L’aeroporto di Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, è stato rinnovato e dotato di ogni genere (apparente) di comfort per accogliere il sempre più crescente numero di turisti che decidono di trascorrere una vacanza tutta organizzata nel regime di Kim Jong-un. Ed è curioso che in un paese dove il web è inesistente e dove non c’è possibilità di accedere alla rete soprattutto per questioni di blocco delle informazioni, si possa trovare una sala Internet per i viaggiatori. Peccato che sia impossibile da utilizzare.
La sala Internet dell’aeroporto di Pyongyang è allestita in modo minimalista con tavoli con sedute una in faccia all’altra e monitor piatti. Sopra, la scritta in Hangul anche per i locali (che ovviamente non possono viaggiare al di fuori della nazione, a meno che non si tratti di autorità o facoltosi). Sembra un luogo-non-luogo perché in Corea del Nord non è possibile navigare su Internet, che è bloccato in favore di una sorta di surrogato controllato dal regime. E come è possibile, dunque, garantire l’accesso all’aeroporto della capitale? Semplice, è una finta.
Se infatti si prova a usare il web si rimarrà delusi: o le postazioni sono occupate, si dice perennemente, dai dipendenti dell’aeroporto oppure, nel caso in cui fossero libere, saranno senza mouse e tastiera. Senza tali periferiche, dunque, non sarà possibile utilizzare i computer a meno che non ci si porti dietro i componenti mancanti, ma dubitiamo che sarà consentita un’operazione del genere. L’aeroporto di Pyongyang è stato recentemente inaugurato nella sua nuova veste con bar, negozi di souvenir, postazioni DVD e desk di informazioni. La chicca? Due fontane di cioccolata, una bianca e una fondente.
La compagnia di regime è Air Koryo e utilizzarla apre a un viaggio nel tempo visto che si potrà volare a bordo di mezzi del regime sovietico con attrezzatura diciamo vintage. Utilizzando un eufemismo, non è che ci si goda il viaggio in totale spensieratezza e infatti ha vinto a mani basse il titolo di peggiore compagnia aerea del mondo per il quarto anno di fila. C’è però da dire che il pranzo è niente male, abbondante e anche appetitoso. Leggi il nostro reportage sulla vita in Corea, quella però del Sud.