Tre gemelli separati alla nascita per il capriccio di uno scienziato si incontrano dopo 19 anni per un’incredibile serie di combinazioni. Quando sembra che il destino abbia posto rimedio all’arbitrio dell’uomo, avviene il dramma: uno dei fratelli, inciampato nella depressione, si suicida. Sembra la trama di un romanzo d’appendice del XIX secolo, invece è la vera vita di Robert Shafran, Eddy Galland e David Kellman.
La storia dei tre gemelli viene oggi raccontata dal documentario Three Identical Strangers (Tre estranei identici) di Tim Wardle, uscito nei cinema statunitensi lo scorso 29 giugno.
Tutto inizia nel 1980 presso il college Sullivan County Community nello Stato di New York. La matricola Bobby Shafran passeggia per i corridoi e i giardini del campus e si stupisce di essere salutato da gente che lo chiama “Eddy”. Bob ne parla col compagno di stanza, il quale gli spiega che Eddy è un ragazzo che fino all’anno prima era iscritto al college. Sembra incredibile, ma il coinquilino di Bob giura che Eddy gli somiglia come se fosse suo fratello gemello.
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Bobby, divertito e incuriosito, fa qualche ricerca e scopre di non condividere con Eddy solo l’aspetto fisico: entrambi sono infatti nati il 12 luglio 1961 a Long Island. Due coincidenze fanno una prova, si dice. Ma ecco il terzo tassello del puzzle: Bobby trasale quando apprende che anche Eddy è cresciuto in una famiglia adottiva.
Robert rintraccia Eddy e gli chiede un incontro. I due passano ore a parlarsi, e cercano di colmare il tempo che hanno trascorso lontani raccontandosi tutto. Ce ne sarebbe già abbastanza, ma i colpi di scena non finiscono qui.
Una signora del Queens legge la storia di Eddy e Bob, guarda le foto pubblicate sui giornali ed ha un capogiro: i ragazzi sono identici a David, il figlio che ha adottato 19 anni prima. David è il terzo gemello.
Eddy, Bob e David si incontrano e vivono il loro primo quarto d’ora di celebrità: servizi fotografici, interviste, apparizioni in TV. Anche una parte nel film “Cercasi Susan disperatamente” con Madonna.
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La loro vera storia emerge nel 1995 grazie a un’inchiesta del giornalista del New Yorker Lawrence Wright. La storia è agghiacciante: i tre neonati sono stati separati alla nascita per l’esperimento degli psichiatri Peter Neubauer e Viola Bernard. Lo scopo dello studio era verificare come individui geneticamente identici avrebbero sviluppato le loro vite in maniera diversa se fossero cresciuti in ambienti differenti. Per questo motivo i tre fratelli sono stati fatti crescere rispettivamente in una famiglia ricca, in una famiglia del ceto medio e in una famiglia operaia. L’agenzia che ha seguito le pratiche di adozione, la Louise Wise Services, sostiene di non saperne nulla.
Ma quando sembra che la vita abbia ricomposto una frattura creata dagli uomini, avviene la tragedia: nel 1995 Eddy si uccide. Il ragazzo soffriva già di depressione.
Il documentario mostra l’intervista a Natasha Josefowitz, assistente oggi 90enne dello psicanalista Peter Neubauer che ha studiato i gemelli dalla loro nascita all’anno della sua morte nel 2008. Neubauer ha caparbiamente difeso il suo esperimento fino alla fine.
Allo spettatore del documentario la scelta di cosa credere: secondo Josefowitz il patrimonio genetico ha un’influenza maggiore sulle scelte di un individuo, mente il regista del documentario abbraccia la tesi opposta secondo la quale è l’ambiente a modellare il carattere di una persona e a determinarne le scelte in maniera preponderante.
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