Era diventato l’account Instagram più in voga del momento, fortemente voluto dal Ministero del turismo per far pubblicità alle bellezze del nostro territorio. Ma qualcosa è andato storto.
Una campagna promozionale voluta da un Ministero ma che è finita sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti. Dopo due mesi di inattività, ecco un nuovo post.
Sono stati due mesi di silenzio, proprio nel pieno dell’estate e nel boom dei turisti in Italia. Stiamo parlando dell’account Instagram “Open to meraviglia”, una vera e propria campagna promozionale voluta del Ministero del Turismo per pubblicizzare le bellezze del nostro Paese. Protagonista di tutto ciò era la Venere di Botticelli, postata un po’ con le fattezze di una modella, di una turista o, non in ultimo, anche di un’influencer.
Anche se si è trattato di una campagna promozionale, come dicevamo, voluta dal Ministero del turismo, è finita sotto la lente di ingrandimento e di controllo della Corte dei Conti del Lazio, che ha avviato proprio un’indagine su di essa. Quel profilo Instagram (chiamato “venereitalia23”), ora dopo due mesi di inattività, ha pubblicato nuovamente un post sulla piattaforma.
L’account ha pubblicato un post accompagnato da una serie di foto che mostrano i cartelli pubblicitari della campagna affissi in diverse città all’estero. Lo scopo di questo nuovo post? Placare le polemiche di chi l’aveva visto (l’account) in silenzio da tanto tempo, da quel fatidico 27 giugno quando venne pubblicato il primo post.
“Ciao! So bene che avete sentito la mia mancanza e mi fa piacere sapere che vi siate così tanto preoccupati per me” – inizia così il “post del ritorno”. La stessa venereitalia23 cerca anche di spiegare il perché di questa sua lunga e prolungata assenza dai social: “Avevo promesso di portare le bellezze della nostra Italia in giro per il mondo e così ho fatto. Aeroporto dopo aeroporto, città dopo città”.
Ma non finisce qui. C’è, nel prosieguo del post, un elogio alla nostra Italia che “merita di brillare sempre di più e io sono qui per assicurarmi che accada”. E conclude con un “nuove avventure ci aspettano”, quasi come a definire che il suo lavoro di account promozionale per il nostro Paese non finirà, di certo, qui.
Era stata proprio la Corte dei Conti del Lazio, stando a quanto aveva riportato il quotidiano La Repubblica, ad aver avviato un’indagine per danno erariale (spreco di pubblico denaro) contro la campagna pubblicitaria e promozionale voluta dal Ministero del Turismo. Un video promozionale, postato e poi cancellato da Youtube, costato 138mila euro. Ma era stato promesso: “La Venere tornerà presto” – avevano detto. E così è stato.
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