Avviato l’iter per l’iscrizione della Via Appia Antica all’interno della lista dei beni Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Era all’interno della lista delle proposte italiane sin dal giugno del 2006 e solo ieri, 6 maggio 2022, per la Regina delle Vie è stato avviato il processo di candidatura all’UNESCO da parte del Ministro della Cultura Dario Franceschini.
“La Via Appia è un itinerario da valorizzare e da porre al centro del turismo lento per rafforzare l’offerta di nuovi attrattori come i cammini e i percorsi sostenibili, fondamentali per lo sviluppo in chiave culturale delle aree interne, ma anche per la tutela del nostro patrimonio. La Regina Viarum unisce territori ricchi di uno straordinario patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico e ha le caratteristiche per divenire uno dei più grandi cammini europei”, ha detto il Ministro.
La candidatura della Via Appia Antica, nel suo percorso completo da Roma a Brindisi, coinvolge 4 regioni, 12 città, 74 comuni, 15 parchi e 25 università e ha l’obiettivo di tutelare questo importantissimo pezzo di storia, ricco di eccezionale importanza archeologica, architettonica e culturale, e di promuovere sempre più il turismo lento, che sta pian piano prendendo piede negli ultimi tempi.
La Regina Viarum scorre per ben 120.000 km e, nell’antica e prima concezione di via pubblica, è stata il punto cardine della viabilità di tutto il Mediterraneo.
Rappresenta una delle più grandi opere di ingegneria civile del mondo antico e può essere considerata l’antenata delle nostre strade a doppia carreggiata, vista la sua ampiezza di circa 4 metri che permetteva di essere percorsa in entrambi i sensi e consentiva persino ai pedoni di camminare su marciapiedi.
Il suo nome deriva da quello del magistrato che la fece costruire, Appio Claudio Cieco, nel 312 a.C. per velocizzare il cammino delle truppe romane verso sud, in particolare verso Brindisi, un importante porto che forniva un collegamento via mare con Grecia, Egitto e Oriente.
L’Appia Antica si snodava da Porta Capena, a Roma, e finiva a Brindisi, dopo aver percorso un itinerario retto e scorrevole interrotto solo da un canale navigabile presso Terracina.
Oggi, lungo il suo percorso attraverso la campagna romana, si trovano resti di centinaia di monumenti antichi come ville, terme, catacombe e opere funerarie, e tratti del basalto originario perfettamente conservato.
A tutela di questo straordinario patrimonio culturale, è nato nel recente 2016 il Parco Archeologico dell’Appia Antica, il cui perimetro corrisponde anche con l’omonimo Parco Regionale.
Il sito dell’Appia Antica tocca ben 130 punti d’interesse lungo tutto il percorso, tra acquedotti, mausolei, scavi archeologici, ville e edifici religiosi, tutti segnalati nella mappa fornita sul sito ufficiale del Parco Archeologico, consultabile sia da pc sia da smartphone.
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