La vedova di Mario Monicelli contro Carlo Verdone: Chiara Rapaccini ha deciso di scrivere una lettere al Tirreno, nella quale esprime tutto il suo dissenso per la decisione di consegnare il premio in memoria del marito all’attore romano. Apprendendo che a Grosseto verrà festeggiato il suo ‘compagno di una vita’, la signora Rapaccini ha precisato che pur avendo stima per il lavoro di Verdone, non pensa che meriti il premio che porta il nome di Monicelli. Ma non si ferma qui, la vedova Monicelli ha attaccato anche i precedenti attori che hanno ritirato il premio negli anni scorsi.
Secondo Chiara Rapaccini, vedova di Mario Monicelli, Brizzi, Scamarcio, Veronesi, che in passato hanno ricevuto il premio creato in onore del marito, e Verdone, che dovrebbe ricevere il riconoscimento quest’anno, con precisione il prossimo 7 marzo, per il celebrare il centenario dell’arte del regista, non rappresentano ‘il pensiero e soprattutto il cinema di Mario, sempre al confine tra commedia umana, società e politica sofferta’. Queste sono state le dure parole affidate ad una lettera da parte della signora Rapaccini.
Secondo la vedova, l’attore e regista romano non sarebbe in buona sostanza accostabile al cognome del marito. Continuando nella sua lettera, infatti Rapaccini sostiene che quando le è stato chiesto un parere lei ha sempre proposto a Mario Sesti, organizzatore e direttore del Premio Monicelli, un nome che ‘lustro e popolarità al Premio grossetano’, anche se adesso Sesti nega di aver ricevuto segnalazioni da parte della donna. In pratica è come dire che i nomi fatti nel passato non risaltavano abbastanza il riconoscimento.
La vedova Monicelli ha affermato che nell’assegnazione del premio bisogna tener conto anche di ciò che rappresenta: il marito era un pensatore rivoluzionario, attuale e molto benvoluto dai giovani, ‘più che all’autore di commedia tout court’. Un attacco frontale: è chiaro che affermando queste cose del defunto marito e chiedendo che il premio non venga attribuito a Verdone, si stanno negando nell’attore e regista romano tutte queste qualità.
La donna ha poi aggiunto che un’idea sarebbe quella di dare il premio ad attore emergenti, come ad esempio Pif, che con il suo film ‘La mafia uccide solo d’estate’ ha raggiunto grandi risultati. Queste le dichiarazioni rilasciate a ilfattoquotidiano.it. Allo stesso sito Veronesi, regista che la donna ha preso in considerazione nella sua arringa, ha risposto che il premio non viene deciso da chi lo vince, ma che è pronto a ridarlo indietro.
Tali dichiarazioni non potevano lasciare indifferente il diretto interessato che ha preferito rispondere in modo molto distaccato e breve, usando una sola frase: ‘ll premio? Se lo tenga!’ Sarà finita qui?