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Sei un patito di selfie e ne mandi a tonnellate ai tuoi amici quasi come se non potessero vivere senza vedere in ogni momento il tuo volto? Forse sei tra quella schiera di persone che amano alla follia auto-riprendersi con espressioni inguardabili (ma a tuo avviso splendide) per poi non solo condividerle su Facebook, Twitter, Google Plus, Pinterest, LinkedIn e chi più ne ha più ne metta, ma anche inviarle singolarmente ai tuoi contatti su WhatsApp. Perché sei dell’idea che la bellezza salverà il mondo e dunque tu potresti dare una grossa mano in questa rivoluzione: bene, se sei abbastanza coraggioso da autopaparazzarti così spesso allora non ti resta che compiere il passo successivo e scoprire cosa davvero i tuoi amici pensano delle tue opere d’arte. L’app Reactr casca giusto al caso tuo. Scopriamola.
L’idea di fondo è presto detta: scatti una foto con il sensore del tuo smartphone, poi la invii tramite l’applicazione ai contatti che desideri, questi la ricevono e possono decidere se condividere o meno la loro reazione al momento della visualizzazione dell’immagine. Se accettano, si attiverà la fotocamera frontale del loro dispositivo che salverà uno scatto che poi potranno acconsentire di inviarti. Di più: è persino possibile che tu decida di condividere con loro quale “emozione” ti aspetti di suscitare dando il libero sfogo al tuo ego smisurato. L’applicazione in questione si chiama Reactr ed è stata sviluppata sia per Android sia per iPhone, la puoi scaricare dunque sia sul tuo smartphone/tablet con sistema operativo di Google sia sul melafonino o iPad con iOS.
Funziona anche con i video e non solo con le immagini statiche. L’app è totalmente gratuita e si può trovare su Google Play dove richiede però minimo il sistema operativo alla versione 4.0 e su iTunes App Store (evidenziando di essere ottimizzata per iPhone 5 e dunque anche iPhone 5S e 5C). Il funzionamento è a prova di babbeo dato che tutto avviene passo dopo passo senza troppi pensieri. L’interfaccia è immediata e intuitiva. Certo, per una corretta procedura richiede che ambo le persone coinvolte – mittente e destinatario – abbiano installato il software altrimenti il circuito si rompe. Un’idea molto simpatica e originale.
Come raccontato dall’ideatore del software, Ash Gilpin, lo spunto per svilupparlo è arrivato infatti da una serie di selfie assurdi che si è divertito a spedire agli amici immaginando la loro reazione. Così si è chiesto: “Chissà che faccia faranno quando apriranno la foto?“. Detto fatto, un po’ di codice, una grafica accattivante e il successo non è tardato ad arrivare. In pochi giorni è stato infatti scaricato centinaia di migliaia di volte da ambo gli store. Non tarderanno ad arrivare i cloni e le app per gli OS non contemplati ad esempio Windows Phone o Blackberry. E così non ci saranno più scuse per selfie a tutto spiano.
Presto si potranno scattare selfie persino dallo specchio di casa, ecco il progetto.
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