L’auto esplosa sulla tangenziale di Napoli lo scorso venerdì, con a bordo un tirocinante e una ricercatrice del Cnr, è un prototipo ibrido.
Un prototipo, quella Volkswagen bianca completamente distrutta dalle fiamme, creato da un gruppo di ricerca. Per la precisione, dalla collaborazione tra l’Istituto motori del Cnr (Consiglio Nazionale della Ricerca) e l’Università di Salerno. A bordo al momento dell’esplosione avvenuta venerdì in tangenziale a Napoli un tirocinante di 25 anni e una donna di 60 anni, ricercatrice del Cnr. Entrambi gravi, il ragazzo è stabile mentre la donna ha riportato ustioni sull’80% del corpo. Rimangono le perplessità sulla dinamica dell’esplosione, così come tanti punti interrogativi.
Si tratta di un’auto ibrida, per la precisione un prototipo. La vettura era esplosa lo scorso venerdì, alle 13 circa, sulla tangenziale di Napoli. La Polo Volkswagen era un prototipo costruito in collaborazione tra l’Università di Salerno e l’Istituto Motori del CNR, il Consiglio Nazionale di Ricerche. I due a bordo, in gravissime condizioni dopo il disastroso incidente, facevano parte proprio del CNR. Il più giovane dei passeggeri è un tirocinante vicino alla laurea, Fulvio Filace 25 anni, che è finito per la violenta esplosione fuori dall’abitacolo riportando diverse ferite. La donna, 60 anni Maria Vittoria Prati invece è una ricercatrice del Gruppo. Le sue condizioni sarebbero più gravi del ragazzo, avendo riportato secondo quanto riferiscono i medici ustioni sull’80% del corpo.
Il progetto della costruzione dell’auto ibrida, scrive stamani Il Post, aveva come obiettivo quello di modificare un modello di auto vecchia con motore a combustibile da rottamebre, trasformando la vettura in ibrida grazie al lavoro dell’Università di Salerno. Non sono chiare ancora le motivazioni dell’esplosione, con il CNR chiamato a prendere una posizione ufficiale sulla vicenda e a riferire ulteriori dettagli. Non sembra nemmeno che il modello dell’auto abbia influito in qualche modo con l’incidente, al momento.
L’incidente venerdì 23 giugno, alle 13 circa. L’auto, del CNR, si stava dirigendo verso la zona Ospedaliera in direzione Pozzuoli dopo avere imboccato il Corso Malta. L’esplosione è avvenuta al km 18.500 in ovest, sulla corsia da Corso Malta a Pozzuoli. Alla guida vi era il giovane Fulvio Filace, tirocinante presso il consiglio di ricerca. Nell’incidente, avvenuto non in un orario di punta, non sono state coinvolte altre vetture.
Pare che l’esplosione sia avvenuta all’improvviso. Inizialmente le prime ipotesi sulla motivazione dell’esplosione avevano parlato di materiale infiammabile a bordo della macchina. Le prime notizie avevano riportato di bombole di ossigeno e attrezzature elettromedicali. La tesi non è ancora stata confermata, mentre si attendono dichiarazioni ufficiali anche dal CNR.
Dopo l’incidente sul posto sono arrivati immediatamente i vigili del fuoco di Napoli. Sono stati 10 in totale le unità impegnate nello spegnimento dell’incendio, mentre sulla tangenziale arrivavano anche i mezzi del 118. La polizia è riuscita inoltre a mettere in sicurezza la zona in pochi minuti, la viabilità è infatti ripresa poco dopo l’incidente senza alcun danno per altri veicoli.
I due feriti, sono stati trasferiti in codice rosso all’ospedale Antonio Cardarelli del capoluogo campano, e trasferiti a reparto grandi ustioni in gravi condizioni. Ad avere la peggio secondo quanto si apprende in queste ore sarebbe stata la donna di sessant’anni, che ha riportato gravissime ustioni. Il giovane invece secondo quanto affermato da un familiare come confermato dai medici dell’ospedale di Napoli, sarebbe in questo momento in condizioni stabili.
Ma bisognerà fare luce sulla vicenda nelle prossime ore. Si attendono ancora infatti dichiarazioni ufficiali da parte del CNR, visto che i due passeggeri a bordo il momento dell’esplosione facevano parte del consiglio di ricerca nazionale. Inoltre il ragazzo di 25 anni che viaggiava sull’automobile stava in questi mesi effettuando un percorso formativo. Bisognerà chiarire perché il 25enne si trovasse in auto e cosa stessero trasportando insieme alla ricercatrice di sessant’anni, se l’auto conteneva del liquido infiammabile, forse ossigeno. Una voce ancora non confermata questa, anche se sia i parenti che la politica ha iniziato a premere perché si spieghi il motivo di tale esplosione. Rimangono insomma le perplessità.
Perplesso è Francesco Borelli, di Verdi-Sinistra. Il deputato ha espresso vicinanza alla famiglia dei coinvolti nell’incidente e chiedendo di fare luce e chiarezza perché “troppe cose non contano”. Tramite una nota Borelli ha dichiarato che “Solo per una serie fortuita di coincidenze, non si è trasformato in una strage. Le indagini in corso dovranno chiarire i tanti dubbi formulati dai familiari stessi di uno dei feriti“. Le domande rimangono le solite formulare da tutti in questo momento: cosa si stava trasportando, perché stavano viaggiando insieme, c’erano le condizioni di sicurezza, chi è il responsabile che ha affidato quel ruolo a un tirocinante, e così via.
Borelli chiede collaborazione dal CNR, per dare risposta anche ai familiari dei coinvolti. Nelle scorse ore infatti, un parente del giovane aveva commentato la vicenda dicendo che il 25enne è stabile, poi si è rivolto anche al CNR. Fabio Corsaro, cugino di Fulvio, ha affermato: “E’ stabile, stiamo ricevendo uno straordinario supporto dall’equipe medica di Napoli. Tutte le nostre energie sono concentrate affinché possa riprendersi prima possibile, ma ritengo indispensabile che venga chiarito come mai un tirocinante prossimo alla laurea fosse stato designato per quell’incarico. Aspettiamo che le indagini facciano il loro corso per dare un senso o una spiegazione a questa tragedia“. Il giovane voleva laurearsi in ingegneria meccanica e sognava di lavorare per la Ferrari, ha concluso poi il cugino nella sua recente dichiarazione.
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