La Turchia sta attraversando una crisi economica delicatissima e profonda che sta mettendo a dura prova alla popolazione e ora virgola dopo la rielezione del presidente Erdogan, sono state adottate nuove norme e misure che non hanno però ottenuto il risultato sperato ovvero quello di rilanciare la moneta turca che è attualmente in picchiata. Non è certo da sottovalutare e dimenticare anche la straziante distruzione causata dal terribile terremoto che si è verificato tra Turchia e Siria che ha purtroppo provocato la morte di decine di migliaia di persone e ovviamente devastato abitazione tra aziende di imprese generando ulteriore crisi economica.
A quasi un mese dalla sua rielezione, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha iniziato a tracciare un nuovo percorso politico focalizzato sull’economica e questo per affrontare la crisi economica, che sta paralizzando il Paese. In un segnale di apertura a politiche più ortodosse, il leder da poco rieletto ha nominato Mehmet Simsek a capo del ministero delle finanze e del tesoro e Hafize Gaye Erkan, ex banchiere di Wall Street, a capo della banca centrale. Queste nomine indicano una volontà di invertire la rotta rispetto alle politiche non ortodosse del passato.
La crisi economica turca ha visto i tassi di inflazione salire e la lira precipitare ai minimi storici, mentre la popolazione sta affrontando la crisi del costo della vita e l’esaurimento delle riserve estere. Il nuovo gabinetto del presidente Erdogan sembra essere impegnato a gestire questa situazione economica difficile.
Il governo turco ha deciso, data l’imminente necessita, di prendere misure decisive ed efficaci per tentare di stabilizzare l’economia della Nazione. La nomina di Simsek e Erkan indica una volontà di adottare politiche economiche più responsabili e orientate al mercato. Ciò potrebbe portare, quindi, a una maggiore fiducia degli investitori e degli attori economici internazionali, che potrebbero vedere la Turchia come un paese più stabile e affidabile per gli affari, dato che il mercato degli investimenti è congelato.
C’è obiettivamente molto lavoro da fare per affrontare la crisi economica turca. Il nuovo governo si trova attualmente ad affrontare una serie di sfide, tra cui l’aumento del debito pubblico, la riduzione del disavanzo commerciale e la creazione di posti di lavoro per la popolazione in crescita del paese.
Come dichiarato dalle stesse autorità turche, sarà necessaria una tempistica lunga e piena di sfide economiche per Turchia ma verrà fatto tutto il necessario Per riguadagnare il sostegno e la fiducia degli investitori internazionali.
La Banca centrale turca ha annunciato giovedì un aumento del suo tasso di riferimento di 650 punti base al 15%, il primo aumento in Turchia dall’inizio del 2021. Questa mossa rappresenta un’inversione della politica di allentamento monetario adottata negli anni passati dal presidente turco Erdogan.
Il comitato politico della Banca Centrale ha dichiarato che l’aumento del tasso di interesse è stato effettuato per stabilizzare l’inflazione e controllare il deterioramento del comportamento dei prezzi. Inoltre, ha affermato che la politica monetaria verrà ulteriormente rafforzata in modo tempestivo e graduale fino a quando non si otterrà un significativo miglioramento delle prospettive di inflazione.
L’inflazione annuale della Turchia è stata appena al di sotto del 40% il mese scorso, dopo aver raggiunto il massimo degli ultimi 24 anni sopra l’85% nell’ottobre dello scorso anno.
Questa situazione ha messo sotto pressione l’economia turca e la lira, che ha subito una forte svalutazione rispetto ad altre valute.
Con l’aumento dei tassi di interesse, la Banca Centrale turca si propone di stabilizzare l’economia oltre che controllare l’inflazione, che ha avuto un impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini turchi. Ma emergono preoccupazioni sulla possibilità che l’aumento dei tassi di interesse possa portare a una riduzione dei consumi e ad un rallentamento dell’economia.
In conclusione, l’aumento dei tassi di interesse della banca centrale turca rappresenta un’inversione della politica di allentamento monetario adottata in passato dal presidente Erdogan. La mossa è stata effettuata per affrontare la situazione di inflazione elevata che ha messo sotto pressione l’economia turca e la lira. Molti esperti si chiedono se le norme introdotte saranno sufficienti ma sopratutto se verranno attuate nel concreto.
La lira turca ha subito un altro crollo venerdì, toccando un nuovo minimo storico rispetto al dollaro americano, nonostante le speranze di stabilità economica dopo la recente rielezione del presidente Erdogan.
L’aumento dei tassi di interesse effettuata dalle autorità in Turchia per controllare l’inflazione, non ha dato i risultati sperati.
Il governo turco ha adottato altre misure per affrontare la crisi economica del Paese, tra cui la limitazione degli aumenti degli affitti annuali al 25%, una misura introdotta nel giugno 2020 per frenare l’inflazione. Il ministro della Giustizia Yilmaz Tunc ha confermato che il governo sta lavorando per estendere questa misura, la cui scadenza è prevista per il mese prossimo.
Inoltre, il ministro del lavoro turco Vedat Isikhan ha annunciato un aumento del 34% del salario minimo mensile del paese a 11.402 lire turche equivalenti a 483 dollari. Questa mossa dovrebbe aiutare a migliorare il potere d’acquisto dei lavoratori e ad affrontare la crisi del costo della vita.
Nonostante tutto però lira turca continua a perdere valore rispetto alle altre valute, e ci sono preoccupazioni sulla possibilità che l’aumento dei tassi di interesse possa portare a un blocco degli acquisti. La popolazione turca dovrà affrontare un periodo duro che sarà però necessario per ristabilire equilibrio e un minimo di stabilità alla Nazione.
La Turchia sta affrontando una crisi economica di lunga durata, caratterizzata da un alto tasso di inflazione, una forte svalutazione della lira turca e un elevato tasso di disoccupazione. La situazione è stata aggravata anche dalla pandemia di COVID-19 che ha generato ancora più crisi.
L’aumento dei tassi di interesse della Banca Centrale turca è stato effettuato per controllare l’inflazione, che ha raggiunto livelli storici nel 2020 e nel 2021. Per ora l’aumento dei tassi di interesse non ha prodotto i risultati sperati, e la lira turca continua a perdere valore rispetto alle altre valute, ma è necessario tenere conto del lungo termine per poter vedere chiaramente i risultati nella quotidianità.
Il governo turco ha adottando diverse misure per affrontare la crisi economica del Paese, che mirano ad aiutare chi è in difficoltà, cercando di acquisire anche appoggio politico, tra cui la limitazione degli aumenti degli affitti annuali e l’aumento del salario minimo. Sono i primi sforzi e potrebbero non essere sufficienti per risolvere i problemi strutturali dell’economia turca.
La situazione economica della Turchia ha un impatto significativo sulla vita quotidiana dei suoi cittadini, che stanno facendo i conti con un alto costo della vita e difficoltà nell’acquistare beni di base come cibo e carburante. Inoltre, la crisi economica sta causando un aumento della disoccupazione e una riduzione delle opportunità di lavoro per i giovani.
Una situazione molto delicata che pesa sulle spalle dei cittadini già colpito dal terremoto di pochi mesi fa e che ora hanno necessità di essere tutelati e appoggiati in un momento di crisi sociale ed economica profonda.
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