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Cronaca

Lavora un giorno dopo il pensionamento: l’Inps gli chiede 20mila euro

L’Inps aveva richiesto a un pensionato 20mila euro perché aveva lavorato un giorno dopo il pensionamento. La richiesta è stata respinta.

Inps – Nanopress.it

Secondo il Tribunale, la paga di 59 euro ricevuta per l’unico giorno di lavoro effettuato dopo il pensionamento, non può valere un risarcimento così alto. In poche parole l’Inps non ha diritto di chiedere all’uomo l’annualità della pensione per un solo giorno di lavoro.

Inps si scaglia contro un pensionato

La vicenda che riportiamo oggi è avvenuta 2 anni fa ma solo in queste ore, il Tribunale di Ravenna ha dato ragione a un pensionato che si era visto chiedere dall’Inps la cifra di 20mila euro.

Nel 2019 il protagonista di questa storia, di cui non è stata resa nota l’identità, era andato in pensionamento anticipato con quota 100 ma l’anno seguente è avvenuto qualcosa che ha dell’incredibile.

Nel 2020 infatti l’uomo ha svolto un solo giorno di lavoro in una ditta agricola di Ravenna, perfettamente in regola e questo non è passato inosservato all’Istituto nazionale della previdenza sociale, che ha preso provvedimenti. L’Inps ha infatti chiesto una cifra pari a 20mila euro ritenendo indebita tutta l’annualità che aveva percepito nel 2019 a causa della paga di circa 59 euro ricevuta per quel lavoro occasionale.

La decisione del Tribunale

I fatti sono finiti sulla scrivania del giudice Dario Bernardi del Tribunale del lavoro di Ravenna, il quale ha dato ragione all’ex lavoratore di 68 anni.

Tribunale – Nanopress.it

In questi giorni ha emesso una sentenza che parla chiaro e stabilisce l’inesistenza dell’indebito pensionistico per l’anno 2020.

L’Inps è stata quindi condannata alla restituzione delle rate che invece ha trattenuto nei confronti dell’uomo.

Alla luce della vicenda molto singolare, le spese di lite sono state compensate fra le parti in causa.

Non ci sarebbero dubbi sul fatto che l’uomo sia stato retribuito per quell’unica giornata lavorativa, anche perché il compenso è riportato regolarmente in busta paga nel mese di settembre del 2020.

Tuttavia si è trattato di una prestazione occasionale e quindi eccezionale, fra l’altro pagata per una cifra molto banale. Per tali motivi la somma non può essere considerata in contrapposizione al godimento della pensione dovuta per anni di lavoro.

Riassumendo quindi, l’Inps dovrà riprendere a versare la pensione all’ex lavoratore poiché le accuse sono cadute nel vuoto.

Di fronte a tante truffe del genere, questo invece è un caso isolato in cui l’uomo ha lavorato un solo giorno e assolutamente non in malafede, infatti si è trattata di una giornata lavorativa legalmente dichiarata che non può costargli secondo il giudice, l’intero trattamento pensionistico di un anno.

 

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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