Papa Francesco a L’Aquila in occasione della Perdonanza. Il Santo Padre in città nella mattinata di oggi: “Collaborazione per ricostruzione post terremoto”.
In occasione della celebrazione della Perdonanza Celestina, il Papa si è recato a L’Aquila, dove ha colto l’occasione per esprimere la sua vicinanza alle vittime e alle famiglie colpite dal terremoto del 2009. Il Pontefice riempie la piazza del Duomo: “Lavorare in sinergia per il futuro dei nostri figli”.
L’appello del Papa arrivato nella mattinata di oggi. Il Santo Padre è stato a L’Aquila, in occasione della importante celebrazione della Perdonanza Celestiniana, dalle 8:30 fino alle 12:30 circa. In piazza duomo Francesco, davanti a una folla in fibrillazione per il suo approdo in città, ha espresso parole di solidarietà per i colpiti dal terremoto, e sottolineato l’importanza di rimanere uniti per la ricostruzione.
Serve lavorare per il futuro, continua il Pontefice, che chiede collaborazione e impegno della comunità per l’obiettivo di rinascita. Appello alle istituzioni e l’importanza – sottolinea – di sinergia; per regalare un futuro migliore ai figli e ai nipoti.
In visita anche al Duomo – ancora inagibile dopo il terremoto -, il Papa è stato accompagnato dal cardinale Giuseppe Petrocchi in sedia a rotelle e con tanto di caschetto.
Sempre vicino alla gente, Francesco ha usato il dialetto per concludere il suo discorso tenutosi in piazza duomo. L’arrivo del pontefice ha generato, fin dalle prime luci dell’alba, grande eccitazione tra i residenti del luogo, che si sono ammassati per poter assistere al suo discorso nella mattina di oggi.
Il Papa ha salutato la folla con un’espressione dialettale del luogo: “jemo ‘nnanzi“, ossia “andiamo avanti”. Tempo anche per le celebrazioni della 728ª Perdonanaza, nella quale il Santo Padre ha – con tre colpi di bastone d’ulivo – aperto le porte di Porta Santa intorno alle 11:30.
Durante la messa, il Papa ha anche ricordato Celestino, che aveva istituito la celebrazione, ricordato per aver rinunciato alla sua carica. Parlando di Celestino V, Francesco che ha anche visitato la sua tomba, ha provato a far cambiare idea e ricordo di quello che tutti ricordano come “L’uomo del no” (usando l’espressione della Divina Commedia).
“E’ stato invece l’uomo del si” conclude durante l’omelia il Papa: “Non esiste infatti altro modo di realizzare la volontà del Signore, che assumendo la forza della gente umile“.
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