È giallo sulla morte del 45enne barese Francesco Vitale, originario di Bari deceduto nel quartiere della Magliana a Roma.
Il ragazzo è caduto da un palazzo popolare. Il ragazzo non era molto conosciuto in zona benché lavorasse come pr in diverse discoteche, ma non è chiaro per quale motivo sia morto e gli inquirenti percorrono diverse strade come quella del sequestro e dell’omicidio dovuto a un regolamento di conti nell’ambito dell’ambiente dello spaccio di droga nella Capitale.
Il decesso di Francesco Vitale
Lavorava come pr in diverse discoteche romane Francesco Vitale, il 45enne barese morto per essere caduto da un palazzo popolare nel quartiere della Magliana. Non si capiscono ad ora le cause della morte, infatti si esclude il suicidio e si pensa invece che qualcuno lo abbia spinto giù.
La morte è avvenuta pochi giorni fa, precisamente nella mattina del 22 febbraio, quando il suo corpo è stato trovato a terra senza vita dopo un volo di 15 metri. Un passante lo ha visto e ha lanciato subito l’allarme. Il cadavere era nel cortile interno di un palazzo in via Pescaglia.
Le indagini delle forze dell’ordine si stanno concentrando non solo a Roma ma anche a Bari, città dove era nato.
Le indagini
Inizialmente tutto lasciava pensare che fosse stato un suicidio la i Carabinieri stanno eseguendo accertamenti sempre più dettagliati per scavare a fondo nella vita del 45enne. Sono tanti i punti da chiarire e il mistero della morte di ‘Ciccio’, come era soprannominato, rimane per ora pieno di nodi da sciogliere.
Ad esempio, il primo dubbio è come mai si trovava nel quartiere poiché in quella zona nessuno lo conosceva. Non aveva con sé il portafoglio e nemmeno altri effetti personali, infatti per risalire alla sua identità ci sono volute diverse ore di lavoro.
Solo grazie all’analisi delle impronte digitali si è scoperto chi era la vittima, poiché aveva alcuni precedenti penali e quindi non era un volto nuovo per le forze dell’ordine. Proprio dopo questo dettaglio le indagini si sono concentrate su altri aspetti del giallo che fino a quel momento non erano stati presi in considerazione.
Da subito l’ipotesi che si trattasse di un suicidio non convinceva gli inquirenti ma dopo aver capito che non era esattamente un santo, gli agenti si sono focalizzati su un regolamento di conti e non si escludono legami con gli ambienti dello spaccio.
Probabilmente Vitale ha discusso con qualcuno e da qui è nata una lite poi culminata con la spinta già dal palazzo. Oppure si pensa a un rapimento per un debito, o ancora, forse l’uomo stava scappando da qualcuno ma in tal caso, da chi e per quale motivo?