Un match che, a questo punto, è più aperto che mai ed entrambe danno l’impressione di poter segnare da un momento all’altro. Poco dopo, si fa vedere in attacco la Croazia con una bella verticalizzazione di Kramaric per Brozovic: un fuorigioco, però, conclude la bella trama creata dal centrocampista dell’Inter. Al 72esimo, Perisic fa ancora quello che vuole contro Navas: l’esterno va al cross con il destro, ma questa volta è totalmente fuori misura. Resta comunque l’idea e la pericolosità di un calciatore che in Italia abbiamo imparato a conoscere bene e che, fino a questo momento, è stato tra i migliori in campo in assoluto. Tre minuti dopo, Joselu tenta di entrare in partita con un colpo di tacco, ma regala solo il pallone alla Croazia che respira e conquista un fallo con Petkovic. Ora imposta meglio la Spagna costringendo Modric e compagni ad abbassarsi. Le furie rosse vanno anche vicino alla rete: Alba serve in profondità Ansu Fati in sospetto fuorigioco, Livakovic è costretto a uscire in spaccata, ma lascia la porta sguarnita. Il pallone arriva a Fabian Ruiz che dalla grande distanza tenta il colpo da biliardo sotto al sette. Non gli riesce veramente di poco lasciando senza fiato il pubblico.
Insomma, entrambe le squadre si avvicinano a un gol che non sembra voler arrivare quando mancano ormai solo 15 minuti più recupero alla fine. La Spagna inizia ad affidarsi alle qualità nell’uno contro uno di Ansu Fati: il talento del Barcellona va anche al tiro, ma viene murato. Poi ci provano anche Fabian Ruiz e Asensio, ma senza successo. È ancora il momento di altre sostituzioni. Entra un altro “italiano” come Nikola Vlasic al posto di Ivanusec, ma le grosse novità sono nella Spagna. Le Normand è costretto a uscire per infortunio: De La Fuente opta per l’esperto Nacho Fernandez. Esce anche Fabian Ruiz ed entra Mikel Merino. All’80esimo, arriva un cartellino giallo netto per Gavi: in una sorta di Clasico, Modric scappa via e viene abbracciato dal talento del Barcellona che si becca l’ammonizione. Si tratta del primo cartellino della serata. Perisic è l’arma impropria della Croazia e continua a fare il bello e il cattivo tempo sulla sinistra: peccato che i suoi compagni non riescano mai a trasformare in gol i suoi cross.
All’84esimo, la difesa della Croazia pasticcia, ma alla fine Livakovic si salva. Sulla continuazione dell’azione il pallone arriva ad Ansu Fati, ma il suo destro a botta sicura viene salvato praticamente sulla linea di porta da Perisic. Due minuti dopo, Juranovic conquista un fallo importante in difesa facendo respirare i suoi. De La Fuente sfrutta il momento per un’altra sostituzione: è il momento di Dani Olmo, un vero e proprio idolo per il pubblico croato visti i tanti anni alla Dinamo Zagabria, ed esce Gavi, ammonito e visibilmente stanco. La Spagna attacca nelle fasi finali della partita con la Croazia insicura in uscita, se non quando prendono palla Modric e Brozovic, tra i più positivi in assoluto questa sera. Al 90esimo, Asensio viene trovato in profondità e calcia di prima con il destro: la sua soluzione, però, termina a lato e non di poco. Dalic ne approfitta per effettuare un’altra sostituzione: esce Kramaric, entra Majer, importante anche nel percorso ai Mondiali. L’arbitro assegna quattro minuti di recupero e la partita non si sblocca, ancora ferma sullo 0-0. Al 91esimo, Petkovic allarga il gomito in uno scontro aereo con un avversario, ma il direttore di gara non lo punisce con alcun cartellino. O almeno così sembra in un primo momento, dato che poi la punta viene ammonita. La Spagna ci prova ancora con Dani Olmo che, però, verticalizza con troppa fretta e non trova compagni.
A un minuto dalla fine del recupero, Perisic ispira ancora e poi il pallone arriva a Brozovic che non trova lo spazio per il tiro. L’azione si conclude tra le proteste per un calcio d’angolo che non viene assegnato alla Croazia. L’arbitro, infatti, poi rettifica la sua decisione e Modric va sul pallone. Poco male perché il corner è corto e Joselu libera senza problemi. I tempi regolamentari non bastano per decidere questa partita: si va ai tempi supplementari.
