In una lunga intervista al quotidiano spagnolo El Correo, riportato sul sito della Banca centrale europea, la presidentessa Christine Lagarde ha annunciato che nella prossima riunione di riunione “è molto probabile che alzeremo i tassi di interesse di 50 punti base”. L’obiettivo, quindi, è ancora quello di frenare l’inflazione che, ha detto sempre la succeditrice di Mario Draghi, “è diminuita negli ultimi mesi e continuerà a diminuire nei prossimi”.
Non solo, però, perché per Lagarde l’obiettivo è quello di riportare l’inflazione al 2%, ed è in questa direzione che dalla Bce si stanno muovendo. Nel frattempo, è compito dei governi cercare di sostenere le famiglie, specialmente quelle di pensionati, che hanno subito più di tutti il rialzo dei prezzi dei carburanti, ma anche dei generi alimentari, ma si tratta, ha specificato, la numero uno della banca europea di una misura temporanea.
Lagarde: “A marzo probabilmente alzeremo i tassi di interesse di 50 punti base. L’obiettivo è l’inflazione al 2%”
Con i prezzi dei carburanti che stanno diminuendo sempre di più – e nonostante il taglio sullo sconto delle accise voluto a inizio dal governo di Giorgia Meloni – e l’inflazione che arretra, c’è ancora bisogno di un piccolo sforzo, da parte di tutti. Questo si evince dall’intervista della presidentessa della Banca centrale europea, Christine Lagarde, al quotidiano spagnolo El Correo, ripresa dal sito dell’istituzione bancaria.
“È molto probabile che alzeremo i tassi di interesse di 50 punti base. Questa è stata una decisione indicata durante la nostra ultima riunione di politica monetaria e tutti i numeri che abbiamo visto negli ultimi giorni confermano che questo rialzo dei tassi di interesse è molto, molto probabile“, ha detto in primis la succeditrice di Mario Draghi.
Nello specifico, ha precisato che sui tassi di interesse la Bce “non ha un tetto ma un obiettivo di inflazione al 2%“, un obiettivo che, ancora, saranno molto risoluti e determinati nel portare a termine. “Questo è l’obiettivo di inflazione a medio termine, che è il modo in cui per noi viene definita la stabilità dei prezzi“, ha sottolineato la presidentessa, prima di specificare che non sa dire quanto saranno alti i tassi, ma che sa “che saranno più alti di adesso e abbiamo ancora molto lavoro da fare perché non possiamo dichiarare vittoria. Stiamo facendo progressi, ma abbiamo ancora del lavoro da fare“.
Nonostante, infatti, l’inflazione sia diminuita negli ultimi mesi e ancora diminuirà – ulteriore precisazione di Lagarde al giornalista – “l’inflazione core, che nell’eurozona esclude energia e alimentari, è troppo alta“, e quindi “la strada da seguire è chiara: dobbiamo continuare a prendere le misure necessarie per riportare l’inflazione al 2%. E lo faremo“.
La presidentessa dell’Eurotower ha detto di essere convinta “che molte banche siano pronte a rinegoziare” i mutui variabili contratti dai loro clienti “in modo da alleggerire il carico sulle famiglie nel corso del tempo. È nel loro interesse farlo, perché sanno che quando l’inflazione sarà sotto controllo i tassi scenderanno. E non vogliono che il loro bilancio sia gravato di crediti deteriorati“. Ma non basta, e infatti, Lagarde ha parlato anche delle misure che dovranno essere messe in campo dai governi per aiutare chi si trova in difficoltà, innanzitutto incoraggiando a risparmiare energia “piuttosto che usarla come se non costasse nulla“.
La succeditrice di Draghi, infatti, si rende perfettamente conto del fatto che ci siano persone che soffrono per questa situazione, specialmente i pensionati con i redditi più bassi. È soprattutto a loro che dovrebbe arrivare il sostegno degli esecutivi nazionali, ma sarebbe comunque temporaneo, perché, ha sottolineato, “quando la situazione migliora, quando i prezzi dell’energia scendono e quando i prezzi degli alimenti si stabilizzano, i governi dovrebbero essere in grado di ritirare il sostegno“.
Quanto all’indicizzazione all’inflazione delle pensioni, Lagarde ha spiegato che è stata una misura che “non ci ha aiutato in passato e in generale ha contribuito ad alimentare un’inflazione fuori controllo” perché le nostre economie ne sono diventate dipendenti e non è una buona idea tornare indietro in quel senso.
La presidentessa della Banca centrale europea ha poi detto che “c’è ancora molto da fare“ nella direzione dell’unione dei mercati dei capitali per cui “l’Europa ha davvero bisogno di compiere progressi nel completamento“. “Sebbene – ha spiegato – condividiamo la stessa valuta, i mercati europei sono frammentati, con diversi quadri giuridici e diverse norme fiscali. Dobbiamo razionalizzare tutto questo per facilitare alle imprese europee l’ottenimento di finanziamenti e la crescita. Ci stiamo muovendo nella giusta direzione“, ha concluso Lagarde.