Quattordici morti, migliaia di sfollati, tantissime persone al buio, strade bloccate, fiumi esondati, allagamenti, alluvioni, maltempo. Non è l’Apolicasse, è lo scenario che in questi ultimi tre terribili giorni stanno vivendo in Emilia-Romagna, a Ravenna, a Cesena, a Forlì, anche a Bologna, nei paesini soprattutto, nelle frazioni. Non ci sono rimbalzi di colpe stavolta, solo la presa di coscienza che qualcosa si debba fare, adesso, per aiutare nel concreto le popolazioni colpite, ma anche per fare in modo che, in un’occasione simile, che si dovrebbe scongiurare, i danni siano molti meno che quelli che si contano ora. Per il presidente della regione, Stefano Bonaccini, sono stimati per qualche miliardo di euro, e dello stesso avviso è anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che attraverso un’intervista a Repubblica ha teso una mano al governo per collaborare affinché tutto si sistemi per il meglio, anche in futuro.
Da parte dell’esecutivo, non solo, oltre alla solidarietà dimostrata, come ha annunciato il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, l’idea è quella di approvare nel Cdm straordinaria del 23 maggio lo stato di calamità per le aree colpite, mentre già si sono attivati per bloccare le rate dei mutui. Tra le polemiche, invece, c’è solo quella dei fan di Bruce Springsteen che vorrebbero che si annullasse il concerto del cantante a Ferrara, previsto per stasera, per solidarietà nei confronti di chi ha perso la vita e sta combattendo con il disastro idrogeologico. E solidarietà è arrivata da Papa Francesco, che in un telegramma ha mandato una benedizioni alla popolazione colpita dall’alluvione, e anche da Ferrari, che ha donato un milione di euro per gli stessi.
Acqua, acqua alta, frane, tante, esondazioni, un disastro, l’ennesimo disastro che colpisce l’Italia, ora l’Emilia-Romagna, causato dal maltempo, vero, ma in parte anche dall’uomo, che non previene, che non si preoccupa, spesso, se non nel momento in cui tutto va a finire così, con 14 morti sulla coscienza, migliaia di sfollati, persone che non sono al sicuro neanche nella propria casa, quella che da sempre ci offre protezione e sicurezza. Uno scenario, insomma, quello dell’alluvione che ha colpito in questi giorni l’area di Faenza, Cesena, Forlì, Ravenna, persino Bologna, che ci pone di fronte a delle domande, a cui si deve rispondere subito, con aiuti, volontari, anche soldi, tanti soldi, ma a cui si deve dare una risposta anche e soprattutto per il futuro perché i danni vengano limitati, o meglio perché non capiti più.
Perché quello che è successo non è un lontano parente della crisi climatica, ne è il figlio, e quindi non basta più mettere una pezza e far finta che sia una cosa che non ci riguarda, serve intervenire per non pagarne conseguenze molto più gravi, anche perché i millimetri di pioggia scesi nell’arco di 24 ore in quelle aree sono gli stessi che sarebbero dovuti cadere in due settimane, soprattutto in zona in cui la siccità la fa da padrone, mettendo a rischio anche un intero settore produttivo che fa da volano per l’economia del nostro Paese.
E quindi, oltre alle varie conte, di vittime, e di soldi che serviranno per rilanciare l’area, stimata dal presidente della regione, Stefano Bonaccini, ex candidato alla segreteria del partito di Elly Schlein, che fino a qualche tempo fa era la sua vice proprio in Emilia-Romagna, in qualche miliardo di euro, di tratti dell’autostrada bloccati, supermercati che già si iniziano ad assaltare per paura, c’è il conforto, certo, e c’è la solidarietà, ma c’è anche da prendere le redini in mano della situazione.
Come ha fatto il governo di Giorgia Meloni, che dopo il suo rientro dal Giappone, in cui sta partecipando al G7, ha in calendario, per il 23 maggio, un Consiglio dei ministri straordinario in cui approvare lo stato di calamità per le zone colpite, ma anche una serie di iniziative che lo stesso Bonaccini ha richiesto. “La portata della devastazione del maltempo è quella di un altro terremoto: saranno danni quantitativamente minori, ma saranno di qualche miliardo di euro – ha detto su Rai3 il governatore -. Come per il terremoto ricostruiremo tutto: al governo abbiamo detto che abbiamo bisogno di tante risorse, ma anche di norme speditive, c’è bisogno di un commissario straordinario, adempimenti per i lavoratori, per prorogare scadenze, mutui rate, tanti investimenti. Purtroppo abbiamo una grande esperienza in materia. Le istituzioni devono avere l’ossessione di stare vicine alle persone“.
E in effetti, prima dell’sos mandato dallo sconfitto delle primarie del Partito democratico, a Radio anch’io su Rai Radio 1, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, aveva già annunciato le decisioni, compreso “il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie“.
