Il colosso bancario globale UBS, ha deciso di acquistare Credit Suisse per risollevarla dalla crisi che sta attraversando.
Inizialmente è stata la Banca Centrale Svizzera a fare un prestito ma ora la decisione arrivata poche ore fa è davvero il passo decisivo per cambiare il destino dell’istituto svizzero con sede centrale a Zurigo.
L’aiuto di UBS verso Credit Suisse
Il governo svizzero ha pensato a un accordo per aiutare concretamente Credit Suisse, che rischia la bancarotta dopo che il suo principale investitore, Saudi National Bank, ha escluso la possibilità di poter fornire un supporto superiore alle richieste di liquidità.
Secondo gli accordi presi in queste ore per evitare il fallimento di Credit Suisse, che avrebbe portato a una reazione a catena gravissima per altri istituti, la UBS acquisterà Credit Suisse per 3,25 miliardi di dollari, ovvero un valore decisamente minore di quello attuale di mercato.
La decisione è stata presa dopo diverse ore di contrattazioni e con la mediazione del governo svizzero, poi è stata annunciata dal presidente della confederazione svizzera, Alain Berset, che ha riferito durante una conferenza stampa che UBS farà questo passo molto importante per aiutare quella che è una delle sue più grandi rivali da sempre.
In un momento di crisi come questo, la più grande banca svizzera aiuterà la Credit Suisse per evitare che fallisca e che porti con sé in un evitabile effetto domino, tanti istituti bancari in tutto il mondo, in effetti poco dopo una piccola banca newyorkese ha chiuso i battenti.
Berset ha definito un accordo come molto importante per evitare conseguenze incalcolabili per il Paese e il sistema finanziario internazionale.
L’annuncio di questa decisione storica da costo di circa di 3 miliardi di euro è arrivato stasera, appena in tempo per la riapertura dei mercati di lunedì, che hanno sofferto molto, basti pensare che lo spread è arrivato a toccare i 199 punti e le principali società quotate nelle borse europee hanno registrato un calo del 2.7%.
Il governo svizzero ha anche offerto 100 miliardi di franchi come sostegno finanziario alla UBS, tramite la collaborazione della Banca Centrale Svizzera, per convincere quest’ultima a portare a termine l’operazione.
Credit Suisse ai minimi storici
Fondata nel lontano 1856 a Zurigo, dove ha ancora la sua sede principale, Credit Suisse è uno dei più importanti istituti bancari, specializzata nel finanziamento di start up.
Operante a livello mondiale mediante tre divisioni, le azioni sono quotate in tutte le borse europee, le prima a soffrire quando pochi giorni fa è stato annunciato il crollo poiché la Saudi National Bank, principale azionista, ha reso noto che non fornirà ulteriore liquidità.
Le azioni dell’istituto di credito svizzero sono andate in caduta libera vero 1,59 franchi perdendo il 28% del valore, un dato mai visto nella storia di Credit Suisse.
Fra le borse crollare ci sono state quelle di Madrid, Parigi, Francoforte, Milano e Londra.
A pesare sono state le preoccupazioni dopo le dichiarazioni degli azionisti sauditi, che non hanno aiutato la banca per problematiche legate alle normative, ma per fortuna altre banche sono corse in soccorso, anche perché i certificati di insolvenza di Credit Suisse sono scesi molto rapidamente, al massimo della criticità.
Il pensiero va subito alla crisi della Silicon Valley Bank e quindi di pensa a una sorta di contagio che poi si è estero brevemente anche alla Signature Bank, la piccola banca di New York di cui parlavamo pocanzi.
Per fermare questa scia il governo si sta dando da fare, sebbene in realtà gli esperti e gli analisti credono che il caso sia isolato e il tracollo sia avvenuto in seguito ad alcuni eventi particolari e non abbia nulla a che fare con quello del colosso californiano.
Credit Suisse è la seconda banca svizzera dopo UBS ma è importantissima a livello europeo e mondiale, per questo un eventuale fallimento potrebbe avere conseguenze disastrose, ora però il sodalizio con UBS creerà uno dei più grandi istituti finanziari del mondo, proteggendo al contempo l’economia svizzera.