La tecnologia sta cambiando il modo in cui usiamo la mano dominante: ecco i mutamenti in atto per quel che concerne i comportamenti adattivi.
La tecnologia sta cambiando il modo in cui usiamo la mano dominante e quella non dominante. Stranamente, questo argomento è stato oggetto di pochissime indagini, anche se, effettuando una semplice riflessione, si può facilmente comprendere che l’invadente digitalizzazione della nostra vita quotidiana sta avendo un impatto sulla nostra manualità.
La maggior parte di noi passa molto più tempo a digitare e inviare messaggi che a scrivere, attività che richiedono il coinvolgimento di entrambe le mani, almeno se si desidera eseguirle con competenza. Ora, questo non vuol dire che la manualità sia obsoleta.
La manualità, però, subisce dei cambiamenti in concomitanza con la tecnologia stessa e, in particolare, per quel che concerne il passaggio dalle tecnologie analogiche e manuali a quelle digitali e automatizzate.
In un mondo di computer, telefoni cellulari, porte automatiche, auto senza conducente ed elettrodomestici ad attivazione vocale, per non parlare dell’ambiente completamente virtuale immaginato da Meta, che ruolo svolge la manualità?
Il problema è che ancora non comprendiamo appieno i driver della manualità negli esseri umani, sebbene sia una caratteristica unica della nostra specie e dei nostri diretti antenati, dato che i nostri parenti primati viventi più vicini non mostrano preferenze per quel che riguarda l’uso di una specifica mano.
Tuttavia, la tecnologia è chiaramente una parte importante della storia della manualità umana. In primo luogo, è principalmente attraverso lo studio degli strumenti usati dagli ominidi che sappiamo che gli stessi erano prevalentemente destrimani.
In effetti, sembra che l’uso degli strumenti sia stato un motore parziale della manualità. Gli studi sui primati non umani suggeriscono che una preferenza per una mano rispetto all’altra è diventata più stabile quando l’uomo ha iniziato a usare strumenti che richiedevano una presa solida.
In altre parole, man mano che i nostri strumenti sono diventati più sofisticati, la manualità è diventata sempre più importante. Ci sono prove evidenti che la preferenza per la mano destra sia stata saldamente stabilita dall’apparizione dei Neanderthal, una teoria supportata da asimmetrie nei resti scheletrici.
Oggi è tutto influenzato anche dai dispositivi tecnologici che usiamo nel quotidiano. Se richiesto, la maggior parte delle persone userebbe la mano con cui scrive per determinare la propria manualità.
Il problema è che questa è una misura straordinariamente scarsa dell’effettiva manualità, dati i modi in cui i pregiudizi culturali contro la mano sinistra vengono inflitti alle pratiche di scrittura in tutto il mondo. Ad aggravare il problema c’è il fatto che la nostra misura primaria della manualità è un’attività che molti di noi trascurano nell’era tecnologica.
Forse l’eccezione principale è il mouse del computer, ma come tutti i mancini sanno, la mano usata per controllare un mouse esterno è un pessimo vettore per la manualità, visto che in molti utilizzano questo dispositivo, servendosi della mano destra.
I mancini, potremmo dire, sono attualmente in netto vantaggio in un mondo digitalizzato perché hanno dovuto sviluppare capacità motorie più fini relative alla mano non dominante.
A consolidare il vantaggio per i mancini è la stessa tastiera QWERTY. Nonostante la sua ubiquità, il layout QWERTY è relativamente inefficiente, in parte perché ci sono più lettere sul lato sinistro della tastiera rispetto a quello destro.
Ciò significa effettivamente che il 57% della digitazione viene eseguito dalla mano non preferita della maggioranza della popolazione, che è stata una delle principali critiche di August Dvorak al layout: una constatazione ovvia, visto che Dvorak è l’inventore della rivale tastiera Dvorak.
Il fatto che la tastiera QWERTY sia diventata dominante nonostante le sue inefficienze è un buon esempio dell’irreversibilità degli standard una volta introdotti.
Dati i modi in cui la manualità e la tecnologia si sono co-evolute, ha senso pensare che, man mano che le nostre tecnologie si evolveranno, i nostri modelli di manualità cambieranno di conseguenza.
Ora, ciò non vuol dire che la nostra propensione biologica verso la mano destra scomparirà necessariamente o che è probabile che il mancinismo diventi più comune in futuro.
Lo scenario, infatti, potrebbe essere caratterizzato da soggetti ambidestri.
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