Quella che era stata una visione futuristica di Richard Branson si è poi rivelata un buco nell’acqua a lungo termine. Il lancio dei satelliti da aria invece che da terra non ha ottenuto i risultati sperati e ora la Virgin Orbit è costretta a dichiarare la bancarotta, smantellando così il progetto del magnate inglese.
La Holding è sul mercato nel tentativo di trovare un acquirente interessato a rilevarla.
La società Virgin Orbit di proprietà del magnate inglese Richard Branson ha dichiarato la bancarotta davanti alla Corte americana, nel distretto del Delaware, che si occupa delle procedure fallimentari. L’azienda, che ha sede a Long Beach, in California, non ha potuto far altro dopo che non è riuscita a assicurarsi i finanziamenti a lungo termine necessari per continuare l’attività.
L’amministratore delegato Dan Hart ha fatto sapere, attraverso una nota, che l’istanza per bancarotta è il miglior modo per cercare di massimizzare la vendita degli asset di Virgin Orbit. Solo una settimana fa la società aveva licenziato l’85% dei suoi 750 dipendenti. La società ha indicato di possedere beni per circa 243 milioni di dollari e un debito totale che, al settembre scorso, ammontava a 153.5 milioni.
La Holding era stata quotata in borsa nel 2021 ma aveva raccolto in finanziamenti 255 milioni di dollari in meno rispetto alle attese. L’azienda è nata da una costola della Virgin Galactic, sempre di proprietà di Branson, che si occupa di turismo spaziale. Nel 2017 Virgin Orbit ha lanciato il primo satellite in orbita, attraverso un boeing modificato con la presenza di un razzo che funge da rampa di lancio per i satelliti. L’idea rivoluzionaria era quella di lanciare i satelliti dall’aereo e non da terra. Tuttavia, su sei missioni avviate dal 2020 a oggi, solo quattro hanno avuto successo. Gli investitori si sono definitivamente defilati dopo l’ultimo fallimento avvenuto in un tentativo di lancio a gennaio scorso.
A contribuire al fallimento della società, secondo gli analisti, c’è stata anche la concorrenza di SpaceX di Elon Musk. Il mercato si è spostato verso una domanda di satelliti di dimensioni più grandi e Virgin Orbit non ha saputo adeguarsi alle richieste.
La Virgin Orbit è detenuta al 75% dalla Virgin Group di Branson, che racchiude molte delle sue società. Il Gruppo ha dichiarato di aver investito oltre un miliardo di dollari nel progetto. Stando alle ultime valutazioni di mercato, la società ieri ha avuto un valore stimato in 65 milioni di dollari, in base alla borsa. Due anni fa, al momento della quotazione, il suo valore si aggirava intorno ai tre miliardi di dollari. Il deprezzamento dal 2021 è stato dunque vertiginoso.
Tra i suoi maggiori creditori risultano esserci la londinese Arqit Quantum, a cui Virgin Orbit deve circa 10 milioni e poi anche l’istituzione americana delle forze armate nello spazio, la Us Space Force, per un debito di 6.8 milioni di dollari.
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