Più di 64 milioni di cittadini sono stati chiamati le urne in Turchia per partecipare alle elezioni che avrebbero scelto un nuovo presidente e parlamento per un mandato di cinque anni. Dopo la conclusione dello scrutinio dei voti i risultati indicano che il presidente Erdogan ha ottenuto una percentuale di voti inferiore al 50%, ovvero il 49,36% secondo quanto riportato da Hurriyet mentre Kilicdaroglu ha raggiunto una percentuale di 44,99% Pertanto, ci sarà un ballottaggio per le elezioni presidenziali turche il 28 maggio.
Le elezioni presidenziali in Turchia sono state oggetto di una forte contestazione, e dato che si terrà un secondo turno poiché il presidente Recep Tayyip Erdogan non è riuscito a raggiungere i voti necessari per ottenere un mandato decisivo e prolungare il suo governo ventennale, si preannuncia un mese infuocato darò che la campagna elettorale ha mostrato incidenti e tensioni continue.
Queste elezioni ad alto rischio avranno un impatto significativo sul futuro della Turchia, un alleato importante della NATO e un mediatore di potere regionale. Inoltre, si svolgono in un momento di grande incertezza globale, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e al conflitto in atto che ha generato notevoli cambiamenti nell’ambito delle relazioni bilaterali ma, sopratutto, riguardo alle alleanze tra Stati.
Durante la serata di domenica, l’atmosfera nella sede del Partito per la giustizia e lo sviluppo di Erdogan AKP, a Istanbul, è diventata cupa quando il vantaggio iniziale del presidente turco è svanito. Secondo l’agenzia di stampa statale Anadolu, con il 97,95% dei voti contati, Erdogan ha ottenuto il 49,36% dei voti mentre il suo principale avversario Kemal Kilicdaroglu ha ottenuto il 44,99%. Questo significa che nessuno dei due candidati può rivendicare una vittoria assoluta.
Il terzo candidato Sinan Ogan ha ricevuto il 5,28% dei voti, aumentando la possibilità che possa essere un “kingmaker” in un ballottaggio. Ogan ha twittato che un secondo turno è “del tutto possibile” e che “i nazionalisti turchi e gli atatürkisti sono in una posizione chiave per queste elezioni”.
Kilicdaroglu ha accolto con favore la prospettiva di un ballottaggio e ha dichiarato che il suo partito avrebbe trionfato.
Durante una dichiarazione pubblica ha riferito: “Stiamo entrando in un nuovo periodo. Questa nazione ha deciso di allontanarsi dal sistema presidenziale e di tornare ad un sistema parlamentare“.
Kilicdaroglu ha dichiarato che, se la nazione richiederà un secondo turno, lui e il suo partito lo accetteranno volentieri, dicendo: “Vinceremo assolutamente queste elezioni al secondo turno. Lo vedranno tutti”.
l ballottaggio è in previsione per il 28 maggio e questa gara rappresenta la sfida più grande affrontata dal leader turco Erdogan, che ha dovuto confrontarsi con venti contrari economici e critiche per la gestione del devastante terremoto del 6 febbraio.
Per la prima volta, l’opposizione turca si è riunita intorno a un unico candidato ovvero Kilicdaroglu, che rappresenta una coalizione elettorale di sei partiti di opposizione.
Gli analisti avevano previsto che Erdogan non avrebbe rinunciato al potere senza lottare e che, anche se Kilicdaroglu fosse riuscito a superare il presidente turco, i numeri potrebbero essere contestati.
L’esito del voto decisivo in Turchia è monitorato da vicino non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, soprattutto a Mosca e in Europa.
La Turchia è membro della NATO con il secondo esercito più grande dell’alleanza, ha rafforzato i suoi legami con la Russia negli ultimi anni, acquistando persino armi dal paese nel 2019 e sfidando gli Stati Uniti.
Più recentemente, la autorità turche hanno causato preoccupazione in Occidente mantenendo stretti legami con la Russia durante l’assalto all’Ucraina e bloccando l’adesione di Finlandia e Svezia alla NATO, causando problemi ai piani di espansione dell’alleanza.
