Prima sdoganata dagli hippie, e poi ripudiata in epoche e generazioni successive, la terapia degli alberi non solo è tornata in auge negli ultimi anni, ma ora esistono prove della sua validità scientifica. La silvoterapia, questo il nome tecnico, consiste appunto nel toccare ed abbracciare gli alberi, o anche semplicemente praticare uno sport nelle vicinanze del verde: come altre terapie simili procura benessere ed è risolutore per numerose patologie, come spiega il libro Blinded by Science di Matthew Silverstone, in cui viene spiegato come dal punto di vista scientifico gli alberi migliorino la vita di coloro che soffrono di malattie mentali, disturbo di deficit di attenzione e iperattività, depressione o anche una semplice emicrania.
Silverstone prova scientificamente che sono le proprietà vibrazionali degli alberi e delle piante a fornirci quel benessere di cui abbiamo bisogno, e queste vibrazioni influenzano i nostri comportamenti biologici. Le vibrazioni sono presenti in tutte le cose e creature: ad esempio è stato dimostrato che se beviamo un bicchiere di acqua trattato con una vibrazione di 10Hz, il nostro tasso di coagulazione sanguigna cambia immediatamente. La medesima cosa avviene con gli alberi: quando tocchiamo un albero, la sua diversa vibrazione influenzerà vari comportamenti biologici del nostro corpo.
Praticare la silvoterapia attiva significa camminare, correre o esercitare uno sport nei pressi di boschi: per le persone sane è un toccasana, che può essere fatta in qualsiasi momento della giornata o della settimana. Esiste poi una silvoterapia passiva destinata ai malati, che consiste in passeggiate nei boschi ad una velocità compresa tra i 3 e i 5 chilometri all’ora, più un ora di riposo all’ombra degli alberi, e una terza fase che prevede il tocco del tronco di alcune specie di alberi.
L’aria dei boschi attiva numerosi processi benefici nel nostro organismo: migliora la circolazione sanguigna attraverso un aumento del numero dei globuli rossi, facilita la respirazione dei malati polmonari cronici, stimola il sonno e contribuisce al ritardo dell’invecchiamento delle cellule attraverso un più efficiente processo di ossigenazione del cervello. Esistono buoni motivi dunque se la silvoterapia è sempre più praticata: da oggi in poi abbracciare un albero non dovrà più suscitare in voi imbarazzo o ilarità, come se fosse una stravaganza di un’era lontana. La terapia degli alberi fa bene tanto ai sani quanto ai malati, e se prima era solo frutto di saggezza popolare, oggi ce lo conferma anche la scienza.