Lavorare in Australia diventa più semplice. Il governo guidato da Tony Abbot ha infatti deciso di semplificare le procedure per il visto per i lavoratori qualificati provenienti dall’estero. La scelta rientra nel piano di rilancio dell’economia australiana che necessita di più competitività e di innovazione. “Le nostre imprese hanno bisogno anche di flessibilità”, ha dichiarato il premier. “Per sostenerle, il governo semplificherà la procedura per l’emissione dei visti per i lavoratori specializzati, accelerando i tempi necessari per l’approvazione dei permessi e semplificando l’esame di inglese da cui quest’ultima dipende”. La decisione ha scatenato polemiche con i sindacati e gli studenti locali, al grido “prima gli australiani poi gli stranieri”, ma l’esecutivo tira dritto.
L’Australia sa che per poter innalzare la competitività delle sue aziende ha bisogno di manodopera qualificata e la cerca tra gli stranieri; allo stesso tempo ha già investito in programmi di formazione per la popolazione locale, ma non può permettersi di aspettare che i giovani o i lavoratori siano pronti. Per evitare una guerra al ribasso, i sindacati hanno chiesto (e ottenuto) che i lavoratori stranieri vengano pagati come gli australiani. L’immissione di nuova manodopera è così pronta a iniziare, anche perché il governo sa che, in ogni momento, qualora sia eccessiva, può chiudere le porte del Paese senza troppi giri di parole.
Da qui la scelta di semplificare le operazioni di richiesta del visto tramite il programma SkillSelect. Per partecipare, bisogna avere le competenze e rientrare in una delle oltre duecento categorie definite dal programma secondo l’elenco del 2014 (le categorie variano ogni anno a seconda delle necessità del Paese). Una volta scelta la categoria, si compila un form online detto EOI (Expression of Interest), per presentare la propria candidatura e la volontà di trasferirsi per lavoro. L’ufficio immigrazione locale stila poi una graduatoria tra le richieste pervenute, invitando i migliori a presentare domanda ufficiale per il visto.
Cosa fare per lavorare in Australia
Andare a lavorare in Australia è la soluzione a cui tanti giovani italiani, e non solo, stanno pensando in tempi di forte crisi economica. La nazione si è conquistata negli ultimi tempi il titolo di migliore Paese al mondo dove vivere (OCSE), quello di seconda nazione al mondo in cui conviene far nascere i propri figli (The Economist), e quello di Paese meglio rappresentato nella classifica delle città più vivibili del pianeta. L’Australia rappresenta insomma l’isola dei sogni, ma quali opportunità offre a chi decide di lasciare il proprio Paese?
Tra le città più vivibili al mondo, Melbourne occupa il primo posto, Adelaide il sesto, Sydney il settimo e Perth il nono. Il tasso di crescita è di poco inferiore al 4%, quello relativo alla disoccupazione è a quota 5,2% e il salario medio annuo è pari a 37.500 euro. Andare a lavorare in Australia offre ottime prospettive di realizzazione.
Come in qualsiasi altro Paese, per gli stranieri intenzionati a trasferirsi in Australia la prima difficoltà cui si dovrà far fronte è quella relativa alla conoscenza della lingua inglese: ancora prima di iniziare a cercare un impiego, è bene sapere che in Australia nessuno assegnerà mai un incarico a chi non dimostra di possedere una conoscenza almeno elementare della lingua nazionale.
Bisogna poi tener presente che in Australia, a differenza che in Italia, le selezioni sono abbastanza veloci e al momento dell’assunzione è necessario subito tenersi pronti per raggiungere la prima meta. Addio quindi a lungaggini inutili prima di cominciare a lavorare. Occorre piuttosto prestare molta attenzione alle lettere di presentazione e ai curricula inviati quando si è alla ricerca di un lavoro in Australia: è bene seguire il più possibile gli standard australiani. Segnaliamo a tal proposito un link che riporta alcuni consigli per una corretta realizzazione di un curriculum vitae.
L’ostacolo più grosso con cui bisogna avere a che fare è relativo alle procedure di immigrazione. Queste sono infatti caratterizzate da lungaggini burocratiche tanto da rendere l’Australia uno dei paese di più difficile accesso per gli emigranti. Il Visto di Lavoro per l’ Australia, infatti, come per qualsiasi altro Paese del mondo industrializzato, non è mai a disposizione subito, di tutti e di chiunque. Ma cerchiamo di fare chiarezza.
Innanzitutto è bene tener presente che l’unica fonte autorevole cui si deve far riferimento prima di pensare ad un eventuale trasferimento in Australia è quella del governo australiano, accessibile dall’Italia solo attraverso il suo sito internet: www.immi.gov.au.
Sul sito del governo australiano è possibile ottenere tutte le informazioni necessarie per la richiesta del visto. Possiamo però già anticipare che per chi ha meno di trent’anni ottenere un visto è molto più semplice. Ai giovani che facciano richiesta di un visto per l’Australia, il Governo mette a disposizione il Working Holiday Visa: si tratta di un documento che autorizza chi lo ottiene a viaggiare, studiare (fino a massimo 17 settimane), e lavorare a tempo pieno (per non più di sei mesi per lo stesso datore di lavoro). Garantendo addirittura una copertura sanitaria gratuita per i primi 180 giorni di permanenza in Australia.
In generale, invece, distinguiamo due diverse tipologie di visto: i visti temporanei e i visti permanenti.
Il visto permanente australiano concede la residenza permanente a cittadini stranieri i quali godranno di tutti i diritti di un cittadino australiano sia per il richiedente sia per il suo nucleo familiare. Il richiedente deve superare un test di punteggio di ammissibilità. I requisiti obbligatori per fare la richiesta del visto sono:
Età (compresa tra 18 e 49 anni);
Professione/Mestiere presente nella lista del governo australiano (SOL);
Qualifica documentata sul mestiere/professione;
Esperienze dimostrabili e recenti sul mestiere/professione;
Livello di inglese valutato da un test ufficiale (IELTS minimo 6).
Nel caso dei visti temporanei, i requisiti obbligatori per fare la richiesta del visto sono:
Età (compresa tra 18 e 55 anni);
Professione/Mestiere presente nella lista del governo australiano (ENSOL);
Esperienze/qualifiche dimostrabili e recenti sul mestiere/professione;
Livello di inglese valutato da un test ufficiale (IELTS minimo 5/6).