La Strada Dritta, attori e cast della fiction di Rai 1. Puntate tv per i 50 anni dell’Autostrada del Sole

50 anni di Autostrada del Sole raccontati ne La Strada Dritta, gli attori e il cast della fiction di Rai 1 sono pronti a sbarcare sul piccolo schermo per due puntate, in onda lunedì 20 e martedì 21 ottobre 2014. Ad interpretare il ruolo dell’ingegnere Fedele Cova, promotore del progetto-simbolo dell’Italia degli anni ’60, sarà Ennio Fantastichini, che non sarà solo: prodotta da Cattleya e Rai Fiction, nel cast ci sarà anche Giorgio Marchesi, insieme a Valerio Bilello, Anita Caprioli, Raffaella Rea, Carmine Recano, Tony Sperandeo, Dario Aita e Thomas Trabacchi.

Liberamente ispirata al libro di Francesco Pinto, la miniserie Rai con la regia di Carmine Elia, è scritta da Sandro Petraglia e Fidel Signorile: racconta la storia dell’Autostrada del Sole, che collega Milano con Napoli, il Nord e il Sud d’Italia, inaugurata cinquant’anni fa, il 4 ottobre 1964. Per l’occasione, la Rai ha deciso di trasmettere la fiction connotata dagli ideali del Belpaese, come spiega a La Stampa Eleonora Andreatta, presidente Rai Fiction:

Riverbera la sua carica di energia e speranza sull’attualità. E’ il racconto di un’epica sull’Italia del lavoro. Un paese proteso al futuro, abitato da personaggi che fanno un sogno lungo 755 chilometri, il sogno della modernità. Per cercare di ritrovare nel presente quella capacità di pensare ai propri figli, ma anche più lontano, alle generazioni future“.

Della stessa idea, è Ennio Fantastichini che, intercettato da La Repubblica, si è detto folgorato dalla fiction e ha deciso di accettare il ruolo di Fedele Cova, l’uomo ritenuto tra i primi promotori del progetto autostradale, diventato negli anni sempre più simbolo dell’Italia che può farcela:

Cova? Usava la furbizia, ma non per un tornaconto personale solo per portare a fondo l’opera. Cova accumulò le denunce dei contadini per gli espropri e un’interrogazione parlamentare ma aveva una concezione europeista. Non capiva l’ottusità del Paese. Questo modello di ‘uomini del fare’ assume, nell’Italia di oggi, un valore straordinario: sono persone che vivono di ossessione/passione per il lavoro e che alle 4 del mattino sono in cantiere“, ha detto Fantastichini al quotidiano La Repubblica.

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