Armenia-Azerbaigian: raggiunto l’accordo per il cessate il fuoco dopo due giorni di bombardamenti nella regione del Nagorno-Karabakh.
Conflitto Armenia-Azerbaijan: funzionari della sicurezza armena hanno annunciato l’accordo di cessate il fuoco tra i due paesi. La tregua giunge dopo due giorni di bombardamenti nei pressi della regione del Nagorno-Karabakh.
L’Armenia e l’Azerbaigian hanno concordato un cessate il fuoco, secondo quanto riferito da un funzionario della sicurezza armeno.”Con la partecipazione della comunità internazionale, è stato raggiunto un cessate il fuoco“, ha affermato Armen Grigoryan, segretario del Consiglio di sicurezza armeno, in un commento televisivo da Yerevan.
Ha aggiunto che il cessate il fuoco è entrato in vigore dalle 20:00 ora locale (1600 GMT) di mercoledì. L’annuncio arriva dopo che un precedente accordo, mediato dalla Russia, era caduto nel dimenticatoio. Il ministero della Difesa azero, però, non ha ancora confermato la tregua annunciata.
Entrambi i paesi si sono incolpati a vicenda di essersi provocati: una situazione che ha portato a due giorni di bombardamenti e oltre 150 vittime tra i soldati.
Mercoledì scorso, il primo ministro armeno – Nikol Pashinyan – ha affermato che le forze azere hanno preso il controllo di 10 chilometri quadrati di territorio armeno durante gli scontri.
I combattimenti tra Armenia e Azerbaigian hanno portato alla morte di 150 soldati e incrementato i timori di contrasti ancora più profondi tra gli avversari. Entrambe le parti si sono attaccate, alimentando le ostilità tra i due paesi.
I combattimenti sono scoppiati tra forze azere e forze armene, che si sono affrontate con artiglieria e droni, in vari territori armeni.
Il ministero degli Esteri dell’Azerbaigian ha rivelato che l’attacco è partito, a causa di una provocazione lanciata dall’Armenia, che ha scaturito la risposta militare dell’Azerbaijan.
I due paesi sono stati protagonisti di un conflitto decennale sul Nagorno-Karabakh, che fa parte dell’Azerbaigian. L’Azerbaigian ha rivendicato diverse zone del Nagorno-Karabakh in una guerra durata sei settimane nel corso del 2020, che ha portato alla morte di più di 6.600 persone e che terminò, mediante un accordo di pace sostenuto dalla Russia.
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