E’ morto l’agente della polizia penitenziaria, dopo essere stato investito nella serata di ieri. L’incidente a Scoppito (L’Aquila), le forze dell’ordine hanno arrestato il pirata della strada.
Dopo aver investito la vittima, si era dato alla fuga a bordo della sua auto. Ma le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciare il pirata che nella serata di ieri ha travolto e ucciso assistente capo della Polizia penitenziaria, a Scoppito (L’Aquila). Il guidatore sarebbe inoltre risultato positivo agli esami tossicologici di alcol e droghe.
E’ stato fermato dai carabinieri di Sassa l’uomo che nella serata di ieri ha provocato la morte di Giuseppe Colaiuda. La vittima, 54 anni, era l’assistente capo della polizia penitenziaria.
Una perdita che ha sconvolto tutta la comunità, visto che Colaiuda – da quanto si apprende dalle fonti locali – era molto conosciuto e stimato nella zona.
I fatti intorno alle 22:00 dello scorso 23 agosto. Pare che il guidatore sia finito per travolgere l’uomo, che si trovava a piedi, è morto sul colpo a causa delle gravissime ferite riportate.
Sul posto si sono precipitate le forze dell’ordine, oltre ai sanitari, visto che l’automobilista dopo aver investito la vittima, si era dato alla fuga.
L’uomo alla guida della vettura finita per travolgere l’agente è un 38enne, con dei precedenti legati allo spaccio e al consumo di droga, residente nella frazione dell’Aquilano di Sassa.
Dopo l’incidente alcuni testimoni hanno avvertito i carabinieri del nucleo operativo di Sassa, sul luogo per i rilievo del caso. La caccia all’uomo ha portato alla fine all’arresto del conducente, mentre sono in corso le indagini sulle dinamiche dell’incidente.
Dopo i primi soccorsi, i paramedici non hanno potuto che costatare la morte di Giuseppe Colaiuda, 54 anni, morto sul luogo dello scontro.
Ma nelle ultime ore, secondo quanto riportato da diversi quotidiani locali, pare che la posizione del pirata si sia ulteriormente aggravata. Il 38enne sarebbe infatti risultato positivo ai test tossicologici, i quali risultati sono appena giunti nelle mani degli inquirenti.
L’uomo, le cui iniziali sono M.R., sarebbe risultato positivo all’alcol, alla cocaina e alla cannabis. Adesso le accuse per il pirata sono quelle, oltre che alle gravissime di omicidio stradale e di omissione di soccorso stradale, a guida in stato di ebrezza, psichica da alcol e droghe.
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