Non si arrestano le tragedie in mare a largo di Lampedusa. Altri cadaveri vengono recuperati in quelle che, ormai, sono diventate quasi come le “attraversate della morte” per i tanti migranti che cercano un porto sicuro.
Una motovedetta della Guardia Costiera ha recuperati i cadaveri di due donne, nelle acque Sar Italiane. Cerchiamo di capire insieme.
Una situazione che sembra non avere mai fine. I migranti che cercano di raggiungere l’Europa anche a costo della vita sono tanti e, spesso, vi arrivano solo come cadaveri. È notizia di poco fa, infatti, del recupero effettuato, da parte di una motovedetta della Guardia Costiera, in acque Sar Italiane, dei cadaveri di due donne.
Gli uomini della Guardia Costiera hanno avvistato i due cadaveri dopo che avevano appena effettuato salvataggio e soccorso verso altri 62 migranti. Questi sono stati soccorsi mentre si trovavano su di un barchino, partito dalla Tunisia. Questi provenivano dall’Africa centrale, come il Mali, la Guinea, la Costa d’Avorio, il Benin, il Camerun ed il Burkina Faso.
Stando ad una prima ricostruzione, i cadaveri, invece, delle due donne recuperati in mare potrebbero appartenere al naufragio avvenuto lunedi 24 aprile quando si ribaltarono 4 barchini. Ora i corpi delle due donne sono stati portati in camera mortuaria al cimitero di Lampedusa.
Ma, come dicevamo, non si sono fermati gli sbarchi verso l’isola siciliana. A partire dalla mezzanotte e, nel giro di poche ore, sono sbarcati a Lampedusa circa 402 migranti, arrivati in 8 diversi approdi. Nelle diverse isole siciliane si è arrivati a raggiungere anche 720 migranti, tutti portati in salvo sia dalla Guardai Costiera che dalla Guardia di Finanza.
Sugli ultimi barchini intercettati viaggiavano gruppi compresi tra i 20 e i 62 migranti ciascuno, con al loro interno tante donne e, anche, tanti anche i minori. Al Molo Favarolo di Lampedusa, intorno alle ore 5.30, c’è stato lo sbarco più consistente, con l’arrivo di 115 migranti, fra i quali anche 3 donne.
Anche l’hotspot è in netta difficoltà: al suo interno sono presenti 2800 ospiti al fronte di una capienza di soli 400 posti. Una situazione di emergenza che è stata affrontata anche da vicino dal ministro degli Interni, Piantedosi che, proprio ieri, è arrivato a Lampedusa, dove ha visitato l’hotspot di contrada Imbriacola.
Diverse sono state le sue dichiarazioni: “Il piano del governo non è solo un piano per Lampedusa, ma un piano per una gestione più ordinata di quello che parte da Lampedusa” – ha dichiarato.
Al suo arrivo sull’isola, Piantedosi ha visitato, come dicevamo, l’hotspot e, oltre a lui, sono arrivati all’aeroporto dell’isola, anche i prefetti Maria Teresa Sempreviva e Paolo Canaparo, Valerio Valenti, ma anche il capo dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione nonché commissario delegato per lo stato d’emergenza migranti, Francesco Messina, insieme al direttore centrale Anticrimine del dipartimento Pubblica sicurezza e dal direttore centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere, Claudio Galzerano, e al capo della segreteria tecnica del ministro Maria Pia Terracciano.
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