Il Paese dei canguri, l’Australia, detiene il primato di essere il primo a livello globale ad approvare ad uso terapeutico l’ecstasy. Per decenni era considerata come una sostanza illegale, invece, questa estate, sia l’Mdma che la psilocibina, potranno essere utilizzati a scopo curativo.
La decisione è stata presa da parte della Therapeutic Goods Administration di Canberra; si dovrà attendere il mese di luglio per la somministrazione a uso terapeutico di due sostanze con una lunga storia di sperimentazione clinica.
L’Australia, dal mese di luglio, sarà il primo paese nel mondo ad approvare l’ecstasy, più comunemente nota come MDMA, una sostanza psicoattiva dagli effetti stimolanti, ad uso terapeutico. Si stima, che in Europa sia usata da una decina di milioni di persone.
Questa estate, nel paese dei canguri, dopo decenni di criminalizzazione, l’ecstasy e la psilocibina potranno essere prescritti in maniera del tutto legale dagli psichiatri dietro autorizzazione apposita. A dare la notizia è stata la Therapeutic Goods Administration di Canberra.
Una grande rivoluzione per la cura del disturbo post-traumatico da stress e il trattamento della depressione resistente ad altre terapie: la prima con la prescrizione dell’ecstasy, la seconda con la psilocibina.
L’ecstasy nata all’inizio del 1900 come soppressare dell’ appetito, solamente negli anni ‘70 iniziò ad avere degli effetti nel campo della psichiatria e nelle relative terapie, in primis negli Stati Uniti d’America.
Negli anni ‘80, ci fu il boom del suo uso a livello ricreativo tanto da renderlo illegale in Australia nel 1987.
“una fornitura controllata di Mdma o psilocibina può avere effetti notevolissimi su condizioni spesso considerate refrattarie al trattamento”.
Queste le dichiarazioni rilasciate al Guardian dal dottor David Caldicott, docente di medicina d’urgenza presso l’Australian National University, il quale ha spiegato che si tratta di una cosa molto gradita dopo che per decenni il paese australiano è stato demonizzato.
Tra le prime indiscrezioni riguardo l’uso terapeutico dell’ecstasy, in vigore da luglio, la prescrizione sarà limitata e resterà vietato servirsene al di fuori dei presidi medici previsti. Il dottor Caldicott, inoltre, ha affermato che oltre al beneficio terapeutico, offre la possibilità di recuperare anni di opportunità perdute per lo studio del funzionamento della mente umana.
A pensarla diversamente, invece, la neuropsicologa cognitiva Susan Rossell, del Center for Mental Health di Swinburne, la quale prende la decisione del governo australiano con le pinze, affermando che sia utile fare maggiori ricerche e approfondimenti:
“Non abbiamo alcun dato sui risultati a lungo termine, quindi questo mi preoccupa molto, ed è uno dei motivi per cui sto estendendo così tanto il mio studio”.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…