Con la maggioranza, però, vogliono lavorare anche le opposizioni, nello specifico vogliono farlo i dem. Senza polemiche, Schlein in un’intervista a Repubblica, si è infatti detta disponibile a collaborare affinché le cose si risolvano quanto prima. “L’Italia spende quattro volte dopo le emergenze rispetto a quanto investe in prevenzione. Serve un salto di qualità del sistema Paese per un problema, quello della criticità idrogeologica, che non è di oggi ma che non può più aspettare. Servono politiche di adattamento e mitigazione e bisogna intervenire sul dissesto del suolo“, ha iniziato la deputata italo americana prima di spiegare cosa si è deciso di fare in segreteria, con una messa a disposizione del partito sui territori.
Unità e coesione nazionale sono tra le cose che servono, oltre che “la messa in sicurezza nell’immediato, per i ristori e gli indennizzi“, e le risorse ovvio. “Siamo in contatto costante con la regione e i comuni. Dobbiamo capire come recuperare le risorse necessarie per questi interventi. E c’è da lavorare anche su norme quadro che possano rendere più efficaci e semplici gli interventi“. Prima, però, ha precisato, “c’è l’emergenza da affrontare. Il Pd è pronto attraverso le sue articolazioni territoriali a mettere in campo anche volontari e volontarie, braccia, che possano aiutare e collaborare“.
Gli aiuti, la solidarietà, non arrivano solo dai banchi della politica, anzi. Per primo l’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani italiani, esprimendo “profonda vicinanza alle popolazioni colpite da un immane disastro ambientale e umano provocato dall’alluvione“, ha annunciato che nella Festa nazionale dell’associazione, che si svolgerà dall’1 al 5 giugno a Bologna in piazza Lucio Dalla, sarà caratterizzata da concreti atti di solidarietà e sostegno agli alluvionati a partire da una sottoscrizione nazionale che viene lanciata fin da oggi e che proseguirà per l’intera durata della Festa. È possibile effettuare donazioni con bonifico bancario: Codice Iban IT 38 E 02008 05 0240 0040 0494 957 Causale: “Sottoscrizione ANPI per le popolazioni colpite dall’alluvione del maggio 2023“.
Poi Ferrari. La casa automobilistica di Maranello, che ha visto rimandare il Gran Premio di Imola di Formula 1 previsto per questo fine settimana, ha donato un milione di euro a favore dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, aderendo alla raccolta fondi regionale. “Nei momenti di difficoltà il posto di Ferrari è sempre stato accanto alla propria comunità“, ha detto Benedetto Vigna, Ceo del Cavallino Rampante. “Abbiamo voluto dare una risposta concreta e immediata ai bisogni più urgenti della popolazione dell’Emilia-Romagna, provata da un grave disastro ambientale. Con il coordinamento delle autorità locali, a cui va il nostro sentito ringraziamento per il loro instancabile lavoro in queste ore, questi aiuti potranno portare conforto e un segno tangibile della solidarietà di tutta la famiglia Ferrari“.
E un messaggio è arrivato anche da Papa Francesco. Il pontefice, in un telegramma che il sostituto per gli affari generali della segreteria di stato del Vaticano, Edgar Pena Parra, ha inviato al cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e della Conferenza dei vescovi dell’Emilia-Romagna, ha espresso la sua “viva partecipazione per l’impressionante disastro“. “Informato del violento nubifragio abbattutosi sulla regione dell’Emilia-Romagna, specialmente sulle province della parte orientale – si legge -, il Santo Padre incarica vostra eminenza di volersi rendere interprete, presso congiunti e amici delle vittime, dei suoi sentimenti di viva partecipazione per l’impressionante disastro che ha colpito codesto territorio“.
“Mentre eleva fervide preghiere di suffragio per i defunti, il sommo pontefice invoca da dio conforto per i feriti e consolazione per quanti soffrono conseguenze per la grave calamità“, ha continuato Jorge Bergoglio che ha poi concluso ringraziando “tutti coloro che in queste ore di particolare difficoltà si stanno adoperando per portare soccorso e alleviare ogni sofferenza, come pure le comunità diocesane per la manifestazione di comunione e fraterna solidarietà alle popolazioni più provate” inviando a tutti “la benedizione apostolica in segno di vicinanza spirituale“.
Parlando di solidarietà, però, non si può non parlare anche del concerto di Bruce Springsteen di stasera a Ferrara. Uno degli eventi più importanti di sempre per la città estense, infatti, ha rischiato seriamente di essere cancellato a causa di quello che è successo nelle città vicine. In realtà, sono stati proprio i fan a mobilitarsi sui social affinché lo show del rocker venisse rinviato, ma l’amministrazione comunale, che sta comunque aiutando le zone colpite dall’alluvione, ha deciso di tenere fede ai propri impegni e il concerto si farà.
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