L’Antiesorcista di Paolo Grugni si caratterizza come un noir meta-politico che vuole affrontare il mondo degli esorcismi, per svelare gli inganni che spesso vi si nascondono. Il libro punta direttamente il dito contro la Chiesa, portando avanti una forma di “denuncia” nei confronti di tutte le azioni storiche recenti che sono state messe in campo e che spesso non fanno altro che incentrarsi sulla credulità dei fedeli, secondo la linea seguita dal libro. Da questo punto di vista il tema è molto forte, perché propone dei toni incredibili con una grande schiettezza. Sicuramente questa prova narrativa farà discutere, proprio perché non ha paura di guardare senza veli il mondo contemporaneo e la storia.
Nel romanzo ci sono molti riferimenti agli eventi di cronaca e a personaggi che vengono fatti rivivere sulla scena narrativa, per mostrare come, secondo l’autore, la Chiesa spesso sia colpevole di tante malefatte. Proprio in un momento storico particolarmente delicato come il nostro, in cui l’attenzione si concentra di frequente sugli estremismi e sui fondamentalismi religiosi, Grugni lancia una critica forte contro una certa parte del clero.
Si tratta di prendere in considerazione gli esorcisti, che, dal punto di vista espresso dal libro, non farebbero altro che inventare il diavolo, per ostacolare la scienza e la psicologia. Lo scrittore è piuttosto temerario e non si arrende di fronte all’idea di raffigurare la fede e la Chiesa come dei progetti che possono arrivare al dominio globale delle coscienze.
La Chiesa cattolica ha, fra i suoi obiettivi, quello della lotta contro il demonio. Ma chi l’ha detto che tutto ciò sia reale? Come fare per riuscire a non cadere nell’inganno che a volte può rappresentare il mondo degli esorcismi, secondo l’idea che lo scrittore ci propone?
Grugni si sofferma sulla credulità popolare, che ritiene non molto diversa dalle pratiche dei maghi, degli stregoni e di tutti i guaritori che spesso fanno la loro comparsa, promettendo di mettersi in contatto con un mondo di magia. Che cosa c’è davvero oltre il demoniaco? Si tratta di una forma di controllo nei confronti delle coscienze? E’ proprio a questa riflessione che Paolo Grugni ci vuole condurre.
La trama, incentrata sulla figura di Josh Maine, si carica di toni oscuri, di una verità sussurrata e sulla quale ci si aspetta che venga fatta luce. Ma sarà così facile giungere ad essa, combattendo contro la Chiesa? Ma chi è Maine? Un serial killer? Un angelo sterminatore? Lo sapremo soltanto immergendoci in un racconto percorso dallo sfondo di una Roma davvero inquietante.