Questa è la storia di due gemelle che per 10 anni furono rinchiuse in un ospedale psichiatrico per criminali. June e Jennifer Gibbons vengono ricordate per essere le gemelle che non parlavano. Ma qual è la storia che si cela dietro queste due bambine? Scopriamola insieme.
Questa storia accadde nel 1982, quando il 27 Maggio un tribunale condannò le due gemelle, che allora avevano solo 19 anni, ad essere ricoverate in un ospedale psichiatrico di massima sicurezza a Broadmoor. Rimasero rinchiuse nell’istituto a sud dell’Inghilterra per più di 10 anni.
Le due gemelle si erano infatti dichiarate colpevoli di aver commesso almeno 16 capi di imputazione per furto, furto con scasso e incendio doloso, ma nonostante ciò furono ugualmente condannate ad una pena decisamente dura. Si può certo dire che la condanna assegnata alle due gemelle non è stata di certo normale e forse addirittura un errore. Ma vediamo più da vicino la loro storia.
La storia delle gemelle rinchiuse
June e Jennifer Gibbons sin dall’infanzia si erano sempre rifiutate di parlare con chiunque, tranne che in famiglia. La loro storia venne raccontata in un film che è stato presentato all’ultimo Festival di Cannes . Sembra infatti che le due si rifiutasse di parlare con chiunque e per queste vennero considerate psicopatiche ed affette da un ritardo mentale.
Pochi anni dopo la loro condanna, divennero un vero e proprio simbolo delle svariate critiche mosse verso le istituzioni giudiziarie e psichiatriche britanniche. A scrivere un libro su questa bizzarra vicenda fu Marjorie Wallace, che riuscì nel corso degli anni non solo a parlare con i genitori e a leggere i diari delle due gemelle, ma entrò nelle loro grazie riuscendo addirittura a scambiare qualche parola con loro.
Il libro fu intitolato “Le gemelle che non parlavano” e fu pubblicato nel 1986. Da poco è stato anche ripubblicato con un edizione tascabile che presenta gli aggiornamenti fino al 2022 di questa vicenda. Il libro aveva l’intento di sottolineare come il giudizio del tribunale in merito alle due gemelle fu senz’altro un errore.
La passione per la scrittura
Nonostante ciò però a causa dell’isolamento le due gemelle riuscirono comunque a coltivare delle passioni, tanto è vero che June scrisse decine e decine di racconti e addirittura un intero romanzo. Anche l’altra gemella coltivò la passione per la penna scrivendo tre romanzi e diversi testi in prosa.
Uno di questi racconti fu anche pubblicato con il titolo di The Pepsi Cola Addict, che tradotto la nostra lingua sarebbe Il ragazzo dipendente dalla Pepsi. La storia parla di un quattordicenne americano con il cuore a pezzi per l’amore, che ad un certo punto della sua vita viene sedotto da un insegnante e finisce in prigione per vandalismo.
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Chi sono June e Jennifer Gibbons?
June e Jennifer Gibbons, nacquero nel Regno Unito nel 1963. Le gemelle vennero al mondo l’11 aprile a 10 minuti di distanza l’una dall’altra. Nonostante i genito era dei Caraibi, le due crebbero nel Regno Unito.
Sin da subito era evidente che le tue avessero un difetto di pronuncia e iniziarono a balbettare le prime parole molto tardi, come di solito accade ai gemelli. In un primo momento si pensò che le due fossero molto timide, ma arrivate all’età di 8 anni ancora non parlavano. Dopo l’ennesimo trasferimento della famiglia per il lavoro del padre, le due bambine subirono bullismo nella nuova scuola e così pian piano smisero di parlare con chiunque, tranne che fra di loro.
Sembra quindi che il loro mutismo sia dettato da un isolamento sociale iniziato sin dalla tenera età. Arrivati all’età di 13 anni il loro mutismo ovviamente iniziò a preoccupare non solo i genitori ma anche i medici e gli insegnanti della scuola. Proprio per questo motivo furono trasferite in una scuola particolare, per essere sottoposte a terapie per cercare di fare qualche progresso, che non arrivo.
Con il passare degli anni, le due gemelle iniziarono a risentire di disturbi alimentari come anoressia e bulimia. A 15 anni decisero di abbandonare la scuola e si chiusero nella propria stanza, dove era permesso di entrare solo alla sorella minore, che a quel tempo era l’unica persona con cui parlavano.
I primi rapporti sociali
Dopo un paio di anni dalla loro chiusura totale dal mondo, iniziarono a sentire il bisogno di avere rapporti sociali, soprattutto con i ragazzi. Non avendo mai avuto esperienze di relazioni di amicizia, iniziarono a scrivere lettere d’amore anonime ai ragazzi che abitavano nello stesso quartiere. Si invaghirono di alcuni fratelli americani, con il quale dopo un po’ iniziarono a fare uso di alcolici, marijuana e con il quale a volte sniffano colla.
Proprio sotto l’effetto di questa, una sera ebbero i primi rapporti sessuali. Nonostante ciò però, dato la loro difficoltà nel comunicare a parole, non furono mai considerate veramente delle amiche o qualcosa di più. Sembra infatti che i fratelli americani avessero degli atteggiamenti violenti nei confronti delle gemelle.
Dopo qualche tempo però i fratelli lasciarono il Galles è per le ragazze fu un colpo troppo forte da reggere e caddero nella frustrazione. Da qui iniziarono a compiere i primi reati come furti per attirare l’attenzione. Le due addirittura dopo aver applicato diversi incendi, contattano la polizia per informarli di ciò che avevano fatto. A quanto si sa inoltre, le due fantasticavano sulla possibilità di finire in prigione, in quanto affascinate da quel mondo.
Come sappiamo poi finirono in un ospedale psichiatrico per 11 anni, che sfinì talmente le due gemelle con farmaci e separazioni forzate. Gli fu poi accordato un trasferimento più vicino ai familiari, ma proprio in quel giorno una delle due gemelle morì. Jennifer infatti a causa di una miocardite non raggiunse mai la nuova struttura a differenza della sorella June, che interpretò il tutto come un modo da parte della sorella per lasciarla libera di costruire una sua vita.
Oggi June ha 59 anni e vive in Galles con il suo compagno. Non ha più voluto parlare o rilasciare interviste in merito alla sua storia a parte che con Wallace. Ancora oggi questa storia resta un mistero e proprio per questo motivo per anni è stata interpretata in maniera personale.