Dopo un breve pit stop, riprende il match e i calciatori in campo iniziano giustamente a mostrare i primi segni di stanchezza. Aumentano gli errori e anche i cartellini gialli. Al 97esimo è la volta di Nacho che spende un fallo tattico piuttosto importante. Un minuto dopo c’è un’altra sostituzione di De La Fuente che preferisce Dani Carvajal a un Jesus Navas che stasera ha sofferto particolarmente le discese di Perisic. Viene ammonito anche Rodri, decisivo nella finale di Champions League, per una trattenuta su un avversario. I ritmi non sono molto alti con entrambe le squadre che a questo punto hanno paura di subire il gol decisivo. Al 100esimo, Majer ha tra i piedi la grande occasione di decidere la partita. Kovacic spacca in due il centrocampo della Spagna con una serpentina incontenibile, poi verticalizza per Majer che si trova tutto solo davanti a Unai Simon. Nacho si getta sul pallone alla disperata e salva un gol che sembrava già fatto in scivolata. Lo spagnolo ha avuto la peggio e si fa male, alzandosi solo un minuto dopo visibilmente dolorante. Il calciatore del Real Madrid, però, è fondamentale nel risultato e nel finale della Nations League. Al 103esimo dopo un pallone recuperato su Petkovic, Dani Olmo si invola in contropiede. Lo stop, però, non è corretto e la Croazia riesce a recuperare la sfera, frenando un’occasione che sembrava essere molto importante. Un minuto dopo Asensio ha la grande chance di decidere la finale: salta un paio di avversari, ma calcia debolmente. Il pallone arriva a Dani Olmo che da ottima posizione spara alto sopra la traversa.
Gli uomini di Dalic si sono salvati anche questa volta e chiudono il primo tempo supplementare in fase offensiva cercando la fisicità di Perisic e Petkovic. L’arbitro assegna due minuti di recupero e le due formazioni sono bloccate sulla destra difensiva della Spagna. Una volta ripreso il pallone, Jordi Alba si invola in attacco, poi il pallone è gestito dal centrocampo di De La Fuente e poi da Mikel Merino che cade in area di rigore. Le proteste dei croati e la velocità con cui si è rialzato il centrocampista, però, fanno capire che non è successo nulla di grave. Al 107esimo, dopo una bella giocata di Petkovic, Brozovic si libera al tiro, ma non è pericoloso per Unai Simon.
Nacho zoppica ancora e si avvicina alla panchina per tentare di recuperare in vista dell’ultimo tempo di questa partita infinita. Il tempo per riposare, però, è pochissimo e ben presto i ventidue in campo tornano sul terreno di gioco dopo un paio di discorsi da parte dei leader dei gruppi e ovviamente dopo il lavoro dei massaggiatori, chiamati a sciogliere i muscoli. Il calcio d’inizio è della Spagna stavolta e il primo attacco dell’ultimo tempo è affidato alla fascia destra con Carvajal che reimposta verso i suoi difensori. La prima occasione è al 106esimo con Ansu Fati che semina il panico, ma poi sbaglia il cross con il mancino. Un minuto dopo si inserisce bene Asensio in area di rigore, poi però sbaglia lo stop proprio quando doveva liberarsi per calciare in porta.
Altra palla gol per la Spagna dopo pochi istanti: Dani Olmo conduce molto bene la sfera, poi allarga ancora da Ansu Fati che punta l’avversario e mette al centro. Il pallone arriva all’ex Dinamo Zagabria che calcia a lato, ma non di molto. Ora l’inerzia della partita sembra tutta dalla parte della Spagna che ora attacca quasi a pieni ranghi per tentare il gol decisivo per portare a casa la coppa e tutti i suoi benefici. La Croazia, invece, si aggrappa ai suoi uomini freschi, alla difesa e alla fisicità di Petkovic, in grado di alzare il baricentro dei suoi ragazzi in attacco. Al minuto 110, ha una grande occasione anche la squadra di Dalic con Vlasic, ma l’azione è viziata da un fuorigioco in partenza proprio della prima punta. La pressione della Spagna, a questo punto, può riprendere, ma Laporte sbaglia totalmente l’apertura regalando un possesso importante agli avversari. Anche perché la Croazia si gioca un’ultima sostituzione: esce il terzino destro Juranovic ed entra Stanisic, altro titolare nel suo ruolo e di proprietà del Bayern Monaco. Quando mancano sette minuti più recupero ai rigori, sale ancora in cattedra Brozovic. L’interista gestisce un paio di palloni importanti e vince soprattutto contrasti preziosi per tenere a galla i suoi e farli respirare. Al 114esimo difende anche un’imbucata letale di Ansu Fati che, quindi, non arriva a destinazione.
