La squadra più italiana del mondo gioca in Spagna: il catenaccio senza contropiede del Burgos
Ci abbiamo vinto Coppe del Mondo, Champions League, e chi più ne ha più ne metta, in Italia con la filosofia del catenaccio e contropiede. Anche adesso che non brilliamo più in Europa e ai Mondiali non ci andiamo proprio, l’idea di finire una partita con quattro gol incassati è quasi una bestemmia.
E lo è anche per una squadra spagnola, di Secunda Division, la nostra Serie B: il Burgos. In dieci partite, i castigliani non hanno subito gol, e come loro non c’è nessuno, per lo meno non adesso. Il rovescio della medaglia è un po’ più dolente, perché se di reti non ne hanno preso proprio, segnate ne hanno appena sei: il tanto che basta per un terzo posto in classifica che potrebbe anche voler dire promozione, in Liga: un sogno.
In Spagna c’è una squadra che non ha mai subito in gol in campionato: è il Burgos
La storia del Burgos Club de Futbol è costellata di alti e bassi. Come quella di qualsiasi squadra di calcio (e non solo) direte voi. E invece no, perché la vita della società della provincia della Castiglia e Leon, nella città a 244 chilometri da Madrid costruita per difendersi dai saraceni, è passata da disastri economici, morti, risurrezioni come poche altre.
Nel 1936, per dire, il club viene fondato con il nome di Gimmastica Burgalesa, che poi diventa nel 1948 quello attuale, che però non dura tanto. Nel 1983, infatti, per problemi di natura finanziaria, la società fallisce e le seconde file, la squadra di riserva, in pratica, che è stata creata dieci anni prima con il nome di Burgos Promesas, prendono il posto degli altri e vengono ribattezzati (ancora una volta) come Real Burgos CF, che trotta per undici anni, fino a quando, non si stoppa nel 1994 (riprende per un anno e poi smette di nuovo, per sempre). Ma è anche lo stesso anno in cui torna anche il Burgos Club de Futbol, appunto, e inizia una ricorsa lentissima per la Liga.
Che potrebbe terminare il prossimo anno. Nelle dieci partite finora giocate in Secunda Divisionnon ha ancora subito un gol, merito del portiere spagnolo José Antonio Caro e dell’allenatore, Julian Calero, sempre spagnolo ma, evidentemente, con un passato da studente della tattica italiana.
Perché prendere valanghe di gol non è mai stata la filosofia dell’Italia del pallone, lo è stata (e per qualcuno lo è ancora) il catenaccio e il contropiede. Ecco no, arroccarsi in difesa e ripartire per colpire gli avversari scoperti non è proprio il credo con cui il Burgos si tiene a galla al terzo posto della Serie B della Spagna. Perché di reti, al momento, ne hanno fatti solo sei: tre nella partita contro l’Alaves (che li precede di un punto in classifica), e gli altri tre con Malaga, Cartagena e Andorra. Il capocannoniere della squadra, per dire, ha fatto soli due gol, gli stessi che ha fatto Marcelo Brozovic nell’Inter, per dirne uno, che manco è attaccante come invece è Álex Bermejo.
L’ebbrezza di rimontare non l’hanno mai dovuta provare, è vero, piuttosto i tifosi, a guardare le partite dei loro beniamini in maglia bianca e calzoncini neri, rischiano di addormentarsi, sicuramente sbadigliano, ma tant’è. Il sogno di tornare in Liga, a giocare contro Real Madrid e Barcellona (a cui hanno rubato il primato di imbattibilità in stagione), è reale e vale la pena anche correre il pericolo di non essere spettacolari per riuscire a ottenerlo.
Il portiere del Burgos ha superato il record di imbattibilità di Bravo in Spagna, ma può mettere qualcun altro nel mirino
E poi c’è un altro dato. Il portiere del Burgos ha infranto il record di imbattibilità che resisteva da, udite udite, cinquant’anni che apparteneva a Claudio Bravo, estremo difensore blaugrana negli anni Settanta: 755 minuti contro i più di 900 di Caro lo consacrano come il migliore in Spagna.
In generale, però, di strada da fare ne ha ancora. In Italia, per esempio, un certo Giacomo Rossi non ha subito gol per oltre 990 minuti (l’ha messo nel mirino), giocava in prima categoria in Toscana ed è riuscito a sorpassare persino il suo idolo Gianluigi Buffon, che si è fermato a 973 minuti.
Quanto al resto del mondo, il miglior numero uno di sempre, almeno per quanto riguarda la striscia di imbattibilità, è Geraldo Pereira de Matos Filho, in arte Mazaropi, portiere del Vasco da Gama che, nella stagione 1977-78, non ha preso una rete per la bellezza di venti partite e un totale di 1816 minuti. Non ha mai giocato una partita con la Nazionale del Brasile, purtroppo, se non ai Giochi olimpici di Montreal, ma il suo nome sugli almanacchi è impresso lo stesso.
Nel campo del reale, invece, l’estremo difensore dei castigliani potrebbe puntare a entrare in top ten battendo un idolo della Bulgaria come Dimitar Ivankok, certo lui ha anche segnato 37 gol ed è una leggenda soprattutto per quello, ma durante il campionato del 1998-99 con il Levski Sofia, è riuscito a tenere la porta inviolata per 1190 minuti, per un totale di 13 partite. Ne mancano tre, no?
Mariacristina Ponti
Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.