Scegliere l’università è un compito complicato e pieno d’insidie. Ecco qualche idea che può essere utile a chi si trova davanti a questa scelta.
Fermo restando che non si può scegliere un corso di laurea per il quale non abbiamo la minima inclinazione, perché porterebbe inevitabilmente al fallimento, pochi ragazzi – solo 1 su 3, secondo uno studio della McKinsey – scelgono il percorso di studi in base alle statistiche occupazionali.
Se chi sceglie tenesse in considerazione questo aspetto, dovrebbe considerare che le aziende ricercano già da ora – e soprattutto domani – sempre più profili competenti in ambito tecnologico e digitale, e quindi dovrebbe scegliere prioritariamente un percorso STEM – l’acronimo deriva dall’inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics, in italiano scienza, tecnologia, ingegneria e matematica.
Pochi ragazzi fanno però questo ragionamento, visto che del 30% scarso degli studenti che sceglie l’università, solo 1/4 sceglie una laurea in un facoltà scientifica.
Tra le lauree scientifiche, un posto di riguardo va assegnato ad ingegneria, perché risulta essere una garanzia di lavoro, visto che l’84,9% degli ingegneri, trovano un lavoro entro un anno dal conseguimento del titolo. E la percentuale sale al 93,4% a cinque anni dalla laurea. Una percentuale di occupabilità che viene superata solo dai medici – sfiorano il 94%.
Altro aspetto da considerare è che i 3/4 degli ingegneri ha una retribuzione maggiore degli altri laureati – ovvero poco meno di 1.700 euro netti mensili.
L’Ingegneria è un campo di studi molto vasto e articolato, per cui esisto diversi tipi di laurea in ingegneria. I più comuni sono:
Tra i diversi tipi di laurea di ingegneria quelli più richiesti sono gli ingegneri meccanici ed energetici, gli informatici, elettronici e delle telecomunicazioni. Meno ricercati gli ingegneri civili e quelli ambientali.
La scelta di una facoltà scientifica avrebbe anche un’altra ricaduta positiva. Per Romano Prodi il rilancio dell’industria e dell’economia italiana passa attraverso una crescita del numero di persone che scelgono un percorso STEM. Secondo l’ex presidente del consiglio “sono quelli che salveranno il paese nel futuro. E se necessario bisogna finanziarli, aiutarli anche economicamente. Bisogna dire a tutti i media, radio e televisioni: attenzione che senza queste persone il paese è finito”.
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