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Categories: Politica

L’app che ti accompagna quanto torni a casa da solo

Come può un’applicazione poter accompagnare una persona che torna a casa da sola? Non crea un ologramma né forma uno scudo laser, ma offre tutto ciò che uno smartphone può garantire per far sì che la persona che stia camminando possa essere seguita passo a passo da contatti autorizzati. Grazie ai sensori interni può percepire se e quando ci siano problemi e allo stesso tempo può fungere da sistema di allarme e di richiesta d’aiuto automatica. Andiamo a scoprire questa novità chiamata Companion che arriva dall’Università del Michigan.

Come funziona questa applicazione? In modo tanto semplice quanto efficace, visto che non usa altro che le normali componenti hardware all’interno di praticamente ogni smartphone. Grazie al GPS può comprendere dove l’utente sia e i suoi spostamenti, grazie ai sensori può rilevare se c’è stato uno scossone che può essere compatibile con una caduta oppure a un’aggressione. Stesso dicasi se l’utente si mette improvvisamente a correre, sintomo che c’è qualcosa che non va, un pericolo. In ogni momento, chi vuole accompagnare in modo virtuale la persona che ha avviato l’app può monitorare gli spostamenti e tutti i parametri installando la medesima applicazione. Tutto funzionerà dallo schermo del cellulare compatibile.

Se invece non ci sarà nessuno a disposizione per seguire la diretta degli spostamenti, l’applicazione stessa proverà a contattare l’utente via messaggio in caso di scossoni o di movimenti bruschi improvvisi. Se entro 15 secondi non risponderà, partiranno automaticamente chiamate a numeri di emergenza pre-salvati così come alle autorità. Sarebbe ideale se potesse anche utilizzare l’eventuale cardiofrequenzimetro – sempre più presente soprattutto in molti topclass se non attraverso smartwatch o smartband – per comprendere anche quando la situazione “si agita”.

L’APP CHE LEGGE LE IMMAGINI, DI UN 22ENNE ITALIANO

L’applicazione è gratuita e si chiama Companion. È stata realizzata da cinque studenti del Michigan in un primo momento per la sicurezza all’interno dei campus universitari, ma nulla vieta che si utilizzi anche nella vita di tutti i giorni. Anzi, è fortemente consigliata sia per i genitori sia per partner premurosi così come per anziani. Bella idea.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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