Sta tenendo banco la notizia che la stazione spaziale cinese Tiangong-1 sia ormai fuori controllo e destinata a schiantarsi nell’atmosfera, precipitando negli strati più bassi e disintegrandosi così da trasformarsi in una “stella cadente” multipla e sicuramente spettacolare. Quando? Sembra nel 2017. L’Agenzia Spaziale Cinese non aveva mai confermato queste voci, ma finalmente qualche giorno fa aveva affermato che sì, è proprio vero che il “Palazzo celeste” non arriverà probabilmente a compiere sei anni e nella seconda metà del prossimo anno non esisterà più. Attualmente è fuori controllo e – ovvio – non ospita alcun astronauta. C’è qualche pericolo? E cosa significa questo fallimento?
Partiamo dalla domanda più seria ossia se c’è qualche pericolo che la Tiangong-1 cada come un piombo su qualche città causando danni notevoli: no, nella maniera più assoluta secondo la Cina. Come spiegato dal capo del dipartimento dei voli spaziali con equipaggio dell’agenzia cinese, Wu Ping, “Secondo i nostri calcoli, la maggior parte della Stazione brucerà durante l’ingresso nell’atmosfera terrestre in qualche momento della seconda metà del 2017 e con ogni probabilità non causerà danni all’aviazione né al suolo”. Ok, ma non è una sorta di fallimento, dato che è diventata una sorta di “Mir” senza tutti i fasti e le importanti innovazioni che la stazione russa “Pace” aveva messo in cascina? L’Agenzia spaziale cinese risponde che “Ha completamente soddisfatto tutti gli obiettivi della missione”.
In realtà, la non precisa ipotesi sul momento preciso della caduta nell’atmosfera dimostra che si è del tutto perso il controllo della Tiangong-1, che ormai è alla deriva e – lentamente – cadrà sempre più in basso. Cosa è successo a questo modulo da 10 metri di lunghezza e di 8 tonnellate di peso che era stata messa in orbita nel 2011? Ultimamente è stata un po’ “abbandonata” a se stessa dopo che avarie e guasti l’avevano resa inutilizzabile. Quando si saprà dove e quando cadrà? L’astrofisico Jonathan McDowell di Harvard lancia l’allarme: “Impossibile fare previsioni, potremo sapere con precisione solo sei-sette ore prima dell’evento, tutto dipende anche dalle condizioni climatiche perché potrebbe cadere da un punto all’altro del continente“.
Attualmente, infatti, non c’è possibilità di manovrarla e dunque di guidarla verso un luogo “sicuro” come il cimitero nell’Oceano Pacifico per esempio. Se consideriamo anche il fatto che parti come i motori da 100 kg difficilmente si disintegreranno per l’attrito con l’atmosfera, ecco che non è proprio da prendere sotto gamba questa situazione. Ma la Cina ormai guarda avanti, con la solita politica fatta di velocità e scarso interesse verso qualcosa che va diversamente da quanto immaginato. La seconda stazione Tiangong-2 è già in orbita e la terza al lavoro. Di sicuro, la prima è stata più un atto dimostrativo che altro, ma il modo in cui è stata lasciata “morire” non lascia buone sensazioni per il futuro.