La nipote di Matteo Messina Denaro e suo avvocato, Lorenza Guttadauro, rinuncia al mandato nel processo sulle stragi del ’92 costate la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
La rinuncia al mandato sarebbe una decisione limitata al solo processo di Caltanissetta sui fatti di Capaci e via D’Amelio. Il motivo della scelta del legale del capomafia, arrestato nel gennaio scorso dopo una latitanza trentennale, è emerso in queste ore.
La nipote di Matteo Messina Denaro, Lorenza Guttadauro, nominata legale di fiducia dal boss di Castelvetrano dopo l’arresto del 16 gennaio scorso a Palermo, avrebbe rinunciato a difendere lo zio nel procedimento per le stragi di mafia del 1992.
Il processo, la cui udienza è prevista per domani, si celebra in Corte d’Assise d’appello a Caltanissetta e vede Messina Denaro imputato per i fatti di Capaci e via D’Amelio, gli attentati in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, sua moglie, Paolo Borsellino, e gli agenti della loro scorta.
Secondo quanto appreso dall’Ansa, la nipote-avvocata di Matteo Messina Denaro avrebbe deciso di rinunciare al mandato difensivo sulle stragi del ’92 per una mera questione tecnica.
Per domani sarebbe stata prevista l’arringa della difesa del padrino di Castelvetrano – a cui in primo grado è stato inflitto l’ergastolo -, ma l’avvocata e nipote del boss avrebbe avuto poco tempo per prepararla.
L’avvocata e nipote di Matteo Messina Denaro non sarebbe riuscita a completare lo studio delle carte necessario per affrontare questa fase del dibattimento.
Nella scorsa udienza, il 18 gennaio scorso, l’imputato avrebbe deciso di non partecipare in collegamento in videoconferenza e il legale, Lorenza Guttadauro, avrebbe chiesto alla Corte un termine per approfondire l’analisi degli atti del processo (fino ad allora seguito da legali d’ufficio).
Diversi impegni tra cui le visite allo zio detenuto a L’Aquila e la partecipazione agli interrogatori ai quali è stato sottoposto a seguito della cattura, riporta ancora Ansa, non avrebbero consentito all’avvocata di Messina Denaro di completare il lavoro di preparazione della difesa.
L’avvocata di Matteo Messina Denaro e sua nipote, Lorenza Guttadauro, ha parlato ai microfoni di RaiNews24 dello stato di salute dello zio, detenuto al 41 bis dopo la cattura.
Il legale del boss, arrestato dopo 30 anni di latitanza, ha riferito di “condizioni gravi” per via del tumore per cui è in cura.
“Io la cella non l’ho vista – ha dichiarato l’avvocato Guttadauro –, ma non credo che possa essere paragonata a un ambulatorio medico in termin di locali sterili e quant’altro. Non so se lo stanno curando bene, lo spero“.
La cattura di Matteo Messina Denaro è avvenuta a Palermo il 16 gennaio scorso, mentre si trovava presso una clinica privata nel cuore della città per sottoporsi a una seduta di chemioterapia.
Le indagini sulla rete di fiancheggiatori continuano e diversi arresti sono stati eseguiti dalle forze dell’ordine nell’ambito dell’inchiesta volta a smantellare la trama che avrebbe favorito la sua vita da latitante.
Pochi giorni fa, in manette è finita una sorella del boss, Rosalia Messina Denaro, madre dell’avvocata Lorenza Guttadauro.
La donna, riporta Ansa, secondo gli inquirenti aiutato per anni il fratello nella sua fuga dalla giustizia e avrebbe gestito per suo conto anche la rete di trasmissione dei ‘pizzini‘, consentendo al capomafia di mantenere vivi i rapporti con i suoi uomini di fiducia durante la latitanza.
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