Una delle “tendenze” estive di quest’anno, è proprio la famosa truffa delle case-vacanza. Case pagate in anticipo che poi si rivelano tuguri o addirittura che non esistono . A raccontare di cosa si tratta è proprio una delle tante vittime.
La truffa delle case-vacanza purtroppo nell’ultimo periodo va molto di moda. Un’enorme quantità di persone riportano di aver affittato delle case per le vacanze, pagando in anticipo (anche tramite siti che dovrebbero essere “sicuri”, come per esempio Booking o Airbnb) ma che poi si sono rivelate una vera e propria fregatura.
Un esempio lampante è proprio quello dell’albergo di Rimini che ha visto un enorme numero di clienti rimanere senza alloggio o con servizi pagati ma mai realmente ottenuti.
A testimoniare i disordini e le difficoltà che comporta questo tipo di truffa è proprio una delle tante vittime. Come riportato dal Corriere della Sera, a raccontare la sue esperienza è Maria Gabriella Scrimieri, una coordinatrice infermieristica del San Raffaele di Milano, che ha vissuto una vera e propria odissea.
La Scrimieri aveva deciso di trascorrere le sue vacanze nell’ambita meta pugliese, Gallipoli. Aveva dunque prenotato un grazioso appartamento nel centro, che pero si è rivelato tutt’altro.
Infatti, una volta giunti sul luogo in cui si sarebbe dovuto trovare l’appartamento, racconta Maria Gabriella; che chiamando la proprietaria, le viene detto di dover attendere in quanto l’abitazione non era ancora pronta per l’accesso.
Dopo un po’, giunge sul posto un signore in moto che la avvisa che in realtà il suo appartamento non sarebbe stato quello. La invita dunque a seguirlo e la conduce in un luogo molto più lontano da quello che la donna si aspettava.
Alla consegna dell’appartamento, Maria Gabriella si rende conto che le condizioni dell’abitazione erano a dir poco ripugnanti.
L’appartamento in cui si è ritrovata Maria Gabriella Scrimieri, era improponibile. Cancelletto e porta d’ingresso danneggiati, era impossibile chiuderli. Letto arrugginito, con materasso caratterizzato da una serie di aloni gialli.
La cucina versava in condizioni disastrose, era praticamente impossibile utilizzarla. La casa sporchissima e il giardino inaccessibile a causa delle erbacce.
Probabilmente è stato proprio a quel punto che la Scrimeri ha capito di essere stata truffata, richiedendo un’ulteriore abitazione alla proprietaria a cui si era rivolta. La terza casa anch’essa improponibile.
Per questo Maria Gabriella rifiuta di soggiornare in quelle condizioni. Purtroppo la donna al momento della prenotazione tramite Booking aveva pagato l’intero importo. Ora attende un rimborso, di cui però non vi è traccia.
Questo è solo uno delle tante vicende caratterizzate da questo tipo di truffa. Infatti in realtà molti ladri mettono in atto questi raggiri anche sull’affitto di case e appartamenti annuali, causando gravissime problematiche. Anche perché in questi casi molto spesso gli appartamenti non esistono.
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