Ha ammesso le sue colpe, Maria Therese Mukamitsindo, la suocera di Aboubakar Soumahoro indagata dalla Procura di Latina. Oggi, davanti all’Ispettorato del lavoro della provincia laziale, ha detto che non ha pagato lo stipendio dei suoi dipendenti per due anni.
“Non abbiamo pagato i lavoratori e firmo l’accordo“, ha detto. I debiti totali, pare, viaggiano con i dipendenti viaggiano sui 400mila euro, e a complicare le cose c’è anche il fatto che molti di loro venivano pagati in nero.
La suocera di Soumahoro: “Non abbiamo pagato i lavoratori”
Ogni giorno che passa, un nuovo pezzo del puzzle che compone la vicenda della Karibu e di Consorzio Aid, due coop gestite rispettivamente come presidente e come consigliere da Maria Therese Mukamitsindo e in parte anche dalla figlia Liliane Murekatete, ovvero la moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, viene fuori.
Di ieri è la notizia che la suocera dell’ex sindacalista dei braccianti sia indagata dalla Procura di Latina non solo per malversazione, ma anche per truffa aggravata per la gestione delle due cooperative che si occupavano dei migranti e della loro accoglienza. Ecco, proprio per il lavoro nell’agro pontino, Mukamitsindo oggi si trovava di fronte all’Ispettorato del lavoro per rispondere dei mancati pagamenti a tre dei suoi dipendenti.
“Si, è vero – ha ammesso -. Non gli abbiamo fatto il contratto e non abbiamo pagato gli stipendi. Ma eravamo in difficoltà“. E quindi le accuse di Youssef Kadmiri, ingegnere 42enne marocchino, intervistato dal Corriere della sera, erano vere. In due anni, infatti, è stato pagato solo due volte e a lui era stato anche chiesto di fare delle fatture false. Ora però l’imprenditrice ha firmato un accordo e quindi dovrà rendere tutti i soldi che deve al suo ex lavoratore. Così come dovrà fare con Stefania Di Ruocco, a cui deve 21mila euro compreso il Tfr, e Mohamed El Motaraji. Tre pezzi di un mosaico, dicevamo, in cui secondo Gianfranco Cartisano, segretario della Uiltucs, la suocera dell’ex esponente dell’Alleanza Verdi e Sinistra Italiana deve almeno 400mila euro.
Cosa succedeva secondo i testimoni nelle coop gestite da Mukamitsindo
Secondo il segretario del sindacato, tra l’altro, quello che ha raccontato Mukamitsindo, ovvero il momento di difficoltà finanziaria in cui versavano le sue aziende, non è vero, perché al contrario soci e consiglio d’amministrazione hanno sempre percepito il loro stipendio, anche la moglie di Soumahoro.
Il problema, si sa, è anche un altro: la situazione in cui erano costretti a vivere gli ospiti delle due strutture. E di cui, probabilmente, malgrado lui lo neghi, il deputato sapeva perché, hanno raccontato, veniva a portare la spesa per i ragazzi minorenni che venivano trattati male, e che spesso non ricevano la colazione. Sicuramente mangiavano poco ed erano costretti a lavorare perché non gli venivano garantiti neanche i soldi del pocket money.