Lettera aperta di Francesca Scoppelliti, la vedova di Enzo Tortora, contro Antonella Clerici e più in generale contro la redazione del nuovo Portobello, il remake del mitico varietà iniziato sabato scorso su Rai 1. La compagna del compianto presentatore lamenta che nella prima puntata del programma non si sia fatto alcun accenno all’allucinante vicenda giudiziaria che ha coinvolto Tortora più di trent’anni fa, e che di fatto lo ha condotto a una prematura morte a 59 anni: ‘Per come ne hanno parlato sembra che Enzo sia morto di vecchiaia’.
‘Sabato sera è partita una nuova edizione di Portobello con la conduzione di Antonella Clerici, alla quale è toccato dare il giusto riconoscimento ai meriti professionali di Enzo Tortora, ideatore e conduttore del fortunato programma’, esordisce la vedova di Tortora nella sua lettera aperta inviata al quotidiano Repubblica.
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‘Enzo Tortora è stato vittima di una vergognosa vicenda giudiziaria che lo ha portato alla morte
Il seguito, però, è decisamente più polemico: ‘Peccato che la Clerici abbia dimenticato di dire che quel bravo giornalista, quell’uomo perbene, è stato vittima di una vergognosa vicenda giudiziaria che lo ha portato alla morte nel 1988’.
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Inutile citare punto per punto quella vicenda che conoscono tutti e che rappresenta effettivamente una macchia indelebile per l’intero sistema giudiziario italiano.
Ricordiamo solo che Tortora finì in carcere e poi sotto processo per accuse gravissime (associazione camorristica e traffico di droga), rivelatesi poi completamente infondate. Il dolore e lo stress per l’ingiustizia subita minarono pesantemente la salute del noto presentatore e lo condussero al prematuro decesso.
‘A sentire il ‘commosso ricordo’ della Clerici, sembra quasi che Enzo sia morto di vecchiaia’
Francesca Scoppelliti avrebbe voluto che tutto questo fosse menzionato all’esordio del nuovo Porobello, ma così non è stato.
‘A sentire il ‘commosso ricordo’, sembrava quasi che Enzo Tortora fosse morto di vecchiaia, dopo vari successi televisivi e non, come invece è, di malagiustizia dopo un clamoroso arresto e un vergognoso processo che lo ho voluto a tutti i costi colpevole. Certo, il processo in Appello e la Cassazione poi hanno riconosciuto la sua completa estraneità alle gravi accuse lanciate dalla procura napoletana, ma il male era stato fatto’.
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‘La sua nobile battaglia per la giustizia giusta andava ricordata’
La donna, che è tuttora presidente della ‘Fondazione per la giustizia giusta Enzo Tortora’, chiude infine la lettera ricordando che ‘a dispetto di chi lo voleva camorrista Enzo Tortora si è fatto leader di una nobile battaglia per la giustizia giusta e non si può pensare di rendergli memoria cancellando quell’ultima parte della sua vita, quella sua battaglia per lo stato di diritto che è stato il suo ultimo e più importante impegno. La sua trasmissione più drammatica e più nobile’.
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Chissà se Antonella Clerici, che comunque ha sempre sostenuto di godere, nella sua nuova avventura televisiva, del sostegno delle figlie di Enzo Tortora, Silvia e Gaia (nate dal primo matrimonio del conduttore con Miranda Fantacci), dirà qualcosa sulla vicenda in occasione della seconda puntata…