La tomba di Alfredino Rampi è stata vandalizzata e imbrattata con 11 svastiche. Condanna da tutte le forze politiche. L’associazione dedicata al piccolo si è detta “incredula e senza parole” nei confronti di un atto che, nei fatti, non ha motivazioni che tengano. Si cercano i responsabili del gesto.
È stata vandalizzata la tomba di Alfredino Rampi, il bambino che morì in un pozzo a Vermicino, il 13 giugno 1981. L’associazione a lui dedicata si è detta senza parole. Anche le forze politiche hanno espresso, in maniera unanime, il proprio dissenso per l’accaduto. Intanto, il Comune di Roma provvederà a restaurare la lapide e ad attuare il restauro.
La toma ddi Alfredino Rampi – ubicata nel cimitero del Verano – è stata vandalizzata da soggetti che hanno disegnato ben undici svastiche sulla lapide commemorativa del piccolo che morì il 13 giugno 1981, dopo essere caduto in un pozzo a Vermicino.
Un gesto condannato da tutte le fazioni politiche e che ha lasciato l’associazione a lui dedicata “incredula e senza parole“, aggiungendo, in una dichiarazione all’ANSA che “Si tratta di qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover commentare. È forse anche il segno del degrado di questi tempi. Siamo costernati“.
Un atto, fin da subito condannato, a cui il Comune di Roma cercherà di dare giustizia, rimuovendo i simboli nazisti che sono stati impressi sulla lapide, procedendo – di conseguenza – al restauro del luogo di memoria del bambino.
L’evento si è verificato a pochi giorni dalla realizzazione del murale dedicato al piccolo che perse la vita più di quarant’anni fa in quel pozzo di Vermicino che non gli lasciò scampo: un caso che divenne di clamore mediatico, incollando milioni di italiani al piccolo schermo, i quali speravano che il bambino fosse tratto in salvo da quel posto.
Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera ha condannato fermamente questo atto vandalico: “La profanazione della tomba di Alfredino Rampi è un gravissimo, ingiustificato e incomprensibile atto […] contro la sepoltura di un bambino innocente simbolo di una tragedia nazionale che colpì le coscienze e i cuori di tutti gli italiani“.
Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha detto: “Un colpo al cuore la profanazione della tomba di Alfredino Rampi. Gli autori di questo scempio devono vergognarsi e spero vengano individuati presto“.
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