Una delle serie televisive degli anni ’80 più assurde fu Automan. Giustamente cancellata dopo soli dodici episodi nel 1983, ha forse un solo dettaglio debolmente interessante per noi appassionati di automobili. C’era una Lamborghini Countach, per quanto sotto mentite spoglie.
Riepiloghiamo la storia solo per dovere di cronaca, sebbene sia meglio dimenticarla tanto è ridicola e sconclusionata. Walter Nebicher, un esperto di computer della polizia di Los Angeles (l’attore Desi Arnaz Junior), crea un ologramma. Per un caso incredibile, un sovraccarico di energia elettrica trasforma questo personaggio elettronico in un essere che può interagire col mondo reale, Automan (Chuck Wagner).
Automan ha la facoltà di trasportare nella materia ordinaria qualunque oggetto generato dal computer e possiede tutte le capacità di un agente speciale. Gli episodi sono quindi un susseguirsi delle loro avventure. Compresi gli inseguimenti in una impossibile automobile che, poiché non proviene dal mondo reale, non è soggetta alle leggi della fisica. Al confronto, Superman è un trattato di scienza esatta e l’incredibile Hulk è un uomo come tutti noi. Anche Paperino è mille volte più credibile (e simpatico). La vettura di Automan, capace di prendere curve a 90 gradi, è stata modellata (smaccatamente copiata) sulle fattezze della Lamborghini Countach LP400.
Sulla Countach sono stati scritti interi libri, tanto fu celebre e indimenticabile. Ricordiamo solo alcuni dei principali dettagli. Innanzitutto il nome. Non era quello di un toro da combattimento, come la Miura che l’aveva preceduta. Anche perché l’azienda all’epoca era già stata ceduta da Ferruccio Lamborghini.
La parola Countach deriva da un termine dialettale piemontese che indica meraviglia; come esclamare “caspita!”. La leggenda vuole che sia stata questa l’esclamazione di un addetto alla sicurezza della carrozzeria Bertone, che firmò la carrozzeria disegnata dal suo Marcello Gandini; quando quel dipendente vide la vettura mentre accompagnava il direttore tecnico Paolo Stanzani ad ispezionare il prototipo, fu talmente impressionato da esprimersi in quel modo.
Gandini riprese la linea della Countach da alcune idee da egli stesso utilizzate quando aveva disegnato il prototipo Alfa Romeo Carabo.
La produzione della Lamborghini Countach cominciò nel 1973 con la LP400. Montava il collaudato motore della Miura, il V12 3.9 da 385 cavalli, chiaramente in posizione posteriore centrale. Toccava i 315 Km/h.
Per un’auto di quel livello ebbe uno straordinario successo di vendite. In un settore dove già le centinaia sono un numero alto, la Countach riuscì a produrre ben 2.049 esemplari. La fabbricazione proseguì fino al 1990. Il suo posto venne preso dalla Diablo. Ma questa è un’altra storia.