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Il 4 novembre 2014 Lady Gaga è planata a Milano per l’unica data italiana dell‘Artrave: The Artpop Ball tour, la tournée mondiale in supporto dell’ultimo album ArtPOP che, come è ormai noto, è andato assai meno bene dei precedenti, vendendo ‘appena’ 2 milioni e mezzo di copie (cifre per le quali moltissimi artisti venderebbero comunque l’anima al diavolo) contro i 6 milioni di Bad Romance e soprattutto i 15 milioni di The Fame e della ristampa The Fame Monster.
Il tour invece sta andando molto bene (700.000 spettatori in tutto il mondo per oltre 60 milioni di incasso, dati provvisori) e anche la data milanese del Mediolanum Forum di Assago, sold out da mesi, è stata un trionfo, con i 10.500 presenti che hanno assistito a mega spettacolo appassionato, eccessivo e inevitabilmente kitsch, proprio come nello stile di Miss Germanotta (per una sera il jazz raffinato dell’album Cheek to Cheek con Tony Bennett è stato messo decisamente da parte).
Il concerto di Lady Gaga a Milano è iniziato alle 21:18 con un’esplosione di colori e una pioggia di coriandoli che hanno accompagnato l’ingresso in scena della stravagante popstar, circondata dai suoi ballerini. La scaletta è iniziata con la title track dell’ultimo cd ed è proseguita con G.U.Y. e Donatella, omaggio all’amica Donatella Versace.
Poi un primo cambio d’abito (dal body con caschetto colorato è passata a un bikini d’argento con collant e parruccone cotonato) per le performance sulle note di Venus e Manicure, il pezzo più rock di ArtPOP, e dopo un’altra breve pausa il medley che ha mandato letteralmente in delirio il Forum: Just Dance + Poker Face + Telephone + Paparazzi, quattro mega successi che a dire il vero sono risultati un po’ sprecati in questa versione ‘ridotta’.
Lo show è andato avanti con Do What U Want, che Lady Gaga ha interpretato sospesa su una poltrona d’argento a forma di mano, e Dope, inizio di una fase più intima del concerto proseguita con You And I e una versione acustica di Born This Way.
L’ingresso in scena di ballerini in mini costumi di latex ha riscaldato nuovamente l’atmosfera, con Gaga che si è sparata una dopo l’altra un accenno di The Edge Of Glory, una versione tirata di Judas che è pian piano sfumata in Aura, Sexxx Dreams, Mary Jane Holland e poi l’esplosiva Alejandro, cantata in coro da tutto il Forum.
Prima di chiudere l’ennesima trasformazione: parruccone nero e riccio per una personalissima versione di Bang Bang, vecchio successo di Cher, e poi un improvviso cambio d’abito direttamente sul palco (con tanto di seno nudo visto nitidamente da 21.000 occhi) per andare a chiudere con Bad Romance, Applause, Swine e l’unico bis Gipsy, che Gaga ha cantato con una parrucca biondo platino e luccicante di lustrini e cristalli.
Il concerto è finito qui. Dal vivo Lady Gaga ha dimostrato di essere ancora una performer di assoluto livello. Musicalmente deve invece decidere che tipo di strada intraprendere: un nuovo tentativo sul modello pop-kitsch dei primi tre album o la definitiva svolta verso le sonorità raffinate perlustrate in Cheek to Cheek?
Lady Gaga Milano 2014: video del concerto
G.U.Y.
Manicure
Poker face
Do what u want
Cambio d’abito + Bad Romance
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