Continuano le indagini sulla donna trans presa a manganellate dai vigili urbani a Milano. Gli agenti sono stati denunciati per tortura, ma sembra che ci sia una svolta.
Tra le ipotesi di reato per le quali sono indagati i vigili stessi, c’è quella di minaccia aggravata ed abuso di potere. Cerchiamo di capire meglio.
Milano, aggressione alla donna trans: ci sono sviluppi
Una situazione che sembra più ingarbugliata del previsto. L’aggressione alla donna trans avvenuta a Milano ad opera di alcuni vigili urbani, ha fatto aprire un filone di indagine che ancora non si è concluso. La vittima si chiama Bruna ed ha deciso di presentare denuncia per ciò che ha subito.
La sua denuncia è stata proprio contro i vigili urbani per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione e dalla discriminazione, oltre che per tortura e minacce gravi. Ora, il tutto, è stato depositato in Procura proprio per volere dell’avvocato della donna 42enne.
Ma cosa è successo di preciso? Stando a quanto raccontato dalla stessa Bruna e, successivamente, anche dal suo avvocato, gli agenti l’avrebbero aggredita e si sarebbero accaniti contro di lei proprio per il suo essere transessuale. Lei stessa ha raccontato che è stata chiusa nella volante dei vigili per 20 minuti, dopo che le era stato spruzzato in faccia lo spray al peperoncino e successivamente ammanettata.
Il referto medico dell’ospedale parla di manganellate
Dopo averle messo le manette, gli stessi vigili l’hanno anche insultata con frasi del tipo: “f… di merda” e “trans basta***”. Bruna è arrivata, poi, al pronto soccorso soltanto 48 ore dopo ciò che le era accaduto e, dopo 5 giorni, rilasciata dallo stesso ospedale, a causa delle botte che aveva subito, uno su tutti il colpo alla testa che è stato quello che l’ha tramortita, ma anche quello che è stato ripreso dalle telecamere stesse, nei video che circolavano in rete e che, ora, sono stati messi a disposizione delle autorità di Milano che stanno indagando.
Il referto medico dell’ospedale, allegato alla denuncia, vede la ferita alla testa “compatibile con una manganellata”, quella che gli stessi vigili le hanno inferto al momento dell’aggressione. L’avvocato ha così spiegato: “Ha una brutta ferita alla testa è sconvolta, triste, depressa, piange e non riesce a rivedere il video che ha ripreso quella scena“.
Sono 4 gli agenti indagati ma almeno 3 di loro, nelle prossime ore verranno iscritti nel registro degli indagati. L’aggressione a Bruna è avvenuta lo scorso mercoledì nei pressi dell’Università “Bocconi”. La situazione è diventata virale e venuta a conoscenza di tutti grazie ad alcuni video sui social filmati da diversi studenti che si trovavano nei pressi dell’Università milanese.