Dopo ben 43 anni dalla tragica vicenda di Ustica, ci si interroga ancora su cosa successe la notte del 27 giugno 1980, quando un aereo civile italiano fu abbattuto, probabilmente da un missile sparato dai francesi.
La verità di quell’avvenimento può essere rivelata solo dalla Francia. La procura di Roma, di seguito alle dichiarazioni di Cossiga, iniziò l’inchiesta bis. Ora, questa va verso l’archiviazione.
Il caso Ustica è un caso contorno, che ha inciso profondamente nell’ambito della magistratura del nostro paese. Questo ebbe inizio il 27 giugno del 1980, quando il volo Itavia 870 Bologna-Palermo decollò dall’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna.
L’aereo viaggiava regolarmente con 64 passeggeri adulti, 12 ragazzini, due bambini con un età inferiore i 24 mesi e 4 uomini dell’equipaggio.
Il volo proseguiva regolarmente, fin quando poco prima dell’orario di arrivo, previsto per le 21, spariscono le sue tracce.
A partire da quel momento, ciò che è realmente accaduto, è divenuto uno dei più grandi misteri italiani.
A quanto pare, un missile, che poi in un secondo momento si è scoperto essere francese, ha abbattuto l’aereo provocando ben 81 vittime.
Fin da subito, i periti stabilirono che l’aereo era stato abbattuto da strumenti militari, escludendo la possibilità di una bomba a bordo.
A far prendere maggiormente forma alla situazione, sono state le dichiarazioni dell’ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Questo portò all’apertura dell’inchiesta bis sul caso, avvenuta nel 2008.
Cossiga rivelò ai giudici del tribunale di Bologna che quella sera, pur non essendoci ufficialmente esercitazioni militari, decollarono alcuni velivoli dalla base francese di Solenzara, una struttura appartenente all’Armée de l’air situata in Corsica.
Nel 2010, poi, Cossiga rivelò che l’aereo italiano di linea era stato colpito accidentalmente da un missile francese, che in realtà era stato inviato nei confronti di un Mig su cui volava Gheddafi.
Immediatamente dopo le dichiarazioni di Cossiga, la procura di Roma avviò l’inchiesta bis, la quale è ancora aperta, ma va verso l’archiviazione.
Nel 2020 i magistrati sono riusciti ad ottenere alcuni documenti segreti da parte dell’Aise, l’agenzia di intelligence italiana. Si tratta di ben 32 documenti su cui il governo aveva apposto il segreto di stato, divenuti poi in un secondo momento accessibili.
I magistrati analizzandoli hanno trovato diverse informazioni riguardanti i rapporti tra Sismi e Olp (organizzazione per l’occupazione della Palestina). In ogni caso, i documenti non facevano alcun riferimento alla strage di Ustica.
La verità sulla questione, probabilmente, può venire unicamente dalla Francia.
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