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Lavare i vestiti nuovi prima di indossarli è fondamentale per la salute: ecco perché

Indossare vestiti nuovi senza lavarli fa male, lo dice la scienza, ma anche il buonsenso. E’ chiaro che lavare i vestiti appena comprati è una pratica salutare da cui abbiamo solo da guadagnare. Lavare i vestiti nuovi è importante per tanti motivi e perché, in ogni caso, fare diversamente potrebbe nuocere alla salute. Volete essere convinti? Voi, siete soliti lavare i vestiti nuovi o quando li acquistate li indossate direttamente? Qualsiasi sia la vostra ‘campana’, di seguito vi spieghiamo nel dettaglio perché è opportuno e fondamentale lavare i vestiti nuovi appena comprati.

STUDI DIMOSTRANO CHE LAVARE I VESTITI NUOVI FA BENE ALLA SALUTE
Sono tanti gli studi degli esperti in merito al fatto che è bene lavare sempre ogni indumento prima di indossarlo: anni addietro a darci consigli fu il professor Donald Belsito, dermatologo del Columbia University Medical Center di New York, che con un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, ci spiegava come sia assolutamente sbagliato indossare dei capi nuovi senza lavarli. Dopo di lui, più di recente, anche la specialista d’igiene Lisa Ackerley ci ha svelato tanti consigli su come lavare i capi appena acquistati e perché è importante farlo. A noi non resta che riassumere brevemente e chiaramente di seguito perché lavare i vestiti nuovi appena comprati è una pratica fondamentale per la protezione della nostra salute.

ABITI NUOVI PIENI DI BATTERI, FUNGHI, VIRUS O PERICOLOSI PRODOTTI CHIMICI
Ebbene sì, i tessuti possono essere ricettacolo di pericolosi batteri, funghi, virus o altri prodotti chimici nocivi all’uomo. Lavare e disinfettare un capo di abbigliamento prima di indossarlo a contatto con la pelle è dunque necessario per evitare possibili reazioni allergiche, contaminazioni, malattie della pelle e/o infezioni. La salubrità dei tessuti, infatti, dipende molto sia dalla loro composizione, ma anche da come vengono colorati, trasportati e stoccati, come anche da dove vengono esposti, se in negozio o in bancarella.

SOSTANZE CHIMICHE SUI VESTITI
Secondo i dermatologi che lanciano l’allarme, infatti, i vestiti nuovi potrebbero contenere tracce di elementi dannosi e pericolosi di cui spesso si ignora l’esistenza. I capi nuovi potrebbero essere veicolo di sostanze chimiche che potrebbero facilmente penetrare nel sangue, e dunque nella circolazione, attraverso la pelle.

Il dito viene puntato soprattutto contro la formaldeide, sostanza riconosciuta da diversi studi come cancerogena, che viene applicata anche in negozio per dare ai vestiti sui manichini un look senza pieghe o per ridurre la formazione di muffa, ma che può provocare eruzioni cutanee, pruriti e allergie più o meno gravi. Ma occorre precisare che la formaldeide è stata trovata anche in alcuni tipi di ammorbidenti. Quindi occorre fare attenzione anche a come si lavano gli abiti nuovi.

Tra le sostanze più pericolose presenti nei capi d’abbigliamento, ricordiamo anche gli organostamici (poliestere), le ammine aromatiche derivate dall’ammoniaca, gli ftalati (ritenuti colpevoli di alterare il sistema endocrino, quindi lo sviluppo ormonale), poi la colofonia derivata dalla lavorazione della trementina usata per produrre coloranti.

Anche i coloranti usati per colorare le stoffe degli abiti più economici (soprattutto il blu e il nero) possono essere pericolosi e causare eruzioni cutanee fastidiose e sgradevoli, come dermatiti da contatto, o aggravare le condizioni di coloro che soffrono di eczema cutaneo o altre infezioni della pelle. Stesso discorso vale per le calze e per molti elastici e bottoni metallici tipici della biancheria intima. Anche lo stesso cotone, che di per sé è una fibra naturale, potrebbe provenire da zone in cui si coltiva con pesticidi e insetticidi che in Italia sono vietati. Questo avviene soprattutto nei paesi asiatici.

BATTERI E VIRUS SUI VESTITI NUOVI
Oltre che per il rischio di contenere sostanze tossiche e formaldeide, i vestiti andrebbero lavati prima di essere indossati, anche perché potrebbero ospitare batteri o virus lasciati da altre persone che hanno già provato i capi. E il problema si complica se si tratta di batteri resistenti agli antibiotici, come alcuni ceppi di Staphylococcus aureus.

Molti pensano erroneamente che questo tipo di infezioni si possono prendere solo negli ospedali. Invece un recente studio della Division of Microbiology and Immunology della New York University ha condotto un’analisi su alcuni capi d’abbigliamento venduti presso tre famose catene commerciali degli Stati Uniti, riscontrando una carica batterica estremamente elevata e addirittura residui fecali oltre che batteri di ogni tipo.

In definitiva appare chiaro che è più facile di quel che sembra restare contagiati semplicemente provando un abito. I virus, come il raffreddore, l’influenza e il norovirus, ad esempio, possono sopravvivere su tessuti e superfici fino a 48 ore, quindi se qualcuno ha provato un indumento mentre ha un raffreddore o l’influenza, allora il virus potrebbe sopravvivere un giorno o due, può diffondersi e causare una nuova infezione.

ANCHE LE SCARPE SONO A RISCHIO
Anche le scarpe nuove possono essere rischiose per la salute. Ad esempio se si acquista un paio di scarpe nuove che sono state esposte a lungo e provate da molte altre persone, c’è il rischio di essere infettati dal fungo che causa il piede dell’atleta.

Come proteggersi dai rischi? Scegliendo prodotti di qualità, magari made in Italy, e provvedere a lavare e disinfettare abiti e scarpe nuove prima di indossarli.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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