Vincitore del Premio Marco Melani 2022, il regista danese Lars Von Trier ha parlato del “politically correct”, una pratica che a lui sembra solo l’inizio di un totalitarismo complicato.
È stato il regista danese Lars Von Trier a vincere quest’anno il Premio Marco Melani, un riconoscimento che viene destinato ogni anno, grazie al Comune di San Giovanni Valdarno ed Enrico Ghezzi.
Un premio importante in ambito cinematografico e nell’audiovisivo, che quest’anno ha omaggiato il regista di Nymphomaniac (vol. 1 e 2). In un’intervista molto interessante, Von Trier parla di come vede il nostro futuro costellato da un eccesso di “politically correct”.
Il regista Lars Von Trier è uno dei cineasti più apprezzati dell’ultimo decennio, dalla carriera controversa ma geniale per molti.
Politicamente scorretto in tutti i suoi film, da “Le onde del destino” a “Antichrist”, Lars Von Trier ha parlato con il quotidiano La Ragione, un’intervista in occasione del Premio Marco Melani 2022, ricevuto questo dicembre.
Von Trier che, come abbiamo detto, ha fatto del politicamente scorretto il suo mantra, ha confessato di essere preoccupato per l’eccessivo “politically correct”che invade la nostra società.
Il regista pensa che questo sia solo l’inizio di un futuro totalitarismo, che metterà in pericolo la democrazia:
Se la mia esistenza ha una qualche giustificazione dovrebbe essere il fare da controparte al politically correct, che io personalmente vedo come l’inizio del totalitarismo
Una voce fuori dal coro la sua, come è sempre stata d’altronde e la dimostrazione sono i suoi lavori cinematografici, che non tutti apprezzano ma che lo hanno reso un genio del cinema contemporaneo.
Lars Von Trier ha una visione del prossimo futuro non proprio rosea, come appunto si evince dalle sue parole e continua dicendo:
La democrazia è in pericolo, la politica di oggi non fa che enfatizzarlo. A volte mi chiedo se un’intelligenza artificiale super avanzata non sarebbe in grado di governare il mondo in un modo migliore, più umano
Il regista ha le idee chiare e a quanto pare non ha intenzione di cambiare il suo modo di fare cinema, per la gioia delle migliaia di fan che ha in tutto il mondo.
Ammette di non conoscere molto del cinema moderno, ma è molto appassionato al cinema del passato, da cui prende tantissimo spunto.
Il patrimonio del passato è straordinario…Se uno si lasciasse trasportare solo dalle mode del momento, il cinema finirebbe per essere solo una sbobba immangiabile
Lo scorso agosto, poche settimane prima della presentazione del suo film “The Kingdom Exodus” alla Mostra del Cinema di Venezia, il regista Lars Von Trier ha annunciato di avere il morbo di Parkinson.
Tramite la sua casa di produzione Zentropa, il regista ha fatto sapere della diagnosi e ora ne parla con molta tranquillità. Durante l’intervista a La Ragione, il cineasta ha detto di convivere con serenità con la patologia:
Come sto? Insomma, date le circostanze bene, dopo la diagnosi di Parkinson. Se non altro posso sfruttare i miei tremori per le riprese con la camera a mano
Dopo la miniserie presentata a Venezia, Lars Von Trier al momento non sembra avere altri progetti imminenti, quindi non resta che attendere di sapere come sarà il suo futuro cinematografico e televisivo.
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