Per combattere le difficoltà dei lavoratori ad arrivare a fine mese, secondo Maurizio Landini, bisognerà aumentare il netto in busta paga e far crescere i salari.
Durante un convegno organizzato dalla confederazione del lavoro, Maurizio Landini è intervenuto ancora una volta sul tema dei salari. Secondo il leader della Cgil serviranno aumenti del netto in busta paga e nei salari. La gente fatica ad arrivare a fine mese, continua Landini, che chiede dignità tra lavoro e imprese.
I dibattito sul tema del lavoro è stato portato avanti anche da Maurizio Landini nel corso del convegno “Il lavoro interroga”, organizzato dalla CGIL.
Il segretario della federazione ha parlato del caro prezzi, della difficoltà dei lavoratori nel dovere affrontare tale crisi economica, tra inflazione e nuovi costi esorbitanti per quanto riguarda il settore energetico.
La gente non arriva a fine mese, secondo il leader della CGIL, per questo servono azioni mirate e durature, piuttosto che bonus una tantum. E’ il momento dunque di rinnovare i contratti con un aumento fisso, di fare crescere i salari e di aumentare il netto in busta paga.
Questa situazione, continua Landini nel suo intervento, che il Governo ha deciso di gestire con i 200 euro una tantum, dovrebbe prevedere un aumento di 200 euro fissi al mese nei salari dei lavoratori, che al momento si trovano nel pieno di una grave crisi economica.
Maurizio Landini è inoltre intervenuto sul taglio del cuneo fiscale, che non deve però fare abbassare la guardia sul sistema pensionistico.
Gli eventuali benefici del taglio in favore dell’aumento dei salari infatti, avverte il leader della CGIL, non deve influire sui contributi “fondamentali” per le pensioni.
Tagliare il cuneo fiscale dunque non deve fare abbassare la guardia sulle pensioni, mentre i benefici del taglio dovrebbero andare tutti ai lavoratori.
Una battaglia che vale la pena di combattere, secondo Landini, è quella importantissima della dignità e qualità del lavoro. Qualità spesso minata dal nero, e da richieste da parte di molti datori di lavoro irrisorie. Una sorta di circolo vizioso, fatto anche da “minacce” e lavoratori costretti ad adeguarsi in assenza di alternative valide.
Il lavoro non deve essere considerato, sempre secondo quanto dichiarato al convegno da parte del segretario della federazioni, solo una merce di scambio. Serve dignità tra lavoro e imprese.
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