All’imputato sono state riconosciute le attenuanti generiche. La rapina avvenne il 28 aprile del 2021, nella gioielleria di proprietà di Mario Roggero, a Grinzane Cavour, Cuneo.
A morire furono due ladri, mentre il terzo componente della banda riuscì a salvarsi, fuggendo via. Fu fermato qualche ora dopo in ospedale e arrestato.
Chiesti 14 anni di carcere per il gioielliere Mario Roggero
Quattordici anni di carcere per aver ucciso due rapinatori e per il tentato omicidio di un terzo malvivente. È la richiesta – come riferisce l’Ansa – del pm di Asti per Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo) finito a processo. La Procura non ha concesso la tesi del vizio parziale di mente, come sostenuto dai legali del gioielliere, che per il pm avrebbe agito secondo una “logica criminale di vendetta”.
Ad avvalorare questa tesi, come riferisce il pubblico ministero, la minaccia armata che Roggero avrebbe fatto al compagno di una delle figlie, nel 2005. “Era già un giustiziere privato, un impulsivo, un irascibile” la tesi del pm, in riferimento anche alla presunta minaccia.
La Procura di Asti ha riconosciuto a Mario Roggero le attenuanti generiche.
La rapina alla gioielleria
È il 28 aprile del 2021 quando nella gioielleria Mario Roggero, a Grinzane Cavour, entrano tre malviventi, con volto coperto. Quella mattina, nel negozio ci sono il proprietario, la moglie e una figlia della coppia. I tre vengono minacciati con un coltello e una pistola, che si scoprirà poi essere finta. Mario Roggero affronta i malviventi a mani nude, poi – una volta fuori dal negozio – spara diversi colpi di pistola. Due dei tre malviventi vengono colpiti e muoiono sul colpo, un terzo resta ferito e viene arrestato qualche ora all’ospedale di Savigliano.
Ascoltato dagli inquirenti, Mario Roggero ha cercato di ripercorrere quei drammatici istanti:
“QUANDO HO SENTITO URLARE MIA FIGLIA NON CI HO VISTO PIÙ. HO FATTO QUEL CHE AVREBBE FATTO QUALSIASI PAPÀ NELLA MIA CONDIZIONE. SONO INTERVENUTO. MI CREDA, È IN CASI COME QUESTO CHE BISOGNA MANTENERSI LUCIDI. E IO LO ERO, SAPEVO CHE DOVEVO INTERVENIRE, O LORO O LA MIA FAMIGLIA”.
Queste le parole del gioielliere, per il quale sono stati chiesti 14 anni di carcere.
Sei anni prima, nel 2015, Mario Roggero aveva subito un’altra rapina, mentre si trovava nel negozio insieme alle due figlie. In quel caso, l’imputato fu imbavagliato e chiuso in bagno, mentre i malviventi portavano via dal suo negozio gioielli e soldi, causandogli un danno di oltre 300mila euro.