La Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora ha registrato un aumento di decessi dei senzatetto rispetto al 2021.
Si tratta di una percentuale maggiore del 50% e il referente della Federazione, Michele Ferraris, ha dichiarato che sono circa 367 i morti fra queste persone, si tratta di un’allarmante media di più di un clochard al giorno.
Sembra un macabro titolo di film, invece è la realtà invisibile a tanti, ovvero le condizioni dei senzatetto, spesso insostenibili e molto gravi, tanto da portare alla morte.
Più di una persona senza fissa dimora al giorno muore e il dato è in pericoloso aumento rispetto agli studi effettuati lo scorso anno, in cui c’era una percentuale di decessi inferiore del 50%.
A rendere pubblica la notizia è una Federazione che sa sempre si occupa di queste persone, ovvero la Fio.PSD (Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora). Si tratta di un’associazione nazionale che raggruppa enti pubblici e privati, con lo scopo di offrire servizi a queste persone che ogni giorno vivono fra mille difficoltà.
L’ultima senzatetto deceduta in Italia si chiamava ed era una 63enne che viveva a Pisa, investita da un’auto mentre attraversava la strada.
L’incidente è avvenuto domenica sera alle 20 e a distanza di 3 giorni ancora nessuno ha reclamato il suo corpo. Originaria dell’Ucraina, Raisa era arrivata nel nostro Paese nel 2019.
In passato aveva lavorato come badante ma da diversi mesi attendeva una nuova occupazione non aveva un posto fisso in cui stare. Una situazione drammatica che si aggiunge a quelle di tantissime altre persone che ad oggi, sono morte per cause analoghe o anche per condizioni meteorologiche estreme a cui sono inevitabilmente esposte.
Ad esempio un egiziano di 20 anni è morto venerdì scorso a Bolzano a causa dell’ipotermia, altri due sono stati travolti da un treno e via dicendo, ma quanti sono coloro che si trovano in queste condizioni tragiche in Italia e come si finisce a perdere tutto?
Michele Ferraris, referente della Fio.PSD ha provato a dare una risposta affermando che l’ultimo dato scientifico fornito dall’Istat nel 2015 parlava di 50mila persone accertate a cui si aggiungevano circa altre 5000 non censite.
Sono passati diversi anni da questi dati ma oggi si stimano circa 70mila senzatetto in tutta Italia, numero aumentato anche a causa del Covid, che ha incrementato le situazioni di grave povertà.
Spesso i senzatetto sono persone che fino a poco tempo fa avevano un nucleo familiare ma si sono separate. Si finisce per strada per un episodio scatenante, come la perdita di un lavoro o una malattia.
Se manca un sistema che ammortizza questi traumi le conseguenze possono essere molto disastrose, infatti si comincia a dormire per strada ma poi subentrano altri problemi psicologici e anche di salute, così si innesca un ciclo negativo che travolge in pieno l’individuo.
Per quanto riguarda i decessi, si muore specialmente per alcuni motivi come cause violente o temperature estreme, per quest’ultima i comuni hanno messo in atto i cosiddetti “piani freddo”, interventi speciali che i servizi sociali predispongono sui territori quando le temperature cominciano a farsi troppo fredde.
Vengono quindi allestite strutture di accoglienza notturna, naturalmente molto dipende dalla dimensione della città e dalla presenza degli effettivi clochard in un determinato comune.
Per limitare le sofferenze di queste persone, Ferraris si dice positivo, infatti i fondi legati alla pandemia hanno portato a finanziamenti dedicati alla grave emarginazione adulta.
Il ministero li userà per avviare progetti di accoglienza e sarà possibile per coloro che sono in strada da molti anni, poter beneficiare quando consentito, di un appartamento autonomo in cui verranno accompagnati dagli operatori sociali.
Gli studi hanno dimostrato che questi aiuti sono importanti per far uscire i senzatetto dalla situazione di isolamento che si crea intorno a loro, stabilizzare il benessere psico-fisico, prendersi cura della propria salute, riprendere in qualche modo a lavorare. In alcuni casi riprendono addirittura i rapporti con i loro familiari e amici.
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