Un minuto dopo, la Spagna ha un’altra importante occasione. Il pallone dall’esterno del Barcellona passa a Rodri che calcia improvvisamente: la sua conclusione viene deviata e termina in calcio d’angolo dopo aver sorvolato di poco la traversa. Sugli sviluppi del corner non succede niente di troppo importante con la sfera che si perde sull’out opposto. A due dal termine, Kovacic spreca un’altra occasione: Modric calcia un pallone lungo, la sponda è di Perisic e proprio il centrocampista del Chelsea va al tiro. La conclusione è imprecisa ma viene comunque deviata in calcio d’angolo che poi viene battuto senza particolari pericoli. Il finale vede in attacco la Croazia: Unai Simon è bravo ad agguantare la sfera in uscita e a reprimere le speranze avversarie di sbloccarla prima dei rigori. Stavolta senza minuti di recupero, servono i rigori per assegnare la Nations League.
Prima dei penalty c’è spazio anche per un brutto parapiglia tra le due squadre. Alle stelle la tensione tra Jordi Alba e Perisic e c’è un vero e proprio gruppone composto da calciatori dell’una e dell’altra compagine. Poi tutto si calma senza che l’arbitro debba prendere particolari provvedimenti. Domina la concentrazione da questo momento in poi per cercare di portare a casa un trofeo a cui, ora è evidente, entrambe tengono molto. A vincere il sorteggio è la Spagna con capitan Alba che decide di svolgere l’atto finale nella porta sinistra. Il primo a presentarsi sul dischetto è Vlasic, centrocampista del Torino: con grande freddezza l’ex West Ham sceglie un angolo e non sbaglia lasciando impietrito il portiere avversario al centro della porta. Ora è la volta di Joselu, con un sottofondo di fischi: la punta ha un’esecuzione perfetta che finisce sotto il sette e non lascia scampo a Livakovic. Il secondo rigorista della Croazia è Brozovic: dopo una grande partita, incrocia e sugella una serata splendida per lui. Al regista di Dalic deve rispondere quello di De La Fuente: Rodri dagli undici metri ha un’esecuzione simile a quella dell’interista e firma il 2-2. Nel momento decisivo, tocca a Modric che con passo lento adagia la sfera sul dischetto e con il destro spedisce la palla sotto la traversa. La realizzazione è perfetta come ci ha sempre abituato.
La risposta deve arrivare da Mikel Merino, entrato nel secondo tempo: anche il suo mancino, però, è impeccabile. Siamo 3-3 e senza nessun errore fino a questo momento. Le responsabilità, a questo punto, sono affidate al mancino di Majer: il centrocampista si fa ipnotizzare da un grande intervento di Unai Simon con le gambe. Para5ta pazzesca dell’estremo difensore e soprattutto la grande opportunità per la Spagna di passare in vantaggio con Asensio. Il calciatore che si sta svincolando dal Real Madrid segna un grandissimo rigore, anche questa alta e proprio sotto la traversa, imprendibile per Livakovic. L’ultimo rigore della Croazia è affidato probabilmente al migliore in campo, quel Perisic che tante occasioni ha creato sulla fascia sinistra: l’ex Inter, con una sicurezza disarmante, non sbaglia. Per vincere la Nations League, tocca a Laporte, dopo una stagione fatta di tanta panchina, insaccare il pallone alle spalle di Livakovic: il centrale, però, sbaglia clamorosamente con il mancino colpendo la traversa. Il pubblico esplode di gioia, si va avanti!
Ora tocca a Petkovic, passato anche dall’Italia, cercare di segnare: il bomber, però, si fa ipnotizzare da Unai Simon che compie un’altra grandissima parata. Il match point è sui piedi dell’esperto Carvajal che tanti trofei ha alzato al cielo con la maglia del Real Madrid: il terzino stavolta non sbaglia con uno scavino meraviglioso che inganna Livakovic. La Spagna vince la Nations League con il risultato di 5-4 dopo i calci di rigore e una partita piena di emozioni. Resta l’amarezza negli occhi dei croati che hanno dato tutto per arrivare al successo.
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