Korhan Futaci, elettore di 46 anni che si trovava in un seggio elettorale nel distretto Beyoglu di Istanbul, ha dichiarato alla CNN che ha votato per la libertà e il futuro delle nuove generazioni, esprimendo fiducia nelle elezioni e nel loro esito.
Le elezioni in Turchia hanno suscitato reazioni diverse tra la popolazione. Yeliz Sahin, 46 anni, che ha perso il fratello e il figlio nel terremoto, ha dichiarato che è un momento storico che hanno atteso per 20 anni e che l’intero sistema deve cambiare.
Allo stesso tempo, il primo elettore Eren Uzmele, 19 anni, ha sottolineato che il futuro del Paese è nelle mani dei giovani.
Il candidato dell’opposizione Kilicdaroglu, ex burocrate di 74 anni, ha promesso di riparare l’economia vacillante della Turchia e ripristinare le istituzioni democratiche compromesse dallo scivolamento verso l’autoritarismo durante il mandato di Erdogan.
Dopo aver votato a Istanbul, Erdogan ha dichiarato ai giornalisti di pregare per un futuro migliore per il paese, la nazione e la democrazia turca.
Dopo aver votato ad Ankara, Kilicdaroglu ha invece affermato che mancava la democrazia e l’unità nel paese, ma ha espresso la speranza che la primavera arrivi in Turchia.
In precedenza Erdogan aveva concluso la sua campagna elettorale pregando alla moschea di Hagia Sophia, un importante sito storico di Istanbul, mentre Kilicdaroglu aveva visitato la tomba di Mustafa Kemal Ataturk, il fondatore della Turchia moderna e convinto laicista.
Durante la sua campagna elettorale, Erdogan ha sostenuto le virtù del suo lungo governo presentandosi come un garante di stabilità, sostenitore dell’industria della difesa turca e promotore di una politica estera indipendente. Ha inoltre aumentato i salari dei dipendenti statali del 45% e abbassato l’età pensionabile.
Tuttavia negli ultimi due anni, la valuta turca è crollata e i prezzi sono aumentati a dismisura, provocando una crisi del costo della vita che ha scalfito la base conservatrice e operaia di Erdogan.
Quando un terremoto ha colpito la Turchia il 6 febbraio, la risposta del governo di Erdogan è stata criticata. Molti hanno rimproverato il governo per un’operazione di salvataggio fallita e per la mancanza di controlli sui edifici che hanno contribuito alla devastazione. Il partito di Erdogan al potere, Giustizia e Sviluppo AK, ha governato il paese per due decenni.
Dopo il sisma avvenuto il 6 febbraio, le autorità turche hanno arrestato molti appaltatori, ispettori edili e direttori di progetto per aver violato le norme edilizie. Ma alcuni critici hanno sostenuto che questa mossa è stata solo un capro espiatorio e che il governo non ha affrontato il problema alla radice.
Il governo turco si è anche scusato per gli “errori” commessi subito dopo il disastro e ha promesso di prendere misure per prevenire futuri incidenti. La crisi del costo della vita e le critiche alla gestione del terremoto hanno contribuito a minare il sostegno alla coalizione di Erdogan e potrebbero aver influenzato sostanzialmente l’esito delle elezioni.
L’opposizione turca è stata ulteriormente rafforzata dal ritiro tardivo di un candidato minore Muharrem Ince che ha deciso di non partecipare alle elezioni. Sebbene Ince non fosse in cima ai sondaggi, alcuni esponenti dell’opposizione temevano che il suo ritiro avrebbe potuto dividere il voto anti-Erdogan.
Le elezioni in Turchia si tengono ogni cinque anni e oltre 65 milioni di turchi sono chiamati alle urne. Tuttavia, il capo del Consiglio elettorale supremo YSK, Ahmet Yener ha dichiarato il mese scorso che almeno un milione di elettori nelle zone colpite dal terremoto non avrebbero votato quest’anno a causa dello sfollamento. Oltre 1,8 milioni di elettori residenti all’estero hanno già votato il 17 aprile, secondo quanto riportato dal quotidiano turco Daily Sabah, citando il viceministro degli Esteri del paese.
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