La storia del ponte sullo Stretto di Messina è una delle vicende più antiche del nostro paese. La volontà di collegare Calabria e Sicilia risale alle Guerre Puniche, caratterizzando ogni governo ed ogni epoca italiana. Ora il governo Meloni è intenzionato a dare una svolta.
A quanto pare infatti, dopo secoli in cui si è cercato di creare il ponte di congiunzione tra Calabria e Sicilia, il governo Meloni ha confermato l’inizio di un percorso di progettazione e realizzazione dell’opera.
L’idea di costruire il ponte sullo Stretto di Messina risale a molti secoli fa. Infatti già a partire dalle Guerre Puniche vi era la volontà di collegare Sicilia e Calabria. Idea poi ripresa da Carlo Magno e in seguito anche da Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, il quale fece attuare una valutazione di fattibilità per la costruzione. Valutazione che poi risultò estremamente costosa e dunque si lasciò perdere.
Dopo l’Unità d’Italia poi, il ministro dei Lavori Pubblici, Stefano Jacini, commissionò un nuovo studio per valutare la fattibilità del ponte. In quel periodo però la città di Messina fu caratterizzata da una serie di eventi sismici che resero impossibile la realizzazione dell’opera.
L’idea poi ritornò nell’epoca fascista, ma anche qui non si concluse nulla. Con la nascita della Repubblica, finita la seconda Guerra Mondiale, insieme alla costruzione dell’intero paese, si pensò nuovamente anche alla creazione del collegamento tra le due regioni.
Nel 1969 viene indetto un “Concorso Internazionale di idee”. In questo contesto i partecipanti presentano una serie di progetti afferenti alla costruzione del ponte.
Nel 1981 viene creata la società Stretto di Messina, che si sarebbe dovuta occupare di approvare e progettare la realizzazione dell’opera. Fu stabilito che il ponte dovesse essere caratterizzato da una struttura sospesa in aria da un’unica campata.
Nel 1985, il presidente del Consiglio, Bettino Craxi, confermò l’attuazione dell’opera. Il progetto non decollò e dopo lo scandalo di Tangentopoli venne completamente accantonato.
Circa dieci anni dopo, Silvio Berlusconi rilancia il progetto, ma quando sembra tutto pronto per dar via all’opera, Berlusconi perde le elezioni. Sale al governo Prodi che considera il ponte una costruzione inutile e dannosa.
Il governo tecnico di Monti mette in liquidazione la società Stretto di Messina.
Tutta l’evoluzione storica porta ad oggi, con il governo Meloni, che a quanto pare, ha confermato la creazione dell’opera.
Il Consiglio dei ministri, infatti, ha confermato un testo che prevede l’immediato riavvio del percorso di progettazione. Nel progetto è prevista una forte presenza del Mef e del Mit.
“Giornata storica non solo per la Sicilia e la Calabria ma per tutta l’Italia, dopo 50 anni di chiacchiere”.
Ha affermato il ministro Matteo Salvini.
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